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Parte l’Area B di Milano: stop ai veicoli più inquinanti. Multe fino a 658 euro

La misura inizia dal primo ottobre ma scatta da lunedì, visto che nel week end sarà possibile girare liberamente. Restrizioni da lunedì a venerdì dalle 7,30 alle 19,30

di Sara Monaci

Il traffico, le auto e i parcheggi (che non si trovano mai). Come si studia la smart mobility?

3' di lettura

Dal primo ottobre scatta la seconda fase, quella più radicale, dell’Area B di Milano. Si tratta di una zona a traffico limitato con divieto di accesso e circolazione per i veicoli più inquinanti e per quelli con lunghezza superiore ai 12 metri che trasportano merci.

Sarà attiva dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 19:30, festivi esclusi. Dopo una prima fase sperimentale più blanda avviata 3 anni fa, ora si fa sul serio.

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Entrano in vigore sabato, ma scattano quindi da lunedì 3 ottobre dal momento che nel weekend è possibile circolare liberamente, i nuovi divieti. Eccoli: non possono circolare le auto Euro 2 a benzina, Euro 4 diesel senza Fap, Euro 3 e 4 diesel con FAP di serie, Euro 0, 1, 2, 3, 4 diesel con Fap after-market installato entro il 2018 e con classe massa particolato pari almeno a Euro 4, Euro 4 diesel, compresi i bi-fuel, e gli Euro 5 diesel.

Chi accede nell’Area B senza averne diritto verrà sanzionato con una multa compresa tra 163 e 658 euro. In caso di recidiva nel biennio, se si commette cioè la stessa infrazione due volte in due anni, si va incontro alla pena accessoria della sospensione della patente da 15 a 30 giorni.

Sono 188 le telecamere che controllano la ztl. Sono tuttavia previste delle deroghe. I veicoli diesel Euro 4 e 5 e i veicoli alimentati a benzina Euro 2 potranno circolare in Area B aderendo al progetto integrato MoVe-In/Area B. Il veicolo registrato - fino ad oggi 19.740, tra cui 19 mila auto e 609 furgoni -potrà quindi circolare liberamente in qualsiasi fascia oraria, fino a un tetto massimo di km/anno stabilito in base alla sua tipologia e classe ambientale, fino al 30 settembre del 2024.

Secondo l’elaborazione del Centro Studi di AutoScout24 (www.autoscout24.it) su base dati ACI - Automobile Club d’Italia, in totale si stima che saranno quasi 165mila (24,2% del totale in circolazione) le vetture che non potranno circolare. E se si considera anche l’hinterland milanese, il numero di auto che non potrà circolare a Milano nelle zone dell’Area B sale a quasi 483mila, pari al 26,7% del totale. A questi dati, che riguardano gli autoveicoli per trasporto persone, bisognerà poi aggiungere alcune fasce relative ai mezzi per trasporto cose, ciclomotori e motoveicoli e altre categorie di veicoli.

Le limitazioni applicate negli ultimi anni a Milano (Area C, la ztl a pagamento nel centro di Milano, e Area B) hanno avuto effetti? Secondo l’elaborazione di AutoScout24, il parco circolante resta datato ma i risultati iniziano a vedersi rispetto alla media italiana. Nella città meneghina, infatti, nel 2021 il parco circolante, costituito da 678.839 autovetture, ha registrato rispetto all’anno precedente un calo di oltre 48.200 vetture di vecchia generazione (da Euro 0 a 4), rappresentando il 45,2% del totale circolante (nel 2019 era del 51,4%). Un dato nettamente inferiore alla media italiana (52,9%).

Aumenta, invece, di quasi 48.500 il numero di auto con classe di emissione più recente (Euro 6), che passa dal 28,8% del 2019 al 36,4% del 2021. «Milano si conferma una delle città più virtuose a livello nazionale e le limitazioni iniziano a produrre effetti positivi sul rinnovo del parco circolante - afferma Sergio Lanfranchi, Centro Studi AutoScout24 – La strada da percorrere è ancora lunga ma per favorire il cambiamento, oltre al mercato del nuovo può avere un ruolo fondamentale quello delle auto usate. Grazie al prezzo più accessibile, anche chi ha una capacità di spesa ridotta può guidare auto sicure e meno inquinanti. E i dati mostrano come sempre più italiani, e in particolare i milanesi, si stiano orientando su vetture con classi di emissioni più recenti. È importante sottolineare che rinnovare l'attuale parco circolante non significhi solo acquistare auto ibride o elettriche, ma anche alimentazioni di nuova generazione, come gli Euro 6, che possono dare una spinta al processo di rinnovamento».

Non sono mancate le proteste da parte dell’opposizione a Palazzo Marino, accompagnate alla richiesta di rinviare il provvedimento in attesa che l’inflazione e i costi energetici calino.

«Più di un milione di persone rischia di rimanere a piedi a causa della scelta scellerata di Sala, che parla di ambientalismo ma che nella realtà massacra i lavoratori. E per cosa? Il ritorno in termini di qualità dell’aria è irrisorio. Ma forse lo scopo del Comune di Milano è un altro, è fare cassa con le migliaia di multe che verranno staccate, complice anche le scarsissime informazioni ai cittadini», dichiara Stefano Maullu, coordinatore di Milano di Fratelli d’Italia.

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