ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùStop allo sconto sulle accise

Aumento della benzina: ogni pieno costerà 9,15 euro in più

La previsione del Codacons. Sia per la benzina che per il diesel la riduzione era stata complessivamente di 30,5 centesimi, almeno fino a dicembre 2022, quando con il dl Aiuti quater il taglio era stato prorogato fino al 31 del mese ma ridotto a 18,3 centesimi

Dal cambio di governo all’inflazione, dalla crisi energetica, all’export: il 2022 in Italia

2' di lettura

Niente più sconto sui prezzi dei carburanti dal primo gennaio. Il governo non ha prorogato lo sconto di circa 18 centesimi su benzina e gasolio. Il Codacons parla di una maggiore spesa di 9,15 euro a pieno. Su base annua parliamo di 219,6 euro in più.

Sconto sulle accise scattato a marzo 2022

Il taglio era stato applicato per la prima volta a marzo dello scorso anno con l’approvazione del decreto Ucraina bis. Sia per la benzina che per il diesel la riduzione era stata complessivamente di 30,5 centesimi, almeno fino a dicembre 2022, quando con il dl Aiuti quater il taglio era stato prorogato fino al 31 del mese ma ridotto a 18,3 centesimi. Nel frattempo i prezzi sono scesi, riducendo anche l’extragettito che aveva consentito al governo di ridurre le accise (e di conseguenza l’Iva che si calcola in aggiunta).

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Prezzi dei carburanti in calo

Stando alle ultime rilevazioni settimanali del ministero dell’Ambiente, il prezzo medio nazionale della verde è di 1,625 euro al litro, ai minimi da giugno del 2021. Il diesel è invece a 1,689 euro, cioè al minimo dal 31 gennaio 2022.

Assoutenti: aggravio di 366 euro annui a famiglia

Assoutenti invece stima un aggravio di spesa in media pari a +366 euro annui a famiglia come effetto dell’eliminazione del taglio alle accise che gravano sui carburanti, che avevano portato ad una riduzione dei prezzi, considerando anche l’Iva, di 30,5 centesimi di euro, poi ridotto a 18,3 centesimi. Indipendentemente dall’andamento dei listini alla pompa nel corso del 2023, la maggiore spesa solo per il rialzo delle accise sarà quindi pari, ipotizzando due pieni a famiglia al mese, a 366 euro annui. C’è poi la questione pedaggi autostradali, che come noto sulla rete Aspi sono aumentati del 2% dall’1 gennaio, con un ulteriore rincaro dell’1,34% a partire da luglio 2023. In base alle elaborazioni di Assoutenti, per andare da Roma (sud) a Milano (ovest) il pedaggio sale dai 46,5 euro del 2022 agli attuali 47,3 euro, per poi raggiungere 48 euro a luglio, con un aumento di 1,5 euro. Da Napoli (nord) a Milano si spendevano lo scorso anno 58,6 euro: ora servono 59,7 euro (60,5 euro a luglio, +1,9 euro). Per le tratta Bologna-Taranto la spesa sale da 55,1 euro a 56,1 euro del 2023 (56,9 euro da luglio, +1,8 euro).

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