Superyacht: dall'equipaggio al porto, tutti i numeri di un'azienda galleggiante
Per una barca di 50 metri, la fase d'acquisto è solo l'inizio. Occorre mettere a budget il valore del tempo e della conservazione per calibrare l'investimento
di Bianca Ascenti
4' di lettura
Gestire una barca costa, e le cifre aumentano con il crescere della lunghezza. Ne abbiamo parlato con Andrea Pezzini, cofondatore di Floating Life, una delle agenzie di yacht management più affidabili e apprezzate del settore, che da vent'anni amministra e gestisce imbarcazioni di lusso per conto degli armatori. «Un superyacht di 50 metri è una vera e propria azienda galleggiante che, oltre a richiedere un'impeccabile manutenzione, deve pagare stipendi, assicurazioni, porti e tutti i consumi legati all'utilizzo. Noi operiamo in nome e per conto dell'armatore, con delega sul suo conto corrente, e provvediamo a tutti i costi diretti e indiretti, risolvendo ogni problematica», spiega Pezzini. Quando l'imbarcazione esce dal cantiere bisogna pensare alle coperture assicurative, ai contratti del personale e alle certificazioni che devono essere aggiornate e attive. Traducendo tutto ciò in numeri, per un 50 metri relativamente recente a uso privato, un'assicurazione standard costa circa 100mila euro l'anno, inclusi i costi di equipaggio.
Normalmente lo yacht che esce dal cantiere è in garanzia (un anno se va negli Stati Uniti e due se naviga in Europa), ciò significa che, all'interno del tempo stabilito, il rimessaggio ordinario è a costo zero. «Tuttavia, la garanzia non copre le spese di alaggio e varo, il lavaggio della carena, il controllo degli zinchi e molti altri lavori che sono a carico del proprietario», continua. «Così come l'energia consumata, l'eventuale trasporto di operai, il vitto e l'alloggio per l'equipaggio che seguirà i lavori o la sosta extra». Costo? Circa 20mila euro l'anno, mentre, per la manutenzione ordinaria (olio, filtri, elettronica, pompe, acqua salata, lavaggio, trattamento acque, tagliandi motori e generatori, ecc.) bisogna prevederne da 100 a 150mila (senza dimenticare che ogni 5 anni è previsto un tagliando obbligatorio). Si risparmia qualcosa scegliendo di immatricolare la barca a Malta, la bandiera più gettonata, grazie a un regime fiscale più favorevole di quello italiano.
Soprattutto per quanto riguarda le tasse e l'equipaggio, vera nota dolente alla voce costi: premesso che ogni imbarcazione dovrà essere munita di un MSMC (Minimum Safe Manning Certificate), che stabilisce il numero minimo di personale obbligatorio per operare in sicurezza, in termini generali un megayacht di 50 metri privato battente bandiera maltese avrà a bordo minimo 9/14 persone di equipaggio. Un comandante di esperienza guadagna da 12 a 14mila euro al mese, mentre il direttore macchina da 9 a 10mila. Seguono lo chef, con uno stipendio di circa 8mila euro, nostromo e chief stewardess (circa 6mila) e poi seconda stewardess (4mila); marinaio e hostess semplici portano a casa ogni mese dai 2.500 ai 3.500 euro ciascuno. Arrotondando per difetto, si parla di circa 60mila euro al mese solo per l'equipaggio. Che a fine stagione si riduce, ma non si azzera: per motivi di sicurezza, infatti, è necessario che almeno 4/5 persone rimangano a bordo anche quando lo yacht è in banchina durante l'inverno. «I costi del gasolio e della cambusa, invece, sono troppo variabili per essere presi in considerazione a livello di preventivo», spiega Pezzini che sottolinea, invece, una voce spesso dimenticata, ma onerosa: quella delle comunicazioni satellitari. «Gli armatori oggi vogliono essere iperconnessi, soprattutto per quanto riguarda lo scambio dati, visto che si tratta spesso di uomini d'affari attenti a Borsa e mercati. Le tariffe variano in base alle compagnie, ma complessivamente si arriva a spendere dai 20 ai 50mila euro».
Altra voce di spesa sono i porti, che possono incidere per 40/50mila euro a stagione, cui si deve aggiungere il costo dell'agenzia marittima (obbligatoria per navi da diporto), la quale, oltre a sbrigare le pratiche di arrivo e partenza, fa da garante per i pagamenti del posto barca e per eventuali danni causati dallo yacht e svolge anche il ruolo di “pratico locale”, risolvendo le piccole o grandi richieste di bordo (fiori, lavanderia, torta di compleanno, elicottero, ristorante, ecc.). Un altro costo, pressoché sconosciuto ai più, è quello relativo alla DPA (Designated Person Ashore), figura obbligatoria a livello mondiale per imbarcazioni sopra i 50 metri: si tratta del responsabile del rispetto dei protocolli di sicurezza a bordo e della prevenzione dell'inquinamento. Questo ruolo obbliga a effettuare periodici audit con l'equipaggio e a essere disponibile (tramite telefono satellitare) H24 sette giorni su sette per qualsiasi evenienza. L'armatore può decidere di pagare unicamente la DPA oppure - come fa la maggioranza - avvalersi di un'agenzia come Floating Life che, per un costo che varia tra i 9mila e gli 11mila euro al mese, si occupa anche della contabilità, delle buste paga, delle assicurazioni e di tutte le pratiche amministrative. Tirando le somme, conclude Pezzini: «Dalla mia esperienza e dai report, posso dire che uno yacht di 50 metri, con un utilizzo standard, costa in media 1,5 milioni l'anno». A ciò va aggiunta un'ultima accortezza: meglio investire su una barca con il pedigree. Quelle anonime (senza un cantiere famoso o un archistar alle spalle) si svalutano, in cinque anni, del 25/30 per cento
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