ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùFra India e Nepal

Sulle tracce di Siddhartha, un secolo dopo il racconto di Hermann Hesse

Alberi sacri, monasteri, fiumi e montagne: viaggio nei luoghi della spiritualità che ispirarono lo scrittore premio Nobel e che ancora oggi attraggono chi cerca senso e autenticità

di Luca Bergamin

3' di lettura

Veniva pubblicato un secolo fa. Hermann Hesse non immaginava certo che il suo Siddharta avrebbe spinto molte generazioni di lettori a ricercare in India i luoghi che lo avevano ispirato e soprattutto a tentare di rintracciare il giovane, appunto Siddhartha, e l'amico di infanzia Govinda, per godere dell'oggi, di quello che la vita ti dona, dai luoghi che si attraversano agli incontri che si fanno. Da allora l'India è cambiata e ora si presenta davvero simile a tanti Paesi occidentali, così come il modo di viaggiare e vivere emozioni pare lontano da quello ascetico di cui è impregnato il romanzo, pubblicato in Italia da Adelphi. Restano, però, alcuni posti dove l'anima della storia opera dello scrittore tedesco, premio Nobel nel 1946, si può in un certo qual modo ancora rintracciare.

Nel Dev Bhumi, la terra degli dei, tra trekking sull'Himalaya, yoga e corsi di cucina solidale

Siamo a nord, quasi a ridosso del confine con il Tibet: i monti della catena dell'Himalaya nell'Uttarakhand, conosciuta anche come Dev Bhumi, la terra degli dei, presentano una rete di sentieri dove la natura è strabiliante e generosa tra cascate velate dalla nebbia, antichi templi e foreste invase dai rododendri. È qui che la signora Rawat-Hahne, attivista per i diritti umani, ha creato un’organizzazione no profit, il Bachan Charitable Trust, che segue, tra le altre iniziative, all'agenzia di viaggi eco e solidali Fernweh Fair Travel.

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In viaggio con Fernweh Fair Travel

Le donne del posto che vivono da sole, o che sono state vittime di violenza domestica, hanno pulito e sistemato le proprie case per ospitare i viaggiatori, cucinare per loro e guidarli sulle montagne. Si scoprono villaggi come Gopeshwar, Mandal e Chopta, in cui si pratica lo yoga insieme ai locali, si impara a cucinare, si ammirano le orchidee selvagge del Kedarnath Wildlife Sanctuary. Gli alloggi sono spartani: si tratta di capanne di paglia e canne palustri. I proventi servono a sostenere programmi ambientali ed educativi. E si trascorre il tempo in luoghi vergini e autentici.

Un gigantesco Budha a Shravasti

Gli antichi stupa di Shravasti, crocevia delle vie commerciali più importanti

Andare a visitare il sito archeologico di Shravasti, nella parte nord-orientale dell’Uttar Pradesh, ha una grande valenza letteraria e religiosa. Capitale dell’antico regno indiano di Kosala, qui il Buddha trascorse la maggior parte del proprio tempo dopo avere ricevuto l'illuminazione. Sorge nei pressi del fiume Rapti, a ridosso del Nepal. Tanti discepoli del Buddha si stati formati qui e hanno ascoltato i suoi sermoni. È un luogo sacro anche all'induismo e al giainismo, come hanno dimostrato i manoscritti relativi a questi tre differenti credo rinvenuti scavando a Shravasti, che fu crocevia delle principali vie commerciali del continente. Gli scavi degli ultimi decenni hanno fatto sì che si formasse una piccola cittadina dedita al turismo e al pellegrinaggio di devoti che vengono qui da tutto il mondo. Antichi stupa, specialmente quelli di Anathapindika e Angulimala, insieme a quelli più piccoli di Jetavanaramaya, più moderne e gigantesche statue del Buddha rendono davvero stimolante, anche sul piano artistico, il viaggio in questa città popolata di monaci.

I giardini di Lumbini

A Lumbini, appena oltre il confine col Nepal, dove nacque il Buddha

I giardini di Siddhartha a Lumbini resteranno a lungo impressi nella memoria di chi vi trascorrerà alcune ore a pregare, osservare le persone, i loro volti, comportamenti, gesti di devozione. Buddha sarebbe nato proprio qui, appena oltre il confine tra India e Nepal. Patrimonio dell'Umanità Unesco, vi si trovano i templi e i monasteri di Theravada, Mahayana e Vajrayana. I monaci sono molto affezionati al sacro albero della Bodhi, la colonna di Ashoka e al tempio della Regina Maya, dove sarebbe nato il Buddha: lo si capisce dal numero di persone che dall'alba a notte fonda vi si ritrovano in atteggiamento contemplativo. La Fiamma dell'eterna pace è un altro sito dove cogliere lo spirito di pace che aleggia in questo villaggio cresciuto nel tempo grazie ai viaggiatori e fedeli, ma che ha saputo conservare quell'atmosfera di serenità, accettazione della vita, dei suoi misteri e accadimenti che tanto aveva colpito Hermann Hesse.

Il Tempio di Mahabodhi

Al Tempio di Mahabodhi per raggiungere la completa illuminazione

Al Tempio di Mahabodhi, risalente nel suo nucleo originario all'epoca dell’imperatore Ashoka, nel III secolo a.C., si va perché questo è un luogo sacro al Buddhismo, per raggiungere l'illuminazione, ma anche per la sua valenza architettonica e storica, dal momento che fu costruito, tra i primi dell'India, in mattoni, tuttora rimasti al proprio posto, del tardo periodo Gupta. Contiene diversi siti sacri ai fedeli tra cui l’albero della Bodhi sotto il quale, circa 2.500 anni fa, il principe Siddharta ottenne l’illuminazione. Molto amati sono anche il tempio di Animesh lochana, Cankamana, l’albero di Ajapala Nigrodha, l’albero di Rajayatana. Tanti sono i monasteri nei quali si viene sempre accolti col sorriso e la gentilezza tipiche di questa terra bagnata dalla grazia.

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