Renault rivendica il ruolo di pioniere nell’auto elettrica
La casa francese vuole mettere a frutto il vantaggio acquisito negli anni con il lancio di molti nuovi modelli a batteria pura e ibridi
di Corrado Canali
3' di lettura
Tutto il potenziale di Renault nella mobilità di domani che sarà sempre più ecologica e sostenibile. È la sfida che Luca De Meo, dal luglio scorso alla guida del Gruppo francese, ha in mente per riportarlo di merita al centro del settore automotive. E l’elettrificazione, per la quale Régie Nationale ha una primogenitura il manager italiano la ritiene di doverla rivendicare visto che la casa proponeva numerosi modelli di e-car più di dieci anni fa con una strategia che all’epoca era considerata folle e rivoluzionaria. De Meo, infatti, crede nella ripartenza di Renault. D’altra parte un costruttore che solo due anni fa era considerato un’eccellenza non può essersi svanito nel nulla. Non a caso Renault che ha deciso la svolta elettrica dieci anni fa, davvero in tempi pionieristici, conta oggi su 350 mila suoi veicoli a batteria sulle strade di tutto il mondo, con la più grande flotta di Bev in Europa.
Lo ha ottenuto con otto diversi modelli 100% a batteria, dalle piccole cittadine come il quadriciclo Twizy fino ai commerciali leggeri come il Master.
E Renault, in un mercato che nei prossimi 5 anni vedrà il 50% rappresentato da modelli a batteria pura o ibridi, questa leadership la rivendita. Tanto da impegnarsi a aggiungere un impatto di CO2 pari a zero entro il 2050 in Europa, arrivando per il 2030 a una riduzione del 50% rispetto al 2010. Come? Con modelli come la Twingo Electric, il quinto veicolo completamente elettrico in vendita a cui si aggiungeranno nel corso del 2021 sia il crossover Dacia Spring Electric che la Megane eVision che preannuncia una nuova generazione di vetture elettriche basati sulla nuova piattaforma modulare CMF-EV. Grazie a questa chassis che è stato sviluppato dall’Alleanza con Nissan, Renault spiega di aver sovvertito i codici del design, ma anche dell’architettura, dell’efficienza energetica e degli utilizzi.
Con una batteria la più sottile oggi sul mercato, una carrozzeria compatta da 4,21 metri che offre l’abitabilità dei veicoli medi compatti, la Mégane eVision è un autentico gioco di squadra. Ma l’elettrificazione di Renault ha bisogno anche di ulteriori varianti che le concentra nella Captur E-Tech, la prima ibrida plug-in della storia del brand francese abbinata su un modello che nel 2013 ha di fatto inventato il segmento dei B-Suv e che dopo 190 mila unità vendute resiste all’attacco dei sempre più numerosi concorrenti. Come dire uno dei modelli più indovinati degli ultimi anni che si inserisce in una strategia di Renault che già entro il 2022 prevede 8 modelli elettrici e 22 ibridi e inoltre con il plug-in che è oggi il più accessibile del mercato. L’altra grande sfida che lo stesso De Meo ha spiegato sarà una delle priorità del Gruppo Renault è la valorizzazione del marchio Dacia. L’ex brand delle auto low cost, sulla base di record di vendite da diversi anni, si è conquistato un ruolo fondamentale nel Gruppo fra francese basato sulla accessibilità della propria offerta, confermato dai nuovi modelli elettrificati in arrivo. A cominciare dalla Spring Electric già svelata nella versione di serie e nelle due varianti aggiuntive: quella destinata al mondo del car sharing e la versione commerciale Cargo, pensata per le consegne dell’ultimo miglio senza emissioni inquinanti che conta su un bagagliaio da 800 litri e 325 kg di carico. La nuova citycar elettrica di Dacia per il design si è ispirata al mondo dei suv: piccola ma spaziosa, muscolosa ma anche scattante, è stata definita la meno costosa del mercato e che nella primavera dell’anno prossimo quando verrà venduta con la batteria che sarà inclusa nel prezzo d’acquisto e in due livelli di allestimento.
In attesa dell’elettrica per tutti ad alzare l’asticella del brand saranno le rinnovate Sandero e Sandero Stepway che uniscono ad un prezzo sempre contenuto un maggiore tasso di modernità, sulla base di equipaggiamenti e della sempre utile versatilità senza rinnegare la semplicità e l’affidabilità che sono alla base del loro successo.
Proprio la Sandero si appresta diventare l’ibrida più accessibile sul mercato al mondo, quando nel corso del 2021 adotterà una variante depotenziata del sistema E-Tech già impiegata sulla Clio e che offrirà un 4 cilindri di 1.600 cc a benzina da 91 cv di potenza massima abbinato a due motori elettrici. La soluzione E-Tech per Sandero si prevede rispetterà la normativa Euro 7 in vigore nel 2025.
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