Quali modelli, iniziative e idee “viaggiano” con successo in Asia?
Guida ai fattori da considerare nel prevedere successo o applicabililtà dei business model attraverso i diversi contesti delle nazioni asiatiche
di Roberto Guidetti *
3' di lettura
Le decisioni di lungo termine sulla riapplicabilità di un “business model” occidentale di successo, che cosa mantenere e che cosa adattare sono all’ordine del giorno per aziende che hanno dichiarato l’Asia una priorità strategica. Le potenziali scelte sono diverse a seconda della nazione e del settore in questione. Elenchiamo di seguito alcuni esempi specifici nei beni di largo consumo, alimentari, moda/cosmesi e servizi ambientali.
Nei beni di largo consumo, le piattaforme prodotto in Asia tendono ad essere le stesse in varie nazioni, simili anche se non del tutto uguali al mondo occidentale per motivi fisici del consumatore o per diverse abitudini e modalità d’uso. Mega impianti e centri ricerca continentali supportano diverse nazioni sul continente (originariamente in Giappone, ed ora invece frequentemente a Shanghai e Singapore).
Significative economie di scala sono permesse da “consumer needs” soddisfatti a livello continentale, con clusters sub-regionali come North East Asia (Giappone, Korea), Cina (continentale, HK, Taiwan), Sud Est Asiatico (ASEAN, India) e South Pacific (Australia, Nuova Zelanda, Polinesia) che aggiustano elementi della comunicazione, marketing e vendite nell’execution finale. Eccezioni esistono comunque per linee di prodotto specifiche per nazione, se giustificate dai volumi o se il mercato è strategico (Cina, Giappone, India).
Nell’industria alimentare le situazioni variano a seconda del tipo di prodotto. Alcuni brand sono vicini al modello globale di largo consumo. Questi sono i prodotti iconici che l’azienda mantiene inalterati a livello globale. Originati da un uniforme processo di prodotto, la Coca-Cola o la nostra Nutella hanno la stessa formula, confezione e approccio strategico con una execution commerciale specifica per nazione solo quando necessario a seconda della conoscenza del marchio e dello sviluppo pro-capite.
Altri brand adottano un modello misto: Oreo (Modelez), KitKat (Nestlè) Lays (Pepsi Co.) partono da una stessa formula di prodotto sul loro “global core product” ma allargano la gamma con varianti che soddisfano gusti e preferenze locali legate a sapori tradizionali (Oreo, KitKat: snacks che aggiungono alla classica vaniglia o cioccolato gusti tipo tè verde; Lays: patatine aromatizate al gusto di alga marina verde o gamberetti).
Altre categorie adottano modelli locali dovuti sia all’importanza per il consumatore finale dell’origine dei materiali (latte e alternative vegetali) che alle sempre più numerose regolamentazioni di governo. Queste disciplinano sicurezza, qualità e spesso proteggono l’industria locale, influenzando l’approccio strategico.
Un fattore da considerare è anche la diversa velocità con cui i trend avanzano. Esistono “nazioni guida” come ad esempio Giappone, Korea e Cina; già famose per trend tecnologici, sono anche piloti di trend alimentari per il resto dell’Asia continentale, mentre Singapore e Australia svolgono questa funzione per nazioni asiatiche meridionali.
Nel caso di settori come moda e cosmesi di lusso, l’approccio è più omogeneo su scala globale. L’alta moda si muove anche in Asia con logiche standard soprattutto in tema di assortimento, store design e customer experience. Il contenuto principale viene creato al centro dell’impresa a Parigi o a Milano, e implementato nelle varie nazioni. La cosmesi di lusso è un po’ a metà strada tra moda e beni di largo consumo con un approccio coerente al mercato, ma con aggiustamenti nel modello distributivo e di “digital engagement” del consumatore.
Per concludere, è interessante anche notare come modelli misti o locali sono praticati anche in industrie completamente diverse, meno trattate dai media ma sempre più critiche per il futuro del continente. Un’intervista con Axel Schweitzer di Alba Group (2 miliardi di euro di fatturato con 8.800 dipendenti, una delle aziende guide mondiali nel riciclaggio e servizi ambientali nonché fornitori di materie prime), rivela come lui stesso decise di ristabilirsi dalla Germania a Hong Kong avendo considerato che le opportunità e necessità in Asia sono Ie più importanti e urgenti al mondo.
Il punto strategico di partenza è una sofisticata analisi digitale dei rifiuti, perché essi riflettono i consumi e dipendono dallo sviluppo delle economie e da fattori sia strutturali che tradizionali. Le scelte di segmentazione geografica di investimenti si focalizzano su potenzialità di scala nel contesto della stimata stabilità politica ed economica di lungo termine, visto che gli investimenti in capitale e macchinari sono sostanziosi e spesso non facilmente riconvertibili.
Un altro fattore chiave è la disponibilità o meno di governo e industria privata di partecipare ad alleanze per gestire la circolarità del consumo. Insomma, un quadro non solo diverso per i settori nelle diverse geografie, ma anche dinamico nella sua evoluzione economica e sociale, vista l’importanza di fare scelte giuste per ritorni sugli investimenti di lungo termine.
* Ceo di Vitasoy International Holdings
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