ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùSostenibilità sociale

Quote giovani, a Trento una proposta per riservare posti nei cda delle partecipate

Il disegno di legge sarà presentato in aula il 7 giugno. Nel convegno su Diversity e Inclusione, chiesta anche l’equiparazione donne e uomini per i congedi parentali

di Vitaliano D'Angerio

2' di lettura

Un disegno di legge per riservare agli under 35 una quota di posti nei consigli d’amministrazione delle società partecipate dalla Provincia autonomia di Trento. È uno degli esempi su come declinare in modo concreto i concetti di Diversity e Inclusion. Se n’è discusso al Festival dell’economia di Trento nel corso del convegno dal titolo “Sostenibilità sociale, Diversity e Inclusion”. «Porteremo il disegno di legge in aula il 7 giugno e speriamo proprio che venga approvato. Per elaborare il documento abbiamo chiesto anche il supporto di un costituzionalista»: a parlare è Eleonora Angelini, presidente del consiglio provinciale dei giovani di Trento e amministratore delegato della società di ingegneria Nova Agenzia.

Allarme demografico e lavoro femminile

Al convegno, oltre ad Angelini, come relatrici erano presenti anche Gabriella Berloffa, docente di Economia politica all’Università di Trento e Anna Roscio, executive director sales & marketing di Intesa Sanpaolo. Uno dei temi centrali del dibattito è stato l’allarme demografico e il fatto che, ha ricordato l’economista Berloffa, «nel 2070 ci saranno 11 milioni di italiani in meno, soprattutto in età lavorativa».

Loading...

Non solo. Attualmente, ha sottolineato l’economista, abbiamo 3 inattivi ogni 2 occupati. Fra 20 anni, stando così le cose, il rapporto sarà di 5 inattivi ogni 2 occupati.

A quel punto, la domanda è: chi pagherà le pensioni? Quindi allarme demografico e previdenziale. Da qui l’esigenza, anzi la necessità, di una maggiore partecipazione delle donne al mondo del lavoro. «Il Pnrr da questo punto di vista è molto importante – ha spiegato la docente universitaria –. Ci sono le clausole di premialità e di condizionalità a favore delle donne».

In sostanza, le imprese che si aggiudicano i bandi pubblici legati al Pnrr devono destinare ai giovani under-36 e alle donne senza limiti di età, almeno il 30% dell’occupazione aggiuntiva creata in esecuzione del contratto. Percentuale che può arrivare fino al 58%, è stato ricordato, in base a determinati parametri economici.

C’è infine la questione asili nido. «Vedremo il 30 giugno quanti fondi saranno destinati a tale voce», ha evidenziato Berloffa.

Imprenditoria femminile

Ci sono poi le imprese create e guidate da donne. «Molte di queste imprese sono concentrate in settori a basso contenuto tecnologico come il commercio, i servizi, l’amministrazione e l’accoglienza – ha sottolineato Roscio –. Fra l’altro molte di queste imprese sono espressione di un bisogno di auto impiego più che di uno spirito imprenditoriale».

Le banche comunque stanno concentrando i propri sforzi in tale ambito. Roscio ha spiegato che sono stati lanciati prodotti finanziari ad hoc per premiare le imprese che assumono donne.

Remunerazione e congedi parentali

«Eravamo 3 donne quando nel 2016 abbiamo avviato Nova Agenzia. Ora siamo molti di più, ma sono donne quelle che ricoprono le funzioni apicali e che guadagnano di più»: è quanto ha spiegato Angelini consapevole però che a livello di sistema, e come dimostrano studi e dati, le remunerazioni femminili sono più basse rispetto a quelle degli uomini e c’è più difficoltà per le donne di raggiungere posizioni di vertice.

«È fondamentale l’equiparazione dei congedi parentali per uomini e donne – spiega Berloffa –. Oggi quando si deve decidere chi resta a casa per la cura dei bambini, la scelta cade quasi sempre sulle donne. Non deve essere più così».

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti