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La crisi, loro, l’avevano accusata più tardi rispetto alle aziende che forniscono prodotti con tempi di lavorazione brevi. Il calo negli investimenti da parte dei clienti, iniziato con la pandemia nel 2020, si era fatto sentire soprattutto nel 2021. Ma oggi il mercato è ripartito e gli ordini acquisiti l’anno scorso fanno prevedere una crescita consistente anche per il 2023. Tai Milano, l’azienda metalmeccanica che produce valvole per l’industria nello stabilimento di Guardamiglio, al confine con Piacenza, è risultata ai primi posti nella Top 200 tra le imprese lodigiane ordinate per Ebit, in percentuale sul fatturato.
La perdita di fatturato sul mercato russo (meno 10% tra clienti diretti e indiretti) è stata recuperata puntando sulle certificazioni internazionali per i loro prodotti, vale a dire valvole di sicurezza impiegate in stabilimenti petrolchimici così come in centrali termiche o impianti a vapore.
Il caro energia invece è stato tamponato intervenendo su più fronti: eliminando i turni per concentrare i tempi di produzione, investendo nell’efficientamento della sede (il 25% del fabbisogno è garantito da pannelli solari, con l’obiettivo di raddoppiare l’autoproduzione in pochi anni), sensibilizzando il personale per ridurre i possibili sprechi e partecipando ai gruppi di acquisto di Assolombarda per la fornitura di energia da fonti rinnovabili. Anche l’aumento dei costi delle forniture – il nichel, per esempio - per il momento è sotto controllo grazie al tempismo con cui era stato riassortito il magazzino, alle prime avvisaglie di innalzamento dei prezzi. «Uno degli ostacoli principali che stiamo affrontando oggi è la difficoltà a trovare personale metalmeccanico specializzato – spiega Maria Antonietta Bianchi Albrici, responsabile finanziario -. Sappiamo che è un problema diffuso ma l’impressione è che nel Lodigiano la difficoltà sia maggiore, forse perché abbiamo un tasso di occupazione leggermente più alto della media lombarda».
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