The Last of Us2: l'”Apocalypse Now” del videogioco vi terrà svegli la notte
Sviluppo travagliato, leak e pubblico diviso. The Last of Us 2, l’ esclusiva per Ps4 è già una pietra miliare della storia del videogioco
di Luca Tremolada
5' di lettura
Violento, estremo, feroce: un pugno nello stomaco a freddo che vi toglierà il respiro perché là dentro, non c'è nulla di umano. The Last of Us 2, la più attesa esclusiva per Playstation 4 di quest'anno, è un viaggio al termine dell'inferno, suggestivo come solo Apocalypse Now ha saputo essere ma più rabbioso. La narrazione si ispira a riscrittura della tragedia greca, i personaggi sembrano ingegnerizzati per prendere a schiaffi quarant'anni di stereotipi del mondo gaming, mentre sceneggiatura e dialoghi si spingono nell'età adulta. Si gioca, si mette giù il controller e si prende fiato cercando di mettere ordine su quanto è accaduto. Tuttavia, nonostante i leak, le vicissitudini e le polemiche legate alla trama di The Last Of Us2, quello che ci ha più colpito è il respiro di un gioco di esplorazione senza precedenti. The Last Of Us 2 è prima di tutto gameplay: un gioco di esplorazione animato da una pretesa di realismo imperfetta ma suggestiva, con un sistema di combattimento cinematografico e arcade da lasciarvi senza fiato e una progettazione degli ambienti di gioco curata al dettaglio.
La storia prima di iniziare.
E' dal 2013 che nessuno si azzarda più a ridurre i videogiochi di zombie a un sotto-genere. Da quando è uscito The Last of Us. Il titolo sviluppato da Naughty Dog su PlayStation 3 è stato la dimostrazione che si potevano raccontare storie intense, divisive e colossali anche con i videogiochi in cui si ammazzano zombie. La storia dicevamo: siamo intorno al 2033 negli Stati Uniti, nel Nord degli Usa. Un fungo ha infettato e trasformato gli esseri umani in creature, capaci di uccidere e infettare a loro volta. Non sono zombie ma hanno la stessa funziona. The Last of Us è il racconto della relazione tra Joel, un contrabbandiere di cinquantanni e di Ellie, una ragazzina molto speciale che potrebbe aiutare l'umanità. Due sopravvissuti, due sopravviventi che imparano a conoscersi e a prendersi cura l'uno dell'altro. Cinque anni dopo il loro pericoloso viaggio attraverso gli Stati Uniti post-pandemici, Ellie ha 19 anni. Li ritroviamo a Jackson, in Wyoming in una comunità di superstiti. Un evento violento rompe bruscamente questa quiete, Ellie inizia in un viaggio senza sosta per farsi giustizia che la porterà per cominciare a Seattle. Qui incontrerà due fazioni due nuove fazioni, i i WLF (i Lupi) e i Serafiti (le Iene) una sorta di culto religioso. Di più non verrà rivelato in questa recensione per non rovinare la storia.
Il leak e le critiche a Ellie.
The Last of Us 2 è anche una storia della storia. Il lancio del gioco è stato travagliatissimo e articolato e non sono mancati i colpi di scena. Uno scrittore non avrebbe saputo fare di meglio. Proviamo a ripercorrere alcune date: il 12 giugno 2018 viene rivelato un trailer all'E3 in cui Ellie bacia un'altra donna di nome Dina. Scoppiano le solite polemiche da inizio Novecento su cui non è il caso di soffermarsi visto che siamo nel 2020. Dopo alcune rivelazioni sul gameplay viene annunciata la data di uscita del gioco, prevista per il 21 febbraio 2020. Un mese dopo Naugty Dog comunica che il gioco subirà una slittamento di circa tre mesi e verrà pubblicato il 29 maggio dello stesso anno. A inizio aprile la data di uscita del gioco viene rimandata un'altra volta, stavolta a data da destinarsi a causa della pandemia di COVID-19. Poi il leak. Il gioco che ricordiamo punta a diventare il miglior lancio di sempre per un'esclusiva PlayStation a tre settimana dal debutto viene “spoilerato” da un ex dipendente. Trama e finale vengono pubblicati su internet, pare per una questione di mancati pagamenti. Una cattiveria per rovinare il lancio a Druckman e soci che probabilmente si rivarranno in tribunale sulla famiglia della “gola profonda” per generazioni. Fatto sta che il gioco viene prima posticipato e poi anticipato fino a trovare finalmente come data di debutto il 19 giugno. Nel frattempo sulle riviste specializzate e nei forum il dibattito è tutto su Ellie, la sua omosessualità e il caratteraccio di Druckman.
L'esplorazione in The Last of Us 2.
E' un gioco di sopravvivenza, un survival horror molto horror almeno rispetto al primo. L'esplorazione è l'esperienza più innovativa del gioco. Seattle è stata studiata nei mini dettagli, dalla vegetazione alle planimetrie dei palazzi. Le case vuote, i muri marciti, l'erba che rompe l'asfalto: si entra e si esce dagli edifici rompendo vetri e forzando le serrature. Il giocatore può decidere di entrare nelle case, visitarle passare da un ambiente all'altro evitando e aggirando infetti, iene e lupi. Come vi accorgerete molto velocemente l'intelligenza artificiale dei nemici è stata molto migliorata. Spesso la migliore soluzione strategica non è quella di uscire allo scoperto e sparare come cowboy. Alcuni scontri è meglio evitarli ma vi perderete proiettili, bende e materiali che vi serviranno come oro per migliorare le vostre abilità. Qualunque sia il vostro stile di gioco passerete moltissimo tempo dentro luoghi che non scorderete facilmente. Seattle è spettrale e marcia. Strade spaccate, palazzi cadenti e grattacieli abbandonati. Lungo il vostro cammino sembra non esserci nessuno. Le case disabitate sono realistiche nei minimi dettagli. Poster strappati, confezioni di cibo aperte, libri suggeriscono la fine di una quotidianità. Supermercati, abitazioni e negozi sono disseminati di lettere raccontano le storie di chi ha provato a sopravvivere. Il level design è curato e profondo, c'è una ricerca di realismo maniacale che disorienta il giocatore alla ricerca dei classici indizi per muoversi dentro le mappe. La scelta dei game designer è stata proprio quella di non aiutarvi nell'esplorazione. Vi perderete spesso, dovrete imparare ad ascoltare, a muoversi nell'ombra perché tutto in questo mondo è ostile e violento.
L'emozione e la brutalità della lotta.
Ellie è una macchina da guerra coperta di sangue, un ghigno feroce, è chirurgica e spietata nel modo in cui finisce infetti e nemici. La cura nelle sequenza di azioni è pari a quella delle espressione del volto. Naughty Dog ha lavorato con precisione sulle emozioni dei protagonisti, sugli occhi, sui sorrisi cercando una fragilità non facile da generare con la computer grafica. Il sistema di combattimento sfrutta il Motion maching che è una tecnologia che sceglie e “lega” insieme le animazioni di “lotta” in base alla posizione e alla situazione dei personaggi. L'effetto è cinematografico e arcade al tempo stesso, cioè quando il giocatore reagisce e imposta una azione il sistema analizza le animazioni a disposizione e seleziona quella migliore. La sensazione è quella di assistere a uno scontro vero, in continuità, senza “sporcature” tipiche di molti giochi di questo genere. Il corollario di questo sistema è però un movimento nervoso del personaggio, soprattutto negli ambienti stretti.
Giudizio.
Difficile trovare difetti in un gioco che cerca l'eccellenza in tutte le espressioni. Naughty Dog e il suo poco simpatico direttore creativo Neil Druckman non passeranno alla storia per avere raccontato una storia straordinaria ma per avere progettato un videogioco fuori dall'ordinario. Alcune sessioni di gioco, alcune sequenze action tese, frenetiche e orrorifiche non vi faranno dormire la notte. Il limite è forse una mancanza di “sincronia” tra il testo e il gioco. L'estrema violenza di Ellie non trova sponde nei dialoghi e nella regia. C'è una distanza non piccola tra il gioco giocato e il racconto, tra quando stringiamo il controller e quando invece assistiamo alla vicenda. La rabbia e la vendetta, quello che siamo chiamati a compiere “dentro” di lei resta sospeso. Ci troveremo ad amare e odiare Ellie Quel difficilissimo equilibrio tra l'azione ludica e l'immedesimazione nel personaggio per la prima volta appare un nuovo orizzonte di studio. A Naughty Dog il merito di avere saputo indicare una direzione di sviluppo tanto ambiziosa quanto l'impatto di questo videogioco.
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