l'era dello spid

Perché l’app «Io» non basta per la svolta digital della burocrazia dell’auto

Dall'app «Io» spuntano veicoli rubati già da tempo e con perdita di possesso regolarmente annotata al Pra

di Maurizio Caprino

2' di lettura

Dove vai se l’identità digitale non ce l’hai? L’emergenza coronavirus ha accelerato i processi di digitalizzazione della pubblica amministrazione, tanto che lo Spid è stato già indispensabile anche in operazioni legate all’acquisto di mezzi di trasporto: nel 2020 lo è stato per fruire dei bonus sull’acquisto di bici e monopattini e ora lo è per accedere ai nuovi incentivi rottamazione della Regione Lombardia. Ma la burocrazia dell’auto non è ancora pronta a un simile salto.

Non parliamo dei consueti tilt dei siti della pubblica amministrazione durante i click day per accaparrarsi i bonus, ma di qualità delle banche dati. Problema pluridecennale che emerge anche sull’app «Io», uno dei pilastri dell’operazione digitalizzazione.

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L’app mostra anche quali sono i veicoli che risultano intestati all’utente. Ma così a qualcuno sono apparse anche auto e moto di cui gli interessati avevano subìto il furto vent’anni fa annotandolo regolarmente al Pra, come risulta da documenti cartacei che danno conto di operazioni svolte dagli addetti direttamente con modalità informatiche in banche dati già all’epoca elettroniche.

Dunque, il problema non dipende dalla sopravvivenza di polverosi archivi cartacei. Sarà per caso colpa della storica dicotomia fra gli archivi di Motorizzazione e Pra, che nemmeno la riforma Madia della pubblica amministrazione è riuscita a polverizzare?

Chissà. Intanto, a chi usa l’app e si ritrova proprietario a sua insaputa di un veicolo che in realtà non possiede più, si può dire di non preoccuparsi: se la perdita di possesso era stata regolarmente effettuata, si è quasi certamente a posto: al Pra dovrebbe essere rimasta traccia dell’operazione e ciò dovrebbe risultare in qualsiasi controllo effettuato da altre autorità.

Ma, siccome le vie della burocrazia sono infinite, non si può escludere che in qualche caso particolarissimo tocchi dimostrare di aver rispettato le regole all’epoca. Per riuscirci senza problemi e con il minor fastidio possibile, occorre aver conservato il certificato di proprietà con la perdita di possesso annotata.

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