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Travel retail, il ritorno dei cinesi spinge il mercato mondiale

La ripresa dei viaggi - anche verso l’Europa - mette le basi per la ripresa del canale travel che secondo Statista arriverà a 175 miliardi di dollari nel 2030. Il lusso gioca sempre un ruolo chiave: secondo Altagamma-Bain tra 7 anni varrà fino a 35 miliardi di euro

di Marta Casadei

A Roma Fiumicino, primo scalo italiano per passeggeri (nel 2022 sono stati 29.360.613), nell'area di imbarco E c'è la piazza del made in Italy con le boutique dei principali marchi del lusso

3' di lettura

Per ora è più atteso che reale, ma il cosiddetto revenge traveling che dovrebbe riportare i turisti cinesi a viaggiare (e comprare ) in Asia e in Europa spinge le stime del travel retail. Il mercato globale degli acquisti in aeroporti, stazioni ferroviarie, navi da crociera e duty free - dopo la crisi dovuta al Covid che nel 2020 ha portato il valore del mercato a 19,7 miliardi di dollari (fonte Statista) - dovrebbe crescere a doppia cifra anno su anno nei prossimi 5-7 anni. Lo confermano diverse fonti: sempre Statista stima che nel 2030 il valore sarà di quasi 175 miliardi di dollari; secondo Allied Market Research toccherà i 148 miliardi di dollari nel 2028 con i prodotti di lusso (+19,4% anno su anno tra il 2021 e il 2028) e le vendite in Asia-pacifico (+17,2%) a trainare la crescita .

Il revenge traveling

A certificare l’esistenza di questo revenge shopping è la Tfwa, la Tax free world association, che lo individua come un fenomeno non solo cinese ma globale: «Chi viaggia sta recuperando il tempo che ha perso per non aver potuto viaggiare negli anni precedenti - spiega un portavoce dell’associazione -. Lo shopping è una parte molto importante dell’esperienza di viaggio e le statistiche mostrano che è tra le prime cinque motivazioni che spingono a viaggiare. Per i duty free e il canale travel retail c’è una grande opportunità legata al fatto che i transiti di breve durata sono calati dal 44% del 2019 al 37% del 2023». E quindi c’è più tempo per fare acquisti. La pandemia ha cambiato non solo i tempi e i modi di viaggiare - impedendo a lungo di farlo, ma ha anche cambiato i desideri dei consumatori: «Osserviamo per esempio un desiderio di maggiore personalizzazione e di shopping più “patriottico”», spiegano da Tfwa.

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Lusso verso i 35 miliardi

Il ritorno alla crescita degli acquisti di lusso nel canale travel retail è stato previsto anche da Altagamma e Bain: nel 2019 assorbiva il 6% delle vendite globali di beni personali di lusso, che all’epoca valevano 281 miliardi di euro, e quindi circa 17 miliardi. Dopo il crollo 2020, secondo Altagamma-Bain il canale riacquisterà la market share perduta e crescerà: il mercato dei beni personali di lusso nel 2030 varrà tra i 540 e i 580 miliardi e il travel retail, assorbendone una porzione tra il 4 e il 6%, potrebbe arrivare a 35 miliardi di euro di valore.

I cinesi tornano in Europa

I più importanti clienti del lusso nel mondo sono ( e saranno) i cinesi. Che dopo la riapertura delle frontiere a inizio anno stanno riprendendo a viaggiare : il barometro mensile sulla Cina di Global Blue, società svizzera leader in Europa nel tax free shopping, evidenzia che la loro intenzione di viaggiare è salita dal 62% nel Q4 2022 al 76% nei primi due mesi del 2023. Inoltre, in Europa il tasso di recovery della loro spesa tax free è stato del 33% sul 2019, quasi il doppio rispetto al 17% di gennaio. Segnali positivi anche dal traffico aereo verso l’Europa: a marzo il tasso di recovery è del 22% mentre le attese per il secondo trimestre sono del 25%. I numeri sono ancora lontani dal pre Covid ma qualcosa si è mosso.

La ripresa vista dagli aeroporti

Che i passeggeri stiano tornando a frequentare gli aeroporti internazionali - e a spendere nei negozi- viene confermato dagli stessi aeroporti: « Il settore è in ripresa sia in termini di volume di vendite sia per quanto riguarda l’interesse dei brand più importanti del made in Italy e internazionali ad essere presenti all’interno dell’aeroporto di Fiumicino - spiegano da Aeroporti di Roma, società che gestisce Fiumicino, il più grande aeroporto italiano e primo per passeggeri, e Ciampino -. Il comportamento di acquisto dei passeggeri di Fiumicino in questi ultimi mesi conferma l’interesse allo shopping in aeroporto vissuto sempre più come la prima tappa del viaggio». Da qui la ripresa degli investimenti e delle aperture (tra cui quella di Eataly, il primo in un aeroporto, a maggio 2022): «Nel corso del 2022, nell’ambito della riconfigurazione del Terminal T1, sono stati aperti nuovi punti vendita con l’introduzione di importanti brand: da Boggi, Suns, Camicissima e Desigual per l’abbigliamento a Furla e marchi mainstream come Accessorize per gli accessori. K-Way, Vans e MC2 sono presenti in un punto vendita multibrand pensato per passeggeri di generazione Millennials o Z». L’offerta commerciale nelle aree dedicate a voli domestici e Schengen verrà ulteriormente completata nei prossimi mesi, mentre per il T3 (voli extra Ue) «è previsto l’inserimento di importanti brand del lusso a inizio 2024».

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