1' di lettura
Macchine da taglio dedicate alle calzature. Che tuttavia possono anche essere adattate per il taglio delle mascherine oppure delle sacche per i vaccini. Anche così, con la diversificazione delle linee, la pavese Atom, 400 addetti, ha resistito alla crisi, riuscendo ora a ritrovare i volumi dell’era pre-Covid, oltre i 100 milioni di euro. «Già nel 2021 - spiega il Cfo Luisa Gaia - il rimbalzo era stato spettacolare e ora vediamo nuovi progressi. A dicembre abbiamo visto uno scatto degli ordini in Italia, domanda legata all’ultimo periodo “certo” di credito d’imposta al 40% per le macchine 4.0». Italia positiva, anche se il cuore del business per l’azienda è oltreconfine, con l’export a valere l’80% dei volumi. Mercato che continua a tirare, ben oltre le attese. «In effetti facciamo fatica a soddisfare la domanda, che ha superato le aspettative. Gli ordini già acquisiti arrivano oltre la metà del 2023, a memoria questo non era mai successo». Acquisti che arrivano dai grandi fornitori globali dei big delle calzature globali, come Nike o Adidas, che nella seconda parte dell’anno potrebbero in parte rallentare le proprie richieste. «L’azienda ad ogni modo continua ad investire e stiamo pensando di ampliare la nostra capacità di assemblaggio e collaudo, aree che in alcuni momenti faticavano a tenere il passo delle richieste. Qualche frenata futura sul mercato è possibile ma di portata limitata, non ipotizziamo alcun crollo».
loading...