Tassa sui maxi utili, scontro totale in Spagna fra Governo e banchieri
II Governo di sinistra guidato da Pedro Sanchez ha deciso una imposta extra di 3 miliardi per finanziare i contributi statali a famiglie e imprese
di Alessandro Graziani
2' di lettura
Una tassa straordinaria sui maxi utili delle banche? In Spagna è scontro totale tra le banche e il Governo di sinistra guidato da Pedro Sanchez, che ha deciso una imposta extra di 3 miliardi sui profitti bancari per finanziare i contributi statali a famiglie e imprese per tamponare gli effetti del caro-bollette.
Le banche spagnole, secondo le indiscrezioni del Financial Times, pagheranno a febbraio la prima tranche dell'importo ma poi presenteranno ricorso alla Corte Costituzionale contestando l'esistenza di extra profitti. «Dobbiamo farlo per difendere gli interessi dei nostri azionisti», ha dichiarato un banchiere citato da Ft. Quando il Governo Sanchez la scorsa estate aveva presentato la proposta di tassazione straordinaria, le azioni delle banche spagnole avevano registrato ribassi tra il 5 e il 10%.
Ricorsi in vista
Alcune banche come Bankinter e Abanca hanno già dichiarato pubblicamente che presenteranno il ricorso, i board di Sabadell e Caixabank devono riunirsi per decidere, mentre, stando alle indiscrezioni, sono orientati a fare ricorso anche i due big del settore: Bbva e Santander, quest'ultimo presieduto da Ana Botin che è anche alla guida della Federazione Bancaria Europea.
Nei giorni scorsi il presidente di Abanca, Juan Carlos Escotet, ha definito l’extra tassa «chiaramente incostituzionale». Opinione che è in netto contrasto con quella del ministro delle Finanze che ha ribadito la certezza del Governo che la tassazione «è coerente è compatibile con le leggi vigenti».
Secondo l'Associazione Bancaria Spagnola, se le banche saranno costrette a pagare 3 miliardi di extra tasse, l'impatto sui requisiti patrimoniali comporterà una riduzione di 50 miliardi nell'erogazione di credito a famiglie e imprese.
Anche la Vigilanza Bce contraria
Pur senza quantificare i rischi per il credito, anche la Vigilanza della Banca centrale europea si è detta contraria alla tassazione straordinaria delle banche vigilate. Alla richiesta del Parlamento spagnolo di un parere «non vincolante», Bce ha messo in guardia dalle conseguenze negative: «Se viene danneggiata la capacità delle banche di mantenere adeguate capacità patrimoniali - si legge nel parere firmato dalla presidente Christine Lagarde - si rischia di compromettere il corretto funzionamento della trasmissione della politica monetaria all'economia».
Ma il Governo spagnolo ha deciso di tirare dritto sulla strada intrapresa e ha confermato la decisione di tassare in via straordinaria i profitti delle banche. Non è l'unico nell'Unione Europea. Anche Ungheria e Repubblica Ceca hanno adottato provvedimenti analoghi con la stessa motivazione: alleviare il costo per i bilanci pubblici dei contributi necessari a ridurre l'impatto del caro bollette sulla popolazione.
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