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Terapie digitali, negli Usa il business vale già 2 mld $ (e l’Italia aspetta una legge)

Nasce l’Osservatorio sulle DTx. Le anticipazioni sul primo DTx Monitoring Report in un incontro alla Camera dei Deputati

3' di lettura

Negli Usa il mercato delle Terapie Digitali nel 2022 ha superato i 2 miliardi di dollari e annovera 148 studi clinici, quasi la metà dei 295 mappati a livello globale. L’Europa, con 105 studi, segue a ruota, con Germania e Uk come Paesi guida. E l’Italia? Ha risorse scientifiche, mediche e tecnologiche di primo piano, ma resta in attesa di un quadro normativo adeguato per poter giocare la sua partita. I dati sono estratti dal DTx Monitoring Report 2023, il primo realizzato nel nostro Paese, presentato in giornata a Roma, presso la Camera dei Deputati, nell'incontro «Le DTx come opportunità di crescita e rafforzamento del Sistema Sanitario Nazionale».

L’occasione ha riunito tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nello sviluppo delle Terapie Digitali: Istituzioni quali ministero per la Salute, Aifa, Agenas, Università, industria, mondo della ricerca e delle startup, co-protagoniste di questa rivoluzione nel campo della salute. Le DTx (Digital Therapeutics) sono terapie digitali il cui principio attivo è costituito da un software o da un algoritmo e sono somministrate attraverso tecnologie digitali (app, software, sensori e dispositivi medici), per aiutare i pazienti a gestire patologie croniche. «Il primo DTx Monitoring Report offre il quadro completo, dalle ricerche alle prime terapie approvate», ha spiegato Paola Elena Lanati, ceo della società benefit Indicon, promotrice e coordinatrice dell’Osservatorio che ha realizzato il rapporto, sviluppato insieme con il Dipartimento di Farmacia dell'Università di Milano. «Le aree terapeutiche più trattate con DTx sono ansia e depressione (20,3%), seguono salute mentale (13,9%) e dipendenze da abuso di alcool e nicotina (10,17%). A livello europeo il Paese guida è la Germania, con 51 terapie già sul mercato e 39 studi clinici in corso; segue il Regno Unito, con 14 terapie in valutazione. In Italia sono due gli studi clinici in essere (su disturbi psicomotori nei bambini e sull’obesità), ma affinché si dispieghino le potenzialità di sviluppo occorre un supporto normativo, all’altezza del Digital Policy Act già presente negli altri Paesi».

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E occorre far presto, perché le Terapie Digitali sono ormai una realtà: «È necessario creare velocemente un terreno idoneo a favorirne in Italia lo sviluppo e il reale utilizzo», ha avvertito la chairman dell’incontro Paola Minghetti, Ordinario di tecnologia, socioeconomia e normativa dei medicinali presso l’Università degli Studi di Milano. «Per fare questo occorrono una chiara classificazione, un percorso di valutazione della singola DTx per stabilirne la corretta valorizzazione e delle modalità di prescrizione e rimborso stabilite a livello nazionale». Un primo, importante passo dal versante istituzionale, è rappresentata dalla recente nascita dell’Intergruppo parlamentare sulle Terapie Digitali, per iniziativa dell’onorevole Simona Loizzo, che ne è coordinatrice e ha anche proposto di costituire un fondo dedicato e incrementale destinato a contribuire allo sviluppo delle DTx e all’accesso dei pazienti a queste terapie.

Per l’onorevole Loizzo, promotrice dell’incontro odierno, «la nascita dell’Intergruppo è testimonianza della volontà politica di accelerare nella diffusione di queste tecnologie, che hanno un impatto positivo in molte aree terapeutiche e che possono migliorare la vita di moltissimi pazienti. Come emerge dal confronto di oggi, la grande portata innovativa di questi strumenti richiede di individuare rapidamente un percorso normativo efficace e che permetta la rimborsabilità». Le DTx, per le loro caratteristiche, creano grandi aspettative per il futuro di una medicina sempre più personalizzata e interconnessa. Infatti apportano vantaggi molteplici sia per il paziente - grazie all’approccio diretto con la persona e per il continuo monitoraggio da parte del medico curante o del caregiver consentito dalle tecnologie digitali - sia per il sistema sanitario, con l’ottimizzazione dei costi, grazie alla riduzione di visite mediche e ricoveri, e sociali, favorendo la sostenibilità del Ssn.

Le Terapie Digitali sono sviluppate principalmente da startup, aziende di lifescience e altre organizzazioni che combinano competenze mediche, tecnologiche e di digital design. Vengono preventivamente sottoposte, da parte delle autorità regolatorie, a test clinici del tutto analoghi a quelli dei farmaci tradizionali per valutarne efficacia, sicurezza e appropriatezza, unitamente alla cura e tutela di tutti gli aspetti tipici di prodotti digitali quali la privacy. Ma, per le loro particolari caratteristiche, richiedono rapidità, flessibilità e capacità di continua evoluzione di un quadro normativo che per il momento, in Italia, ancora non c’è: da noi si fa ancora riferimento alla regolamentazione europea, che risale al 2017 e classifica le DTx fra i dispositivi medici, al pari di bende e cerotti.

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