ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLetizia Moratti

Troppa politica e poco merito, partecipate da rivedere

Cambiamenti che devono riguardare Sanità, infrastrutture e trasporti

di Luca Orlando

(Imagoeconomica)

1' di lettura

«Se siete soddisfatti e secondo voi non c’è nulla da cambiare, allora mi alzo e me ne vado». L’incipit è netto e chiarisce il senso del discorso di Letizia Moratti, che auspica per la Regione una svolta radicale. Nelle persone («molte posizioni sono assegnate per motivi politici e non per merito»), nell’attività e nei risultati delle partecipate (Aria, Trenord, Finlombarda) ma soprattutto nel metodo. «In Regione si lavora per silos verticali e manca la collaborazione - spiega - ma il problema principale è la carenza di programmazione: gli schemi di lavoro utilizzati nelle aziende qui sono quasi del tutto sconosciuti».

Cambiamenti che devono riguardare la Sanità («prima di me il tema delle liste d’attesa non era stato toccato»), le infrastrutture e i trasporti («faremo una analisi per definire le priorità dei territori, Trenord sarà messa a gara ») e anche l’housing sociale («Aler ha 7mila case sfitte che non riesce ad assegnare e questa situazione va risolta»).

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«L’autonomia ? Strano che se ne parli ora in campagna elettorale - spiega - perché dal referendum consultivo lombardo del 2017 ad oggi in realtà non si è fatto assolutamente nulla».

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