Parte un progetto pilota per contrastare la povertà educativa
Alleanza tra Save the Children, Forum Disuguaglianze e Diversità, e YOLK™, in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Coinvolte 300 donne in tre territori caratterizzati da svantaggio socio-economico nelle città di Napoli, Roma e Venezia
di Cl.T.
I punti chiave
2' di lettura
Si chiama Futura, il progetto pilota nato dall’alleanza tra Save the Children, Forum Disuguaglianze e Diversità, e YOLK™, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, volto al contrasto della povertà educativa in una prospettiva di genere. L’iniziativa è stata presentata oggi, 18 aprile, a Roma. Il progetto pilota, che avrà la durata di due anni, è stato avviato in tre territori caratterizzati da svantaggio socio-economico nelle città di Napoli, Roma e Venezia, e prevede una presa in carico integrata, in collaborazione con famiglie, scuola, servizi sociali e associazioni attive sul territorio, di un totale di 300 ragazze e giovani donne (100 per ciascuno dei 3 territori individuati), tra cui 50 giovani madri.
L’iniziativa
Le fasce di età di riferimento comprendono le adolescenti, tra i 13 e i 18 anni, con focus relativo al conseguimento del titolo di studio o al reinserimento in un percorso formativo, e le giovani tra i 18 e i 24 anni, in riferimento al percorso di professionalizzazione ed emancipazione. Le giovani mamme, beneficeranno di un sostegno ad “alta intensità” di accompagnamento rispetto ai bisogni concreti collegati all’accesso al mondo del lavoro e alla cura dei figli, che include anche attività laboratoriali per rinforzare il grado di autonomia e percorsi mamma-bambino per favorire una genitorialità positiva.
Valutazione d’impatto
Anche grazie al contributo di un comitato scientifico composto da esperti negli ambiti di azione del progetto, Futura attiverà un piano specifico di valutazione dell’impatto concreto degli interventi sul percorso educativo e di emancipazione delle ragazze e giovani coinvolte, rispetto alle competenze acquisite in contesto formale e informale con l’obiettivo di rendere la metodologia sperimentata nell’arco dei primi due anni, riproducibile e scalabile a livello nazionale.
I numeri del problema
Del resto i numeri parlano da soli. In Italia più di 2 milioni di bambine, bambini, ragazze e ragazzi vivono in condizioni di povertà assoluta o relativa. Situazioni già di per se complesse che si intrecciano anche con il divario di genere, come dimostrano le 870mila ragazze e giovani donne tra i 15 e i 29 anni, più di 1 su 5 (20,5%), che si ritrovano sospese nel limbo dei Neet, in una proporzione maggiore rispetto agli uomini della stessa età (17,7%).
Le dichiarazioni
«È indispensabile rafforzare l’impegno per contrastare la povertà educativa che rischia di bloccare sul nascere le aspirazioni dei ragazzi e, in particolare, delle ragazze che crescono nel nostro Paese», ha dichiarato Claudio Tesauro, presidente di Save the Children Italia. «Oggi la complessità e la multifattorialità della povertà educativa sono tali che ci impongono risposte diversificate, sperimentali, flessibili», ha aggiuntoo Andrea Morniroli, co-coordinatore nazionale Forum Disuguaglianze e Diversità. «I neet in Italia – not in education, employment or training – sono per il 56% donne, ragazze che non studiano e non lavorano. Con Futura abbiamo scelto di non lasciare indietro le ragazze che, pur vivendo in un contesto di povertà materiale, hanno un sogno in ambito professionale», ha sintetizzato il senso dell’iniziativa, Clementina Cordero di Montezemolo, presidente YOLK™.
Brand connect
Newsletter Scuola+
La newsletter premium dedicata al mondo della scuola con approfondimenti normativi, analisi e guide operative
Abbonati
loading...