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Troppi pregiudizi contro la chimica che tante volte ci ha aiutato

Conclusi i Giochi della Chimica organizzati e promossi da quasi 40 anni dalla Società Chimica Italiana, insieme al Ministero dell'Istruzione per avvicinare i giovani a una disciplina di recente spesso demonizzata

di Gianluca Maria Farinola*

(didesign - stock.adobe.com)

3' di lettura

L'uso della parola chimica in occasione della campagna di mobilitazione di Coldiretti contro la carne coltivata è solo l'ennesima conferma di un pregiudizio negativo che circonda questa disciplina.

La campagna gioca sulla comparazione tra carne allevata e carne coltivata, attribuendo alla prima valori positivi come natura, ambiente e salute, mentre alla seconda disvalori quali concentrazione della ricchezza, rottura degli equilibri naturali, insanità.

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Questo mio intervento non intende entrare nel merito delle argomentazioni di Coldiretti, ma soltanto evidenziare un ennesimo caso in cui, operando sull'immaginario, la chimica viene narrata come nemica della salute e del benessere ed amica di poteri poco trasparenti. Non solo. Intervistato dalla trasmissione “CheTempoCheFa” anche un autorevole opinionista come Michele Serra, riferendosi alla possibile contaminazione di alimenti, ha parlato di “chimica e farmaci che rischiamo di ingoiare se non stiamo in guardia”, usando “chimica” come metonimia per sostanza tossica.

Anni fa, la Società Chimica Italiana riuscì a bloccare una campagna ministeriale contro la droga in cui testualmente si invitava a dire: no “alla Chimica”.Questa narrazione va completamente rovesciata. Non solo è ingiusta, ma anche dannosa perché suscita una reazione emozionale che può incidere negativamente sulla ricerca e sulle scelte politiche.

Oggi la chimica sviluppa conoscenze e tecnologie di straordinaria importanza in numerosi settori chiave per il progresso, dalla medicina, all'energia, dalla protezione dell'ambiente ai beni culturali, dall'agricoltura all'alimentazione, dai mezzi di trasporto alla comunicazione. La chimica è strumento potente per affrontare le grandi sfide del contrasto al cambiamento climatico, delle energie pulite, dell'economia circolare, dei nuovi farmaci. Davanti a tematiche così determinanti per il nostro futuro, è fondamentale che la chimica venga liberata dal clima di sospetto che la circonda.

Ma come è possibile riconoscerle questa funzione strategica se continuiamo a offrirne un'immagine così carica di pregiudizi? A questa domanda si risponde con i fatti e uno di questi sono i Giochi della Chimica organizzati e promossi da quasi 40 anni dalla Società Chimica Italiana, insieme al Ministero dell'Istruzione. Nelle scorse settimane oltre 6000 studenti hanno preso parte alle finali regionali dopo che in circa 25.000 avevano partecipato alle gare d'istituto lo scorso febbraio. Sono numeri che ci gratificano ma non ci appagano. Siamo pronti a ospitare fino a 500mila studenti in simultanea e speriamo che l’anno prossimo questo possa accadere. Vogliamo ribaltare il senso comune che interpreta la chimica come disciplina per iniziati e renderla una scienza per tutti. Lo stiamo già facendo. Tra i vincitori che hanno disputato le finali nazionali, in programma dal 24 al 26 maggio a Roma, ci sono molti alunni di licei di periferia e di provincia.

Tutto questo dice quanto la chimica sia una disciplina inclusiva, non elitaria, che unisce il paese non lo divide, che tiene insieme città e campagna, che è capace di conciliare tradizione e innovazione, custodia dell'ambiente e desiderio di futuro. Stiamo lavorando per rafforzare la grande tradizione della ricerca italiana in questo settore, perché l'Italia consolidi la sua posizione di eccellenza nella chimica a livello internazionale. Lo faremo già nelle prossime settimane, preparando i giovani campioni italiani alle Olimpiadi della chimica del prossimo luglio. Così concepiamo la nostra missione come Società Chimica Italiana: una comunità di scienziati, professionisti, industriali, insegnanti che vogliono lasciare un patrimonio di scienza e conoscenza a disposizione di tutti. Anche dei nostri amici della Coldiretti.

*Presidente della Società Chimica Italiana (Sci)

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