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Plastica, in Italia filiera da 25 miliardi di fatturato al centro della questione ambientale

Fino all’8 settembre in Fiera Milano (Rho), a Plast 1.300 espositori da 50 paesi portano al centro sostenibilità e innovazione. Per i macchinari nel 2022 giro d’affari in crescita dell’8,1% ed export al 72%

di Cristina Casadei

5' di lettura

Volendo indicare una filiera che più di altre è al centro della questione ambientale, questa è quella della plastica e della gomma. In Italia «vale 25 miliardi di fatturato di cui il 70% all’estero e rappresenta un fiore all’occhiello per il Made in Italy». A dirlo è il viceministro delle imprese e del made in Italy, Valentino Valentini che ieri ha partecipato all’inaugurazione di Plast, la manifestazione in programma fino all’8 settembre a Fiera Milano (Rho), dedicata al settore.

Il futuro è governare sempre più l’intero ciclo della plastica

Sulla plastica, però, c’è molto da fare come aggiunge il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin: «Il tema centrale quando parliamo di innovazione riguarda la sostenibilità, su cui l’Italia ha la propria strategia nazionale che non prevede un gioco in difesa, a difendere il passato, ma a cercare opportunità verso il futuro. Dove il tema non è eliminare la plastica, ma trovare strumenti giuridicamente vincolanti e per governare l’intero ciclo di vita». Quello che serve al nostro paese, però, ha aggiunto il ministro, «è avere un approccio scientifico, non ideologico, confidando sull’elemento del progresso. C’è da ricordare che l’Italia è il primo paese d’Europa nella raccolta degli imballaggi e che una quota consistente va negli impianti di selezione e riciclo».

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Le imprese chiedono un nuovo credito di imposta

Plast ritorna dopo 5 anni di stop (l’ultima edizione è del 2018), insieme a The Innovation Alliance di cui fanno parte Ipack-Ima, Meat-tech, Print4all, Intralogistica Italia, con cui ha organizzato l'evento di apertura intitolato “La sostenibilità 5.0 della plastica: scenari ed evoluzioni dalla produzione al fine vita”, per l’evento di apertura. Come ha spiegato il presidente di Plast, Massimo Margaglione, «la plastica è e rimane una risorsa preziosa e ha un ruolo fondamentale nell’economia circolare, grazie alle nuove tecnologie messe sul mercato dalle nostre imprese. La manifestazione torna in continuità con quella del 2018 ed è stata resa possibile dalla collaborazione di diversi protagonisti», con l’auspicio di «un nuovo e significativo credito d’imposta per i costruttori di beni strumentali che abbia un’applicazione sul medio lungo periodo, ovvero con durata minima di 3-5 anni, per consentire alle società di pianficare i propri investimenti», dice Margaglione.

La crescita delle tecnologie

Di qui a venerdì sono 1.300 gli espositori che arrivano da 50 paesi per raccontare un mondo molto dinamico e in crescita, soprattutto quando si affronta il tema dell’innovazione tecnologica. L’ultima indagine del Centro Studi MECS-Amaplast sul settore delle tecnologie per la plastica e la gomma, spiega che il settore ha chiuso il 2022 con un fatturato di 4,35 miliardi di euro con un incremento al +8,1% rispetto al 2021 che fa del 2022 il secondo migliore anno di sempre. Protagonista del risultato storico è l’export, che ha registrato un andamento particolarmente positivo a fine anno, con un valore totale che, attestandosi a 3,16 miliardi, segna un +8,5% rispetto all’anno precedente. Guardando ai costruttori italiani, l’export rappresenta una quota del 72,7% sulla produzione e risulta in progressione sostenuta verso le principali macro-aree di destinazione: Europa comunitaria (+8%), Nord America (+6,6%), Europa non UE (+8%), Far East (+9%). Le macro-categorie di macchinari destinate all’export vedono i sistemi per l’estrusione con una percentuale del 20,8% sul giro d’affari totale della produzione italiana (in crescita del 13,7% sul 2021); seguono gli ausiliari (13,7%), le macchine a iniezione (9,5%) e le altre macchine (24,2%).

I continui investimenti delle imprese

Al convegno Alessandra Colombo, head of circular economy and sustainability di Versalis, Cristina Miele, direttrice amministrazione e finanza e responsabile della società benefit di Ferrarelle, Nico Fontana, ad di Montecolino e Mario Bagna, ad di Interzero Italy si sono confrontati sulla rapidissima evoluzione di un settore che in pochi anni ha fatto ingenti investimenti e ha portato una carica di innovazione di cui ha beneficiato soprattutto l’ambiente. Così Fontana ricorda come la ricerca consenta infinite vite alle moquette delle fiere che in passato, finito l’evento, erano destinate agli impianti di smaltimento, mentre Bagna racconta di come gli scarti di quel foglio di pvc inserito tra le due lastre di vetro dei parabrezza - per evitare che rompendosi il vetro vada in mille pezzi - possano essere polverizzati e riutilizzati per produrre stivali di gomma, come ha fatto la sua azienda in Polonia. Miele spiega che Ferrarelle ha scelto di diventare società benefit e di produrre “in casa” le bottiglie di plastica, con continui investimenti per alleggerire e migliorare le performance, osservando però che la sostenibilità economica è la premessa della sostenibilità ambientale e oggi si deve fare un enorme sforzo sulla qualità della raccolta differenziata. Colombo tratteggia una società impegnata su tutti i fronti, dal riciclo meccanico a quello chimico, fino alle fonti rinnovabili, elencando gli ingenti investimenti in programma e riportando l’attenzione su quanto sarà fondamentale il riciclo chimico per arrivare là dove non riesce il riciclo meccanico. Oltre che sul fatto che la transizione ecologica passa in larga misura dal continuo miglioramento delle tecnologie esistenti, dove serve il supporto e il dialogo continuo con le istituzioni.

Il sostegno del Governo

A questo proposito il ministro Pichetto Fratin e il viceministro Valentino Valentini hanno sottolineato la volontà delle istituzioni di supportare le imprese e i lavoratori per creare le condizioni migliori affinché si possa essere sempre più competitivi nel mercato globale. «Provvedimenti come il codice sulla proprietà industriale e il ddl Made in Italy - afferma Valentini - garantiscono alle imprese un ambiente favorevole per innovare e investire e tutelano le eccellenze italiane nel mondo».

La discussione in Europa

Se sulla plastica ci sono molti passi da fare, soprattutto in Europa, il modello, ha sottolineato il ministro Pichetto Fratin è nazionale. «Abbiamo un confronto importante con la Commissione europea – ha affermato -. Sul fronte del Regolamento nell’ultima riunione ho chiesto una direttiva che tenga conto delle peculiarità del nostro Paese e non un regolamento. Contestiamo nel merito un regolamento su riciclo e riuso, ma anche nel metodo, perché come Paese non possiamo accettare questo tipo di imposizione. Siamo il Paese che ha meglio sviluppato il tema del riciclo e porteremo avanti questo tema anche nel prossimo G7 che sarà a guida italiana. Ricordo anche che sul fronte dell’economia circolare sono stati stanziati 2 miliardi di euro nel Pnrr».

La complementarietà tra riciclo meccanico e chimico

Oggi il dibattito riprende, prendendo spunto dai dati di uno studio sulla circolarità dell'industria italiana della plastica di Teh Ambrosetti, realizzato, tra gli altri, per Federchimica-Plasticseurope, Aipe, Amaplast e Federazione gomma plastica. Emerge innanzitutto il ruolo di moltiplicatore del settore: ogni cento euro investiti, infatti, ne generano 218 nella filiera allargata, in aumento del 33% rispetto al 2013. E poi l’importanza della complementarietà tra riciclo meccanico e chimico che consentirebbe di qui al 2030 un aumento del recupero della materia plastica fino a 19,3 punti percentuali e il raggiungimento del target del 10% dei rifiuti in discarica nel 2030, con 5 anni di anticipo rispetto a quanto fissato a livello Ue (2035).

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