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Tim torna su mercato dei bond e raccoglie 850 milioni (con boom della domanda)

Boom di richieste per il bond con cui Telecom Italia ritorna al mercato obbligazionario da cui mancava da gennaio 2021. Moody’s lo classifica B1 e dà outlook negativo

di Andrea Biondi

L’amministratore delegato del Gruppo Tim, Pietro Labriola (Ansa)

2' di lettura

«Questa operazione è la prova della fiducia che il mercato ha verso la nostra Azienda». Così l'ad Tim Pietro Labriola ha commentato in serata ieri il collocamento «con successo» di «un bond unsecured da 850 milioni di euro a tasso fisso offerto agli investitori istituzionali» segnala una nota della società. L'operazione segna il ritorno di Tim al mercato obbligazionario da gennaio 2021. Un mercato molto diverso: allora fu collocato 1 miliardo a 8 anni con cedola dell'1,625% e rendimento dell'1,7 per cento.

Per il bond quotato presso il mercato Euro MFT della Borsa di Lussemburgo a fronte di una dimensione stimata di oltre 500 milioni, le richieste ricevute hanno raggiunto i 2,5 miliardi. Alla fine sono stati collocati 850 milioni di euro con cedola al 6,875% (sotto la guidance che lo indicava al 7%) e data scadenza al 15 febbraio 2028.

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«È previsto che le agenzie di rating Moody’s, S&P e Fitch attribuiscano al bond un rating rispettivamente pari a B1, B+ e BB-» conclude la nota di Tim. In effetti Moody's è intervenuta ieri in giornata segnalando un outlook negativo per un'operazione che è «leverage neutral», ma «a causa delle mutate condizioni di mercato, i tassi di interesse sul nuovo debito senior unsecured sarà probabilmente superiore al debito ritirato, con un impatto negativo sul freee cash flow».

«Il successo del collocamento del bond è il risultato dell’azione di profondo cambiamento avviata nel corso dell’ultimo anno», ha commentato l’ad Tim Pietro Labriola aggiungendo che «la forte domanda registrata dagli investitori è la migliore risposta all'impegno dimostrato da tutte le componenti operative del Gruppo per il raggiungimento degli obiettivi prefissati e dei costanti miglioramenti della gestione. Il finanziamento raccolto rafforza la posizione di liquidità del Gruppo e ci consente di sostenere l'ambizioso piano di investimenti in innovazione e sviluppo tecnologico del Paese».

Si parla anche di una put in caso di acquisizione della società o della vendita di Netco. L’operazione è guidata da Goldman Sachs e Jp Morgan come Global Coordinators e Physical Bookrunners. Bnp Paribas, Credit Agricole, Unicredit, Sumitomo Mitsui Banking Corporation e Mitsubishi UFJ Financial Group sono i joint bookrunners.

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