Porsche, nuova dimensione nella tradizione
di Simonluca Pini
3' di lettura
Il concetto di tempo è relativo. Due anni possono passare rapidamente oppure, come nel caso di Porsche, diventare “un’eternità” se si ripercorrono gli eventi accaduti. A settembre 2018 il costruttore di Stoccarda annunciava l’abbandono delle motorizzazioni diesel montate su Panamera, Macan e Cayenne, generando una lunga schiera di previsioni nefaste legate al calo delle immatricolazioni. Al contrario il marchio fondato da Ferdinand Porsche ha chiuso il 2019 raggiungendo il record di vendite in Italia (+28% rispetto al 2018 con 6.710 vetture consegnate) e anche il 2020 sta reggendo bene nonostante l’inevitabile calo causato dai tre mesi di lockdown. Nei primi 8 mesi dell’anno Porsche ha segnato in Italia un -10,19%, a fronte di un calo del mercato del 38.9 per cento.
Questa analisi dei numeri conferma come per un costruttore automobilistico è possibile prendere decisioni drastiche, se però supportare da novità di prodotto attese dal mercato. Oltre alla nuova generazione di 911 la novità principale presentata in questi due anni è la Porsche Taycan, primo modello completamente elettrico del marchio e ad oggi unica vera rivale della Tesla S sul fronte delle prestazioni. La granturismo a zero emissioni racchiude appieno la filosofia in materiale di elettrificazione: produrre una “vera” Porsche, sul fronte della dinamica di guida e delle sensazioni, nonostante la mancanza di bielle e pistoni. Realizzata sulla piattaforma J1, pronta ad essere utilizzata sulla futura Audi e-tron GT, la Taycan è il primo modello sul mercato a montare un sistema di ricarica a 800 volt in grado di ridurre drasticamente i tempi di carica.
Al tempo stesso rendono onore al marchio sul cofano, con una accelerazione da 0 a 100 km/h che può arrivare a soli 2.8 secondi nel caso della Turbo S. La gamma ad elettroni è destinata a crescere il prossimo anno quando verrà svelata la versione definitiva della Taycan Cross Turismo, modello destinato a chi cerca una maggiore capacità di carico.
Stessa filosofia che ritroviamo rinnovata Porsche Panamera, proposta in versione standard e con carrozzeria shooting brake. Protagonista del tradizionale rinnovamento di metà carriera, l’ammiraglia di Stoccarda punta su stile rivisto, elettrificazione, connettività e prestazioni. La prima novità arriva infatti dal frontale Sport Design, prima disponibile solo su richiesta, caratterizzato da distintive griglie delle prese d’aria, grandi aperture di raffreddamento sui lati e proiettori dal design monolinea,
Al posteriore arriva la fascia luminosa posteriore ridisegnata che collega i due gruppi ottici posteriori a Led dal design rinnovato.
I modelli GTS sono equipaggiati di serie con i nuovi gruppi ottici posteriori Exclusive Design oscurati con funzione Coming/Leaving Home dinamica. A bordo il sistema Porsche Communication Management (Pcm) include funzioni e servizi digitali supplementari, come ad esempio il comando vocale online ottimizzato Voice Pilot, il servizio Risk Radar con aggiornamenti su segnali stradali ed eventuali pericoli presenti sul percorso, l’Apple CarPlay wireless e molti altri servizi Connect. Tra i modelli disponibili in gamma la Panamera Turbo S guadagna 80 cavalli arrivando a 630 cv e 820 Nm di coppia massima, numeri che le assicurano uno scatto da 0 a 100 km/h coperto in soli 3.1 secondi e una velocità massima di 315 km/h.
Per quanto riguarda l’offerta elettrificata, la 4S E-Hybrid da 560 cavalli migliora del 30% l’autonomia elettrica rispetto al passato arrivando a 54 km di percorrenze a zero emissioni e al tempo stesso essere in grado di coprire lo 0/100 km/h in 3,7” e raggiungere i 298 km/h di velocità di punta. Saltando dal modello più lungo in gamma a quello più compatto in gamma, la 718, debutta il cambio automatico a doppia frizione Pdk in abbinamento alla motorizzazione 4.0 litri da 400 cv montata su Cayman GTS e sulla versione da 420 cv di GT4 e Spyder.
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