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Più fondi ai pronto soccorso e chi aggredisce un medico rischia fino a 5 anni di carcere

Al via i nuovi incentivi contenuti nel decreto bollette appena approdato sulla Gazzetta ufficiale per provare a trattenere medici e infermieri

di Marzio Bartoloni

(ANSA)

3' di lettura

Stipendi più alti, l’opzione di scegliere il part time a fine carriera e poi la possibilità di incassare pensioni più pesanti. Ecco i nuovi incentivi contenuti nel decreto bollette appena approdato sulla Gazzetta Ufficiale per provare a trattenere medici e infermieri nella trincea del pronto soccorso da dove vogliono fuggire tutti, a cominciare dalle nuove leve. Non solo: contro la piaga delle aggressioni in corsia da ora in poi scatterà la procedura d’ufficio (senza bisogna della querela) e chi colpisce un sanitario rischierà da due a cinque anni di carcere+.

I medici: «Pronto soccorso a rischio interruzione»

«Il sistema del pronto soccorso in Italia versa in una condizione di reale emergenza nazionale, al punto che in molte strutture del Paese si corre un concreto e quotidiano rischio di interruzione del servizio», avverte la Società italiana di medicina d'emergenza urgenza (Simeu) che saluta positivamente l’ultimo decreto approvato dal Governo che contiene diverse misure per i pronto soccorso e «rappresenta il primo concreto riconoscimento della natura usurante dell'emergenza urgenza». «Fino a oggi lavorare nell'emergenza-urgenza ha significato turni molto pesanti e spesso una scarsa gratificazione economica e professionale. Stiamo ponendo in essere tutte le condizioni per rendere più attrattivo il lavoro in pronto soccorso e fare in modo che si scelga di entrare e di restare nel servizio sanitario», ha sottolineato il ministro della Salute, Orazio Schillaci.

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Stipendi e pensioni più alti per chi lavora in pronto soccorso

In particolare il pacchetto di misure per i pronto soccorso prevede innanzitutto che l'indennità per il personale che lavora nell’emergenza-urgenza scatti subito dal 1 giugno e non più dal 2024 come previsto dalla manovra che per questo obiettivo ha stanziato 200 milioni. È previsto anche l’aumento della tariffe orarie per le prestazioni aggiuntive nei pronto soccorso che possono essere pagate fino a 100 euro lordi. Il decreto riconosce ai fini dell'accesso alla pensione di vecchiaia e alla pensione anticipata anche l’incremento dell'età anagrafica a cui applicare il coefficiente di trasformazione pari a due mesi per ogni anno di attività effettivamente svolta nei pronto soccorso per un limite massimo di ventiquattro mesi e per i pensionamenti fino al 30 giugno 2032.

Le altre misure per arginare la carenza di personale

Per ovviare anche il tema della carenza di personale sanitario nei pronto soccorso fino al 2025 i precari che hanno lavorato «in area critica» per almeno 3 anni, potranno partecipare ai concorsi anche se «non in possesso di alcun diploma di specializzazione». E «in via sperimentale» gli specializzandi al di fuori dall'orario per la formazione potranno assumere incarichi libero-professionali nei pronto soccorso per un massimo di 8 ore settimanali e con un compenso pari a 40 euro lordi. Non solo sempre fino al 2025 chi lavora nei pronto soccorso e ha i requisiti per la pensione anticipata potrà chiedere il part time «fino al raggiungimento del limite d’età».

Carcere fino a cinque anni per chi aggredisce sanitario

Contro l’emergenza delle aggressioni ai sanitari nelle corsie degli ospedali - se ne contano 5mila negli ultimi 3 anni secondo le denunce ufficiali all’Inail - si modifica anche il codice penale inasprendo la sanzione per le lesioni personali quando la persona offesa è esercente una professione sanitaria o sociosanitaria nell'esercizio o a causa delle funzioni o del servizio. In pratica scatterà da ora in poi la procedibilità d’ufficio (non servirà più per forza la querela del sanitario aggredito per far partire la procedura) e poi la reclusione viene aumentata da 2 a 5 anni anche in caso di lesioni non gravi o gravissime.

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