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Spid verso la proroga

In Aula alla Camera, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti, ha replicato a una interpellanza di M5s a prima firma Chiara Appendino sullo Spid

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Per i provider che gestiscono il sistema Spid, l’identità digitale, si profila una nuova proroga. Secondo quanto risulta al Sole-24 Ore, sarà di durata biennale. Il governo è a lavoro su questo punto mentre in parallelo è in corso la semplificazione dell’utilizzo della carta d’identità elettronica (Cie): i due sistemi sono destinati a convivere fino a convergere in un’app unica, in pratica verso l’e-wallet, l’identità digitale europea. Un passo significativo è nella semplificazione del ministero dell’Interno sull’utilizzo della carta d’identità elettronica in mobilità.

In Aula alla Camera, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti, ha replicato a una interpellanza di M5s a prima firma Chiara Appendino (M5s) sullo Spid. «A volte ci si innamora degli acronimi, anche dimenticandone il significato - dice Butti -. Spid, ad esempio, sta per sistema pubblico di identità digitale e nessuno mai ha ipotizzato di fare a meno di un sistema pubblico di identità digitale». Il sottosegretario ribadisce la necessità di una convergenza, ma le convenzioni con i provider di Spid, in scadenza il 23 aprile, potranno restare in piedi (per Intesa però è già stato comunicato lo stop) . Almeno per un altro biennio, da quanto ricostruito. Sarebbero state individuate anche le risorse per rispondere alle esigenze degli stessi provider, che hanno lamentato un’esplosione dei costi anche a fronte dell’impennata di identità erogate (siamo a 34,5 milioni). Per Butti «è necessario dare luogo a un serio processo di razionalizzazione del sistema di identità digitale, attraverso un unico strumento di accesso per tutti i servizi della pubblica amministrazione e per il servizio sanitario.

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«Apprendiamo con sollievo che il governo sia tornato sui suoi passi e non intenda più “spegnere SpID”, come aveva precedentemente dichiarato il sottosegretario Butti. Fortunatamente, questa decisione riprende la linea dei governi precedenti, riconoscendo l’importanza di un’infrastruttura innovativa che ha notevolmente semplificato i rapporti tra cittadini, imprese e PA», ha detto Chiara Appendino, discutendo alla Camera l’interpellanza sullo Spid. «L’attacco a Spid era insensato e sembrava più una mossa da campagna elettorale che una proposta basata su dati e analisi concrete. Con 34 milioni di utenti e oltre 1 miliardo di autenticazioni dalla sua introduzione - ha osservato Appendino - SpID è un elemento fondamentale per la digitalizzazione del nostro Paese. Monitoreremo attentamente le azioni del governo nel passaggio verso il Digital Identity Wallet europeo, un progetto in fase avanzata di sperimentazione che dovrebbe essere disponibile dal 2025».

Verso il rinnovo dello Spid, si lavora ad un'app della Ue
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