Tajani: «Mps, l’Italia può accelerare sulla vendita di una quota». Ma la Lega frena
Il vicepremier: «Lo Stato non deve fare il banchiere». Urso: «Giusto andare su questa strada». La replica di Bagnai: «La cessione non è all’ordine del giorno»
di Redazione Finanza
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L’uscita dello Stato dal capitale del Montepaschi, o la cessione di una parte del 64% che fa capo al Tesoro torna a imporsi nel dibattito politico.
La posizione di Tajani
Il governo italiano, infatti, potrebbe accelerare sulla vendita della quota in Mps, secondo quanto affermato del ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani, a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio. Rispondendo a una domanda di Bloomberg Tv sulla possibilità di una accelerazione nella vendita, Tajani ha risposto «probabilmente sì», aggiungendo che una decisione potrebbe essere presa «presto».
«Su Mps si deve procedere alla privatizzazione. Lo Stato non deve fare il banchiere e, quindi, credo che sia giusto procedere. Poi sarà il ministro Giorgetti a fare le proposte» ha detto Tajani, rispondendo sulla tempistica di uscita dal capitale di Rocca Salimbeni. «Prima si fa e meglio è – ribadisce – ma la proposta deve venire dal ministro Giorgetti, vedremo quale sarà».
Il ministro Urso
«Credo che sia giusto andare su questa strada» ha puntualizzato sempre da Cernobbio il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a chi gli chiedeva se fosse d'accordo con l'ipotesi del vicepremier Antonio Tajani di stringere i tempi per l'uscita del Mef dal capitale di Rocca Salimbeni.
Il no della Lega
Di tutt’altro segno, invece, la posizione della Lega Nord: «Così come la privatizzazione dei porti, già opportunamente smentita dalla premier, anche la vendita della quota di Monte dei Paschi non è all’ordine del giorno. Il governo ha il dovere di approfondire i dossier e discuterne attentamente e riservatamente» ha dichiarato Alberto Bagnai, deputato della Lega, vicepresidente della commissione Finanze e responsabile del dipartimento Economia del Partito.
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