Terzo settore, crescita continua nell’anno della pandemia
I dipendenti del non profit sono cresciuti dell’1% nel 2020, secondo i dati Istat diffusi alle Giornate di Bertinoro. Fatturato a -20% in metà delle Onlus
di A.Mac.
I punti chiave
2' di lettura
Abituate a fronteggiare crisi ed emergenze le organizzazioni non profit (Onp) non si sono lasciate abbattere dalla pandemia. Nell’anno più duro del Covid hanno registrato cali importanti delle fatturato (metà di loro ha registrato un secco -20%) ma hanno tirato avanti. Tanto che l’Istat ha registrato un incremento dello 1% dei dipendenti, passati da 861,919 del 2019 agli 870.183 del 2020, secondo i dati diffusi nell’ambito delle Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile, organizzate da Aiccon. In leggera crescita anche il numero delle organizzazioni (+0,2%) a 363.499.
All’annuale appuntamento di Bertinoro, Massimo Lori, responsabile Registro Statistico delle Istituzioni non profit di Istat, ha illustrato anche la distribuzione territoriale. Le Onp crescono più al Sud (1,7%) e nelle Isole (+0,6%), restano stabili al Centro e nel Nord-ovest, in diminuzione al Nord-est (-0,5%). Le regioni che presentato gli incrementi maggiori sono la Campania (+4,5%), la provincia autonoma di Bolzano (+1,8%), la Puglia e la Valle d'Aosta (+1,6%).
In Italia sempre meno cooperative sociali
Uno dei dati più significativi è dato dalla diminuzione delle cooperative sociali (-3,3%). In aumento il numero di Fondazioni (+2,9%) e Associazioni (+0,5%). L'associazione resta la forma giuridica che raccoglie la quota maggiore di istituzioni (85,2%), seguono quelle con altra forma giuridica (8,4%), le cooperative sociali (4,1%) e le fondazioni (2,3%).
Aumentano i dipendenti in associazioni e fondazioni
In aumento i dipendenti in Associazioni (+4,3%) e Fondazioni (+2,9%) e le Cooperative Sociali (+1,0%) mentre diminuiscono nelle Onp con altra forma giuridica (-4,5%). In generale i dipendenti impiegati dalle istituzioni non profit aumentano di più nelle Isole (+5,1%), al Centro (+2,7%) e al Sud (+2,1%), diversamente dal Nord-ovest in cui i dipendenti sono in diminuzione (-1,0%).
Al Sud le istituzioni non profit più giovani
La metà delle istituzioni non profit al Sud è stata costituita a partire dal 2010. Pertanto, la dinamica tra nuove istituzioni non profit e quelle cessate o inattive è stata maggiore nel Mezzogiorno dove nel corso del tempo è aumentato il peso di quelle costituite più di recente.
Una non profit su tre è nel settore dello sport
Il settore dello sport rappresenta il 32,9% delle istituzioni non profit, a seguire i settori delle attività culturali e artistiche (15,9%), delle attività ricreative e di socializzazione (14,3%), dell'assistenza sociale e protezione civile (9,9%). In particolare, le istituzioni non profit che aumentano di più sono quelle attive nei settori delle relazioni sindacali e rappresentanza interessi (+2,7%).
In calo il fatturato per più della metà di organizzazioni
Le misure dovute al contenimento dell'epidemia da Covid-19 sono tra i fattori che influenzano la dinamica per settore di attività: la diminuzione del fatturato è superiore al 20% nei settori dell'istruzione e ricerca (63,8%), delle attività culturali e artistiche (62,5%), di quelle ricreative e di socializzazione (61,7%), e delle attività sportive (58,5%). Al contrario, rispetto al 2019, il fatturato è in aumento nei settori della sanità (42,3%), dello sviluppo economico e coesione sociale (39,9%) e dell'assistenza sociale e protezione civile (37,7%).
455,6 milioni di euro destinati al Cinque per mille
Nel 2020 sono 65.439 le istituzioni non profit iscritte nell'elenco degli enti destinatari del cinque per mille (17,0% del totale). Nell'anno di dichiarazione dei redditi 2020 aumentano, rispetto all'anno precedente, il numero degli enti beneficiari (+5,8%) e l'importo ricevuto (+1,6%), pari a circa 455,6 milioni di euro, contrariamente al numero di scelte espresse dai contribuenti al momento della dichiarazione che si attesta sui 12,6 milioni (-3,9%).
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