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Stanchi del solito algoritmo, ecco come scoprire nuova musica

Da Apple Musical Classical alla nuova interfaccia di Spotify. Ecco le app che provano a farci uscire dalla nostra routine musicale.

di Luca Tremolada

3' di lettura

È un po' da Boomers pensarlo ma la musica oggi è tutta una questione di algoritmi (e monopoli). Proviamo a spiegare: secondo l'ultimo report della Riia i servizi di streaming musicale hanno rappresentato l'84% delle entrate totali della musica nel 2022, (+7% a/a) toccando una quota record di 13,3 miliardi di dollari. Apple e Spotify solo per fare due nomi sono nei dossier Antitrust di Usa ed Europa e hanno cataloghi di oltre 80 milioni di canzoni. Ma per molti amanti della musica, l’accesso alle opzioni apparentemente illimitate di questi giganti non si è tradotto in una maggiore diversità nelle abitudini di ascolto.

C'è chi incolpa gli algoritmi che alimenterebbero una routine musicale limitando la nostra curiosità verso suoni e generi nuovi. Chi invece l'eccesso di offerta di musica gratis che ci renderebbe tutti anestetizzati al nuovo. Chi invece la rap, senza una ragione precisa. Ad ogni modo quello che è certo è che la musica in streaming ha allargato la base di ascolto. Il costo di accesso a una canzone o alla produzione di un artista è sceso drasticamente rispetto all'epoca dei negozi di dischi. Parliamo di ascolto turistico della musica. Per gli artisti emergenti invece c'è più concorrenza. Si guadagna meno dalla vendita di musica attraverso le piattaforme di streaming. Spotify offre agli artisti il 70% dei guadagni per ogni ascolto, che si traduce in 0,07€ per riproduzione. Per sopravvivere devono spingere di più su spettacoli dal vivo, lavorare sui social e avere una buona strategia di marketing. Per chi ascolta invece il suono ad alta risolzione, le tecnologie di cancellazione del suono e ora l'audio spaziale sono novità più per appassionati di tecnologia che per cultori dell'alta fedeltà.

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Il caso di Apple Music Classical

Più interessanti invece le nuove app che parlano a segmenti specifici di pubblico e offrono servizi innovativi. Come nel caso di Apple Music Classical. Cinque milioni di brani ad alta risoluzione (fino a 192 kHz/24 bit Hi-Res Lossless), tracce con audio spaziale. Richiede l’abbonamento a Apple Music e uscirà anche per Android. L’aspetto interessante sono i metadati; schede, note editoriali, biografie e descrizioni. Vuole dire integrare musica e testo come mai nessuno aveva fatto. Il servizio partirà il 28 marzo.

L’operazione TikTok di Spotify

Spotify ha cambiato interfaccia. Come si saranno accorti in molti è molto più simile a TikTok. L’obiettivo sembra essere quello di spingere gli utenti a uscire dall’algoritmo e indirizzarli verso nuovi contenuti come podcast e audiolibri, su cui Spotify ha investito. La ricetta di design sembra quella di puntare sullo scorrimento verticale a schermo intero. Si usa il pollici e non si smette di accarezzare dall’alto verso il basso lo schermo fino a quando non si trova il contenuto giusto. Come avviene con la mail.

Amp, per chi è Dj dentro.

Chi usa iPhone conoscerà Amp Live Radio che è stato lanciato all’inizio di quest’anno. Consente a chiunque di ospitare un programma radiofonico dal vivo. L’app iOS gratuita consente agli host di selezionare la musica dalla libreria di Amp di decine di milioni di brani.

Solo per iPhone HotDrop

Appena uscita negli Usa è HotDrop. L’idea non è nuovissima. Si tratta di un’app gratuita fondata la scorsa estate da due anziani dell’Università dell’Indiana, consente agli artisti di selezionare clip di 30 secondi delle loro canzoni e condivideral.. È disponibile solo su iOS e si candida a essere una piattaforma per scoprire cose nuove e connettere artisti sconosciuti con potenziali superfan.

Qobuz per appassionati di Hi-Fi

Anche questa non è una novità, di piattaforme per l’audio di qualità c’è per esempio Tidal. Qobuz fondata nel 2007, è francese e offre uno dei più grandi cataloghi al mondo di musica ad alta risoluzione. I brani vengono riprodotti almeno a 16 bit 44,1 kHz.

Riproduzione riservata ©
  • Luca TremoladaGiornalista

    Luogo: Milano via Monte Rosa 91

    Lingue parlate: Inglese, Francese

    Argomenti: Tecnologia, scienza, finanza, startup, dati

    Premi: Premio Gabriele Lanfredini sull’informazione; Premio giornalistico State Street, categoria "Innovation"; DStars 2019, categoria journalism

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