Per Sofidel un primato costruito sull’economia circolare
Il big della carta investe sulla salvaguardia del patrimonio boschivo
di Silvia Pieraccini
2' di lettura
Quindici anni fa, quando Sofidel aderì al programma internazionale Wwf Climate savers per la riduzione delle emissioni climalteranti, la sostenibilità ambientale non era un tema d'attualità come oggi. E non lo era soprattutto nel settore cartario, prima industria italiana per consumi di gas e terza per elettricità.
Negli anni la collaborazione tra l'associazione ambientalista e il gruppo familiare lucchese, tra i leader mondiali nella produzione di carta igienica, fazzoletti e tovaglioli (marchio Regina), si è allargata all'approvvigionamento forestale (il 100% della cellulosa utilizzata da Sofidel è certificata) e alle attività di educazione ambientale (il programma 'Mi curo di te' che dal 2014 ha coinvolto 650mila studenti), fino all'adesione di Sofidel alla piattaforma Forests Forward, lanciata dal Wwf per migliorare la gestione di 150 milioni di ettari di foreste entro il 2030.
L'ultima iniziativa frutto della partnership è un corso di formazione sulla corretta gestione forestale (Sofidel4Talent) per 15 laureandi e neolaureati in discipline scientifiche, che si terrà in provincia di Siena il prossimo 27-29 maggio.
“La collaborazione storica col Wwwf ci ha aiutato a crescere in modo responsabile e a promuovere la cultura della sostenibilità”, afferma Sofidel, che ha aderito anche alla campagna Wwf 'ReNature Italy' per fermare la perdita di biodiversità.
Da 11 anni la cultura della sostenibilità viene condensata nel report integrato 'Clean Living', che racconta l'impegno dell'azienda, in mano alle famiglie Lazzareschi e Stefani, nella creazione di valore economico, sociale e ambientale per gli stakeholder. Il 2021 è stato un anno complesso, con i prezzi energetici (ma anche delle materie prime e dei trasporti) schizzati alle stelle. Il fatturato di Sofidel è rimasto sopra i due miliardi di euro, per l'86,7% all'export, con un mol del 10,4%. Diversificazione delle fonti energetiche, investimenti in rinnovabili, riduzione dei consumi hanno attenuato l'impennata dei costi.
“Crediamo nella misurazione delle performance di sostenibilità – afferma l'amministratore delegato Luigi Lazzareschi - e nella condivisione degli impatti che queste hanno sul processo di creazione del valore. Ecco perché intendiamo rafforzare gli investimenti nei rating Esg”.
Gli obiettivi di sostenibilità ambientale del gruppo al 2030 sono la riduzione del 40% (rispetto al 2018) delle emissioni di Co2 di scopo 1, 2 e 3 relative alla produzione di polpa di cellulosa dei fornitori; la riduzione del 24% (rispetto al 2018) delle emissioni di Co2 di scopo 3 per tonnellata di carta; la riduzione del 50% (rispetto al 2013) dell'incidenza della plastica convenzionale nella produzione. Sul fronte della governance per la prima volta sono stati introdotti nel consiglio di amministrazione membri esterni.
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