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Una crescita anche oltre le previsioni, in tutte le fasce di target. Lo scatto del 35% del 2021, per la brianzola Flexform pareva già un risultato clamoroso ma i numeri 2022 sono ancora più alti, portando il brand dell’arredo al massimo storico di 100 milioni. «Per la verità - spiega l’ad Matteo Galimberti - in alcuni momenti abbiamo persino faticato a stare dietro alla domanda. Ecco perché abbiamo deciso di strutturarci e investire ancora, in modo da ottimizzare la nostra capacità produttiva». Nuovi investimenti ad esempio in magazzini verticali, determinanti per liberare spazio all’interno dello stabilimento gestendo così in modo più efficiente la movimentazione dei prodotti realizzati, alcuni dei quali a ingombro elevato. «L’export per noi vale l’80% delle vendite - spiega - e guardando ai singoli mercati vediamo una crescita non banale negli Stati Uniti. Progressi che in generale sono favoriti anche dalla nostra rete di negozi monobrand, ormai arrivata a quota 35 unità». Le previsioni per il 2023 sono più caute ma ad ogni modo ancora improntate almeno alla stabilità. «L’inflazione resta un nodo ma finora siamo riusciti a contenerne l’impatto, anche grazie alla nostra rete locale di fornitura. Così, nel 2022 per noi è stato necessario ritoccare il listino soltanto una volta».
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