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Tim ancora giù in Borsa: pesano Moody's e rischio stallo dossier chiave con crisi Governo

L'agenzia Usa taglia il rating e indica outlook negativo, secondo indiscrezioni Vivendi ancora all'attacco sulla rete unica: vuole una valutazione più alta della rete Tim

di Stefania Arcudi

(ANSA)

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Telecom Italia si muove ancora in ribasso a Piazza Affari: già sotto pressione per la crisi di Governo, che potrebbe rallentare il percorso di alcuni dossier cruciali, a partire da quello sulla rete unica (secondo alcuni osservatori, il timore è che senza la spinta alla digitalizzazione voluta dal Governo Draghi, il progetto possa essere accantonato), il titolo è in netto calo dopo aver perso il 4,5% nella seduta di giovedì 21 luglio.

Le quotazioni scontano il downgrade di Moody's, che ha tagliato la valutazione a "B2" da "Ba3", con outlook negativo, per l'elevato leverage e il peggioramento del contesto macroeconomico. "Il taglio riflette la nostra aspettativa che il leverage resterà alto e che il free cash flow resterà negativo per i prossimi due o tre anni, a causa di condizioni di mercato altamente competitive e dell'alto livello di investimenti necessari, combinate con l'aspettativa di un rallentamento economico", ha segnalato Moody's. Sul flusso di cassa ci sono anche perplessità da parte degli analisti: "I messaggi del Capital Markets Day in effetti, accompagnati dallo sfasamento temporale degli incassi dei fondi del Pnrr, ci hanno portato a incorporare un free cash flow negativo anche per il 2023", sottolinea Equita.

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Il nodo della valutazione dell'infrastruttura di rete

Tutto questo mentre, secondo indiscrezioni di stampa, Vivendi avrebbe alzato la valutazione della rete: in particolare avrebbe fatto pervenire al Cda di Tim, attraverso il proprio advisor Rothschild, una valutazione aggiornata di NetCo post presentazione del piano di 31-34 miliardi, al di sopra del range di mercato 17-21 miliardi e delle indicazioni dell'advisor della società (25 miliardi). Questa differenza di prezzo, allargatasi dopo la presentazione del piano, costituirebbe un ostacolo all'operazione. Sulle chance che il deal si realizzi nell'attuale contesto di incertezza politica, si sottolinea che gli advisor stanno procedendo e l'offerta non vincolante potrebbe essere presentata per fine agosto, tenendo ferma la data del 31 ottobre per l'offerta vincolante. "A nostro avviso, la caduta del Governo porterà a un rallentamento dei tempi originariamente previsti, perché riteniamo difficile che un deal così rilevante e politicamente sensibile possa essere eseguito in una fase di transizione politica. Non ci sembra di rilevare contrarietà di base da nessuna parte politiche per cui pensiamo che il tema possa essere più di tempi che di volontà di esecuzione del deal", sottolinea Equita.

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