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Le bollette hanno dato una vera e propria spallata ai salvandanai degli italiani: il rapporto Edufin 2022 «Educazione finanziaria, strumento di orientamento in tempo di incertezza» fotografa in modo plastico l'impatto sul risparmio degli italiani prodotto negli ultimi mesi dall'impennata dei costi energetici e più in generale dall'inflazione. Ansia, stress, preoccupazione, scarsa fiducia nelle proprie competenze e il desiderio di imparare la gestione del denaro e l’educazione finanziaria sin dalla scuola, ma anche nei luoghi di lavoro.
Chi riesce a metter via qualcosa
L'indagine evidenzia l'aumento della quota di italiani che nell'anno in corso ha speso più del reddito disponibile, passata al 14,9% dall’11,8%, così come è salita al 46% dal 43,4% la percentuale di chi ha speso tutto il proprio reddito. E cala conseguentemente la fetta di chi è invece riuscita a risparmiare, spendendo meno delle proprie entrate, ora al 39,1% dal 44,9% dello scorso anno. Livelli peggiori anche di quelli registrati nel pieno della pandemia nel 2020.
L’indagine è stata realizzata nella sua terza edizione nel giugno scorso (è quindi credibile un effetto ancora maggiore a causa dell'impennata dei prezzi dei mesi successivi) tra circa 4mila soggetti da parte di da BVA Doxa per conto del Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, diretto da Annamaria Lusardi ed è stato diffuso al termine della quinta edizione del Mese dell'educazione finanziaria, chiusosi con la Giornata Mondiale del Risparmio.
Futuro più incerto
Numerosi gli spunti emersi dalla ricerca: in caso di spesa improvvisa di 2mila euro, solo il 37,6% degli italiani dichiarano di esser certo di poterla affrontare, dal 40% dello scorso anno. La guerra in Ucraina ha rappresentato un vero e proprio spartiacque per le finanze delle famiglie: in una scala da 1 a 10, la fiducia per il futuro oggi è a 4,49, contro il 6,56 di prima della guerra, con punte di pessimismo più evidenti tra le donne e gli over55. L'indagine ha campionato anche l'ansia dei risparmiatori, vista la situazione attuale, salita al 34,4% dal 30% dello scorso anno, mentre i più sereni calano al 27,1% dal 32,6%.
Da rilevare la classifica dei fattori di stress finanziario: le bollette con il 55% delle indicazioni è saldamente al primo posto, davanti alla paura di non avere risparmi per affrontare le emergenze (24,6%); da notare, come effetto di “infodemia”, che le forti oscillazioni del mercato finanziario preoccupino il 19,8% del totale, anche se a investire in Borsa è in effetti soltanto il 5% circa della popolazione residente.
Educazione finanziaria per proteggersi
L'indagine monitora anche la domanda di educazione finanziaria, come strumento prìncipe per gestire queste dinamiche: l'89,1% degli intervistati ritiene infatti che la materia debba finalmente entrare nelle scuole; per il 79,5% i luoghi di lavoro dovrebbero riservare occasioni di approfondire il tema risparmio mentre un altro 63,2% pensa che di risparmio si dovrebbe discutere anche in luoghi ricreativi come auditorium, cinema o teatri. Esigenze sentite soprattutto dalle donne, da chi ha redditi più alti e da un livello di istruzione superiore.
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