ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùL’intervista a Pierfrancesco Majorino

«Salute, ridurre le liste d’attesa del 50%»

Candidato per il Centrosinistra

di Sara Monaci

Pierfrancesco Majorino

2' di lettura

Qual è il suo modello di sanità?

Mi sono dato un obiettivo: ridisegnare il sistema sociosanitario mettendo al centro l’interesse pubblico. In Lombardia abbiamo esperienze di sanità privata che operano bene e di successo, ma manca il coordinamento. Deve essere l’ente pubblico ad effettuare la programmazione sanitaria in base alle esigenze di salute dei cittadini. Il primo provvedimento dei cento giorni sarà l’istituzione di un piano straordinario di riduzione delle liste d’attesa del 50%. Siamo arrivati a questa situazione perché Regione non ha mai introdotto l’agenda unica , non ha definito priorità, ha totalmente perso il controllo della “macchina”. Ed è poi inconcepibile che in una regione come la Lombardia per essere curato in tempi certi e modalità dignitose tu debba pagare. La riforma Moratti – Fontana è lo specchio del fallimento. La nostra riforma sarà scritta coni medici, infermieri, rappresentanti delle diverse professioni sanitarie, associazioni dei malati e del terzo settore.

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Cosa ne pensa dell’autonomia regionale?

L’autonomia come delineata dalla riforma Calderoli non va bene. Non sono contrario all’autonomia, tutt’altro. Noi vogliamo la piena attuazione del principio di sussidiarietà che veda la funzione di governo e gestione amministrativa affidata all’istituzione più vicina al cittadino. Alle Regioni occorre riservare la funzione legislativa che indichi criteri e obiettivi, favorendo una piena cooperazione con i comuni. Il contrario rispetto a quanto avvenuto sino ad ora con Regione Lombardia. La Lega dovrebbe prendere atto che all’autonomia per via dei conflitti nella destra non si arriverà. Io dico riapriamo il confronto.

Quali aiuti dare al mondo produttivo?

Il ruolo delle imprese lombarde è fondamentale. Hanno dimostrato una capacità di resilienza assoluta durante la pandemia. Intendo puntare su una forte accelerazione in ambito digitalizzazione. Ritengo prioritario un coordinamento unico con università, centri di ricerca ed imprese. Intendo realizzare uno sportello unico digitale per la semplificazione amministrativa. E ancora: voglio favorire l’aumento degli investimenti pubblici e privati in ricerca e sviluppo portando la spesa dall’1,3% attuale al 3% del Pil . Un’attenzione particolare sarà rivolta alla nascita di start up innovative con un abbattimento totale dell’Irap per i primi 3 anni, e costituzione di un fondo regionale di co-investimento che raddoppi gli investimenti dei privati. Voglio favorire la creazione di 300.000 posti di lavoro verde.

La politica dei trasporti e delle infrastrutture: cosa occorre fare secondo lei?

I trasporti, con la sanità, sono la principale sconfitta della gestione Fontana. Trenord è stata male amministrata e il servizio offerto non è all’altezza di una Regione che vuole confrontarsi con le principali controparti europee. Appena insediato compirò un cambio radicale di passo: saranno valorizzati i lavoratori e le lavoratrici di Trenord e si punterà all'ammodernamento del materiale rotabile. Saranno potenziate le linee cadenzate e la loro estensione. Per i collegamenti interni è necessario un potenziamento dei collegamenti su gomma e, ove possibile, l’estensione al massimo delle linee di metropolitana.

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