Ecco il «fulminometro», strumento prezioso per le previsioni meteo in tempo reale
Quello che è in gioco, con i satelliti Meteosat di terza generazione dotati ora anche di questo potente strumento, è diventare leader nel cosiddetto nowcasting, le previsioni in tempo praticamente reale, poche ore di preavviso, e il rilevatore di fulmini giocherà un ruolo decisivo
di Leopoldo Benacchio
3' di lettura
Presentati dall’Agenzia meteorologica europea Eumetsat i primi risultati del nuovo strumento a disposizione delle previsioni meteo: sono eccezionali immagini e filmati di fulmini su Europa e Africa.
Il nuovo importante strumento per riprendere i fulmini dallo spazio, con precisione impressionante, sta a 36.000 chilometri dalla Terra, in una posizione praticamente geostazionaria.
Tanta Italia
È il Lightning imager, tradotto in italiano in modo un po' strano ma significativo in “fulminometro”, costruito da Leonardo nello stabilimento di Campi Bisenzio e montato sui satelliti Meteosat di terza generazione dell'Agenzia SpazialeEuropea, ESA, ed Eumetsat, realizzati da Thales Alenia Space, joint venture 67% Thales, 33% Leonardo.
Un bel po' di Italia quindi in questa innovativa strumentazione. Quello che fa questo strumento, a bordo del Meteosat -12 lanciato il dicembre scorso, è di accorgersi e registrare tutti i fulmini del campo di vista, notevole dato che è dotato di 4 telescopi. Da terra si hanno già progetti molto buoni di conteggio ed analisi dei fulmini, che sono degli indicatori importantissimi per i meteorologi soprattutto per vedere e prevedere gli eventi estremi, ma dallo spazio si può avere una visione molto più panoramica, difatti il Lightning Imager copre fino all' 80% del globo terrestre, diventando così uno strumento fondamentale per i meteorologi.
Operativo dal 2024
Inoltre i sistemi di rilevazione da terra esistenti in Europa sono anche molto efficienti, rilevano la scarica elettrica del fulmine dalla contemporanea emissione in radiofrequenza, ma analizzano solo i fulmini da nuvola a Terra e non quelli tra nuvola e nuvola. Anche per questo i centri europei più importanti per l'analisi e le previsioni meteo sono entusiasti e sperano di poter iniziare ad usare i dati del fulminometro dopo il periodo di calibrazione definitiva, dall'inizio del 2024.
Quello che è in gioco, con i satelliti Meteosat di terza generazione dotati ora anche di questo potente strumento, è diventare leader nel cosiddetto nowcasting, le previsioni in tempo praticamente reale, poche ore di preavviso, e il rilevatore di fulmini giocherà un ruolo decisivo.
Prevedere le tempeste
Come ha sottolineato alla conferenza stampa di presentazione dei primi dati ottenuti dallo strumento il Direttore Generale di Eumetsat, Phil Evans, «Le grandi tempeste sono spesso precedute da un cambio improvviso nel numero di fulmini in una certa area. Osservando il cambio dell'attività il Lightning imager darà ai meteorologi che effettuano le previsioni un mezzo per produrre con maggiore confidenza gli eventi estremi» .
E questo è certamente molto importante. Inoltre dallo spazio possiamo osservare anche i fulmini nel continente africano, poco o nulla coperto dai sistemi terrestri, e quelli che avvengono sopra gli oceani, importanti per le navi. Lo strumento ha ben quattro telescopi che osservano continuamente Europa, Africa, Medio Oriente e parti del Sud America e ogni telescopio può registrare fino a 1000 immagini al secondo.
Dal singolo fulmine allo sciame di decine di eventi lo strumento registrare tutto con precisione, di giorno e anche di notte. «La durata minima di un fulmine che possiamo rilevare è di 0,6 millisecondi, il che significa 1.000 volte più veloce di un battito di ciglia», ha dichiarato Guia Pastorini di Leonardo. Il sistema è in grado di capire se quel che vede è veramente un fulmine o altro, per esempio un bagliore riflesso che può essere molto simile. Questo ostacolo, spiega Leonardo, è stato superato grazie a un sistema complesso di filtri che oscurano solo la luce di contorno e riconoscono invece quella del fulmine, insieme a un'elettronica di bordo in grado di calibrare la luminosità degli scatti e di ‘'autoregolarsi'' inbase allo scenario osservato.
La grande quantità di dati acquisiti dallo strumento, 48 Gygabytes al secondo, grazie ad algoritmi sviluppati ad hoc e capacità di calcolo locali dello strumento vengono analizzati e ridotti di 1000 volte, fino a 30 Megabytes al secondo, riducendo in modo drastico la trasmissione a terra. Complessivamente a bordo dei satelliti Meteosat verranno montati quattro Lightning Imager nei prossimi anni.
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