Ubs-Credit Suisse, la fusione rilancia l’allerta sui derivati
Il gruppo intende ridurre le posizioni più rischiose: faro del mercato sugli swap. La spinta dei regolatori dopo la grande crisi ha mitigato i rischi. Ma l’operazione svizzera ripropone il tema
di Isabella Bufacchi
3' di lettura
Se Ubs e Credit Suisse si fossero fuse prima della Grande Crisi Finanziaria nel 2007 avrebbero creato una banca con la più grande esposizione al mondo in derivati OTC con liquidazione bilaterale per un valore nominale poco sotto gli 80mila miliardi di dollari. Ora la somma di queste posizioni nelle due banche, senza tener conto del netting (compensazione tra posizioni contrarie che si annullano) sfiora i 10mila miliardi.
Il ridimensionamento dei derivati
Questo ridimensionamento è avvenuto in tutta l’industria mondiale dei derivati...
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