Roma vara il suo «Ius soli» e conferisce la cittadinanza italiana a cinque ragazzi
Il sindaco Gualtieri: «Per chi ha tra i 18 e i 19 anni lo può fare il Comune, dice la legge, dopo c'è una procedura statale più lunga e complessa. Molti, purtroppo, non lo sanno e perdono questa possibilità»
di Redazione Scuola
2' di lettura
Sono tutti nati a Roma, tra il 2004 e il 2005, ma da genitori stranieri. Ora sono cittadini italiani a tutti gli effetti ed è stato il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri a consegnare loro simbolicamente una copia della Costituzione e dello Statuto di Roma Capitale nel corso di una cerimonia nella Sala Rossa del Campidoglio. I cinque diciottenni neo-cittadini sono Marim Arafa, di origine egiziana; Leonardo Paval, rumeno; Valeria Gomez Quito, peruviana; Kristi Mae Macalintal Negranza, filippina e Lelis Abbey Berns, ghanese. «E' una bellissima giornata - ha detto Gualtieri - che per loro comporta l'ingresso a pieno titolo nei diritti e nei doveri della nostra Costituzione. Sono molto contenti ed emozionati nel sentirsi italiani ma sono anche al tempo stesso orgogliosi della storia dei loro genitori - ha proseguito - Questo arricchisce tutti, anche noi e ci rende più coerenti coi nostri principi come l'articolo 3 della Costituzione. Noi questi principi li vogliamo rendere effettivi e lo facciamo oggi che è il 17 marzo, la Giornata della Bandiera e dell'unità nazionale».
Gesto per una legge ancora assente
Un gesto, quello di Gualtieri, per riparare all'assenza, ancora, di una legge per riconoscere la cittadinanza a chi è nato in Italia da genitori stranieri. «Scusate il ritardo. Noi crediamo che la legge nazionale vada cambiata e abbiamo preso l'impegno a lavorare per far cambiare le regole e dare la cittadinanza prima dei 18 anni», ha infatti esordito il primo cittadino alla cerimonia. «Chiediamo con forza al Parlamento di adottare una legge basata sullo ius soli, sullo ius culturae. Questi sono ragazzi che si sentono e sono italiani, sono nati qui, frequentano le scuole, sanno la lingua e danno alla società il loro contributo come tutti gli altri. È giusto che non debbano aspettare i 18 anni per una cittadinanza che nella sostanza hanno già», ha aggiunto.
I dati
A Roma secondo i dati dell'anagrafe al 31 dicembre 2022 gli stranieri sono 385.053, il 13,7% del totale. Risulta iscritta in particolare una popolazione 0-18 anni nata da genitori stranieri di 64.485, di cui 61.837 devono ancora compiere 18 anni. «Noi - ha spiegato il sindaco - abbiamo chiesto a tutte le scuole con una circolare di informarli per tempo e poi cerchiamo di aiutarli nell'adempimento burocratico per la cittadinanza perché sia il più semplice possibile. Tra i 18 e i 19 anni lo può fare il Comune, dice la legge, dopo invece c'è una procedura statale più lunga e complessa. Molti purtroppo non lo sanno e perdono questa possibilità». Il Comune ha inviato in merito circa 2.000 lettere, e circa 1.200 giovani hanno aderito.
Le testimonianze dei ragazzi
Tra loro i cinque neo-cittadini: «Sono cresciuto in mezzo a due culture - ha raccontato Lelis, di origine ghanese - Adesso ogni volta che uscirò dall'Italia o andrò a fare i documenti sarò riconosciuto come italiano, e questo per me è importante». Kristi, di genitori filippini, ha spiegato con emozione di essere «la prima in famiglia ad avere la cittadinanza italiana, sono figlia unica». «Io invece sono la terza - ha detto Marim, di famiglia egiziana - E' stato per me un onore incontrare il sindaco, un gran giorno. Io studio già all'università. Cosa vuol dire adesso essere cittadina italiana? Lo devo scoprire».
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