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La Tito-Brienza, arteria prioritaria per la Basilicata, ma anche termometro delle opere pubbliche in una regione dalle forti criticità infrastrutturali, sarà completata entro fine estate, con la realizzazione dell’ultimo lotto della Variante alla SS 95. Con uno sviluppo complessivo di 20 chilometri, rappresenta il collegamento tra il Raccordo autostradale 5 “Sicignano-Potenza” e l’autostrada A2 “del Mediterraneo”, più precisamente con la SS598 “di Fondo Valle Agri”, che collega allo svincolo autostradale di Atena Lucana.
«La ripresa delle attività sulla Tito-Brienza – dice il presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma – lascia intravvedere finalmente un orizzonte temporale per il completamento di un’arteria importantissima di collegamento dell’area sud della Basilicata e delle zone industriali di Tito Scalo e di Sant’Angelo Le Fratte. Un intervento che, consentendo di ridurre i tempi di collegamento alla Salerno-Reggio Calabria permetterà di mitigare almeno in parte i notevoli disagi provocati dai numerosi cantieri presenti sul raccordo autostradale Sicignano-Potenza che rallentano in maniera notevole trasferimenti e trasporti da e verso la zona industriale di Tito».
Avviata negli anni Novanta con i primi 15 chilometri, ha subito una lunga serie di stop negli ultimi 4 chilometri che consentiranno di bypassare il centro abitato di Brienza, con un finanziamento totale di 125,7 milioni, di cui 96 milioni di royalties del petrolio e 29,7 milioni di fondi regionali sul Fondo per lo sviluppo e la coesione. «Anas – dice il responsabile per la Basilicata, Carlo Pullano – ha investimenti nella regione per 2,56 miliardi, 1,87 dei quali per la realizzazione di nuove opere. Nel solo 2022, la produzione per lavori ha raggiunto quasi i 100 milioni, con un totale di 70 cantieri aperti».
Un’area ancora più strategica perché ricadente nella Zona economica Speciale Jonica cui sono stati destinati 20 milioni per interventi di infrastrutturazione. La prima autorizzazione unica per nuovi investimenti interesserà proprio la zona industriale di Tito, come annunciato dal commissario straordinario Floriana Gallucci. Di qui l'importanza, per Somma, «di dotare gli insediamenti produttivi delle necessarie arterie di collegamento per aumentare la capacità competitiva del territorio in cui sono già insediate realtà industriali con interessanti dinamiche di crescita». Forte è la preoccupazione per l'impennata dei prezzi delle materie prime. Per questo, il dipartimento regionale Infrastrutture monitora costantemente il cantiere della Tito-Brienza e gli altri cantieri costruendo un percorso virtuoso con i partner istituzionali e le imprese, per scongiurare qualsiasi blocco. Dopo un lungo iter per l'approvazione della perizia di variante, aggravata dal rincaro dei prezzi, i lavori sono ripresi a pieno regime. Il lotto comprende due gallerie naturali lunghe 900 e 750 metri, sei viadotti in struttura mista acciaio/calcestruzzo e numerose opere minori. Previsti tre svincoli per Brienza.
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