Ultime notizie mondo. Ucraina, sfondata linea difensiva russa in direzione Bakhmut. Zelensky negli Usa
I punti chiave
Blinken vede il vicepresidente cinese a margine Assemblea Onu
Il segretario di stato Usa Antony Blinken ha incontrato a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu a New York il vicepresidente cinese Han Zheng, sostenendo la necessità di una gestione “responsabile” del rapporto teso con Pechino. “Penso che sia positivo aumentare il numero di incontri ad alto livello” tra Washington e Pechino, ha detto il capo della diplomazia americana all’inizio dell’incontro, avvenuto nella sede della missione cinese al Palazzo di Vetro. Blinken ha spiegato che le discussioni mirano a “garantire di mantenere aperte le linee di comunicazione e di dimostrare che stiamo gestendo le relazioni tra i nostri due paesi in modo responsabile”. Il segretario di stato ha anche sostenuto di credere nella “diplomazia faccia a faccia” per affrontare i disaccordi.
Zelensky a New York, ringrazierò gli Usa per il sostegno
“Sono arrivato negli Stati Uniti per l’Assemblea dell’Onu e una visita a Washington”, durante la quale “ringrazierò gli Stati Uniti da parte dell’Ucraina per l’assistenza”. Lo scrive su X il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. “Parteciperò all’Assemblea Generale dell’Onu, al Consiglio di Sicurezza e avrò numerosi incontri bilaterali. L’Ucraina presenterà una proposta concreta agli statu membri dell’Onu su come rafforzare il principio di integrità territoriale”, afferma Zelensky sottolineando che “a Washington incontrerà il presidente Joe Biden, i leader del Congresso, i vertici militari e le aziende americane. Ringrazierà gli Stati Uniti da parte dell’Ucraina per l’assistenza nella nostra battaglia per l’indipendenza e la libertà”.
Migranti, Tajani incontra ministri Eritrea, Etiopia e Somalia
Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha partecipato oggi, a margine dei lavori della settimana di alto livello dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, a una riunione con i ministri degli Esteri di Eritrea, Osman Saleh; Etiopia, Demeke Mekonnen; e Somalia, Abshir Omar Jama. Lo riferisce una nota della Farnesina. Il vicepremier ha rimarcato il ruolo strategico della partnership tra Italia e Paesi del Corno d'Africa, legati da profondi vincoli storici e culturali, e ha illustrato le prospettive di cooperazione regionale, sia in chiave economica, sia, soprattutto, in chiave di stabilizzazione regionale. La stabilità regionale, insieme agli investimenti e alla creazione di occupazione, è infatti condizione irrinunciabile per la riduzione dei flussi migratori verso l'Italia e verso l'Europa. “Il nostro governo è fortemente impegnato a sostenere misure concrete per la crescita e lo sviluppo del Mediterraneo allargato e dell'Africa e affrontare così le cause profonde dei flussi irregolari, controllati da trafficanti di esseri umani senza scrupoli” ha osservato Tajani nel corso del colloquio. Un impegno che l’Italia ha ribadito lo scorso luglio in occasione della “Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni”, organizzata alla Farnesina su iniziativa del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, insieme ai leader degli Stati della sponda Sud del Mediterraneo allargato, del Medio Oriente e del Golfo, gli Stati UE di primo approdo e alcuni partner del Sahel e del Corno d'Africa.
Hillary Clinton, Ucraina merita il nostro sostegno
L’Ucraina “merita il nostro sostegno. La sua battaglia è la nostra battaglia. Dobbiamo restare al suo fianco”. Lo afferma Hillary Clinton nel corso di un incontro con il segretario al Tesoro Janet Yellen. L’ex segretario di Stato loda il presidente Joe Biden per il supporto a Kiev “con aiuti militari ma anche mettendo insieme gli alleati. Le sanzioni anche sono molto importanti. L’eroismo e il coraggio della popolazione dell’Ucraina e del suo leader sono una storia fantastica”.
Berlino: nuovo pacchetto aiuti per Kiev da 400 milioni di euro
La Germania è pronta a fornire un nuovo pacchetto di aiuti miliari all’Ucraina per il valore di 400 milioni di euro. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, in un’intervista a Bild in vista della riunione sull’Ucraina alla base di Ramstein in Germania. “Forniamo munizioni aggiuntive.
Perché le munizioni sono ciò di cui l'Ucraina ha più bisogno per difendersi dalla brutale guerra di aggressione. Inoltre, aiuteremo con veicoli protetti e sistemi di sminamento. Ma teniamo d’occhio anche l’avvicinarsi dell’inverno: invieremo indumenti, ma anche elettricità e generatori di calore. In totale il pacchetto varrà 400 milioni di euro”, ha affermato Pistorius. Sull’invio dei missili da crociera Taurus richiesti da Kiev a Berlino, Pistorius ha spiegato che ”è dovere dell'intero governo federale valutare attentamente ogni consegna di armi. Occorre chiarire una serie di aspetti politici, giuridici, militari e tecnici. Non è facile. Non è stato ancora deciso se il governo federale invierà missili da crociera Taurus” all’Ucraina.
Michel, da Mosca nessun segnale positivo sull'accordo sul grano
“Ci rammarichiamo della decisione della Russia di porre fine all’accordo sul grano ucraino, e per ora non vedo nessun tipo di segnale positivo sul fatto che sia Mosca abbia intenzione di riprendere l’intesa”. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel a margine dei lavori dell’Assemblea Generale Onu.
Usa, nessun incontro in agenda Biden-Xi, ma manteniamo dialogo
“Nessun incontro in programma per ora tra Joe Biden e Xi Jinping ma cerchiamo di tenere aperto il dialogo anche per evitare errori di calcolo e un conflitto”: lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby. Kirby ha inoltre ribadito che gli Usa non puntano sul decoupling, ossia sulla separazione dell’economia americana da quella cinese.
Casa Bianca, nessuno riconoscimento ai talebani
“Nessun riconoscimento dei talebani, se vogliono essere riconosciuti devono rispettare gli impegni presi, a partire dal rispetto dei diritti delle donne e delle bambine”: lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Casa Bianca John Kirby.
Scontro in Ue sul grano ucraino: Kiev ricorre al Wto
Anche le alleanze più solide possono nascondere una coda di veleno. Come quella tra Kiev e Varsavia, che rischia di incrinarsi sulle esportazioni del grano ucraino in Europa. Una diatriba che apre uno scontro anche in seno all’Unione europea e che finirà sul tavolo del Wto. Pomo della discordia è la decisione annunciata da Bruxelles venerdì scorso di revocare le misure che vietavano l’immissione sul mercato di grano, mais, colza e semi di girasole provenienti dall’Ucraina in cinque Stati membri dell’Ue: oltre alla Polonia, anche Ungheria, Slovacchia, Romania e Bulgaria. Il provvedimento, introdotto lo scorso aprile e prorogato a giugno fino al 15 settembre, era stato adottato dall’Ue in risposta alle strozzature logistiche e agli accumuli di grano che avevano provocato distorsioni nel mercato dei cinque Paesi dell’Est Europa. Distorsioni che, secondo la Commissione europea, sarebbero ora “scomparse” rendendo “non più necessarie” le restrizioni temporanee varate in precedenza.
Tanto più che Kiev si è impegnata a introdurre eventuali provvedimenti correttivi entro 30 giorni per evitare eventuali distorsioni di mercato. “Una decisione che desta delusione e preoccupazione”, ha commentato Varsavia, che insieme a Budapest e Bratislava ha prorogato in via unilaterale il divieto ai cereali ucraini, peraltro allungando la lista delle merci sotto embargo. Una mossa, quella del premier polacco Mateusz Morawiecki, che punta a mobilitare il voto delle campagne, decisivo per vincere le elezioni del mese prossimo. Ma sul tappeto c’è anche una questione che va al di là delle contingenze elettorali ed è collegata alla futura adesione di Kiev all’Ue. “Le restrizioni al grano non sono che il primo passo in questa direzione”, hanno osservato fonti polacche, sottolineando la necessità di adottare “nuovi strumenti” per impedire che la loro agricoltura soccomba nella competizione con quella ucraina. La risposta di Kiev non si è fatta attendere.
Il governo ucraino ha annunciato di aver intentato una causa presso la World Trade Organization contro i suoi tre vicini (Polonia, Slovacchia e Ungheria). “È di fondamentale importanza per noi dimostrare che i singoli Stati membri dell’Ue non possono vietare le importazioni di prodotti ucraini”, ha dichiarato il ministro dell’Economia ucraino Yulia Svyrydenko in un comunicato. “Per questo motivo stiamo intentando una causa contro di loro”. La battaglia sul grano ucraino è arrivata fin nelle stanze di palazzo Berlaymont, sede della Commissione europea, dove il commissario all’Agricoltura, il polacco Janusz Wojciechowski, ha chiesto alla presidente Ursula von der Leyen di ripristinare il divieto alle esportazioni di grano dall’Ucraina. Parole, tagliano corto dalla Commissione, che esprimono “un’opinione personale”, e su cui lo stesso Wojciechowski è stato poi costretto a fare marcia indietro, invocando “il giusto equilibrio” tra il sostegno all’economia ucraina e la necessità di affrontare le preoccupazioni degli agricoltori del suo Paese. In questo ginepraio, Roma si è proposta come mediatrice tra le parti. Una posizione espressa dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida in occasione della discussione sul dossier avvenuta in occasione della riunione del Consiglio Ue.
Leader baltici: «Onu non ceda ai ricatti di Mosca»
I presidenti di Lituania (Gitanas Nauseda), Lettonia (Edgars RInkevics) ed Estonia (Alar Karis) hanno incontrato oggi a New York il Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. Durante il colloquio con Guterres, i tre politici si sono concentrati sulla guerra in Ucraina e le misure necessarie a contrastare la Russia. Il presidente della Lettonia ha fortemente condannato il tentativo della Russia di usare il cibo come arma: “Dal suo ritiro dalla Black Sea Grain Initiative, la Russia ha intenzionalmente distrutto le infrastrutture e le scorte di grano dei porti ucraini. La Russia sta promuovendo la fame nel mondo al fine di ottenere un allentamento delle sanzioni contro di essa”, ha sottolineato Rinkevics ricordanto che la Lettonia è pronta a esportare il grano ucraino attraverso i propri porti. Analoga la posizione del presidente della Lituania che ha sottolineato come l’Onu non debba cedere ai ricatti di Mosca. Nauseda ha affermato che, al contrario, l’Onu ha il dovere di promuovere l’istituzione di un tribunale internazionale speciale per giudicare i crimini commessi dalla Russia in Ucraina, un’iniziativa di cui i Paesi baltici si sono fatti alfieri. Nelle scorse settimane, i leader baltici avevano aspramente criticato Guterres per la lettera inviata al ministro degli Esteri di Mosca, Sergej Lavrov, e volta a incoraggiare la Russia a favorire una ripartenza dell’accordo sul grano ucraino, invitandolo a non dimenticare le responsabilità di Mosca.
Guardian: l'incontro Lula-Zelensky a New York sarà mercoledì
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il suo omologo brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva si incontreranno mercoledì a New York, in occasione dell’Assemblea generale dell’Onu. Lo hanno dichiarato due fonti del governo brasiliano al Guardian. Precedentemente il senatore del Partito dei Lavoratori brasiliano (Pt), Jaques Wagner, aveva dichiarato che delegazione brasiliana aveva offerto alle autorità ucraine due date per l’incontro: lunedì 18 o martedì 19, dopo il discorso di Lula in apertura dell’Assemblea.
L’Ue porta il prossimo Consiglio Esteri a Kiev
L’Unione Europea porterà il Consiglio Affari Esteri a Kiev. E presto. Già agli inizi di ottobre. Perché i prossimi mesi saranno molto duri per l’Ucraina e Bruxelles vuole dare un messaggio di unità (interna) e di sostegno al suo alleato. La controffensiva infatti arranca tra mille difficoltà - principalmente armi che mancano e linee difensive russe tirate su a regola d’arte - e presto la stagione propizia per i combattimenti lascerà spazio al fango e alla neve: serve dunque fare il punto e capire come affrontare al meglio le sfide in arrivo. L’idea di un Consiglio Esteri a Kiev - raccontano all’ANSA diverse fonti - nasce in seguito alla riunione del collegio dei commissari. Il capo della diplomazia ucraina Dmytro Kuleba ne ha parlato con il suo omologo blustellato Josep Borrell e dopo vari tira e molla il progetto ha preso piede. A fine settembre, sempre a Kiev, si terrà un forum dell’industria bellica locale ed europea per cercare di aumentare la produzione interna, dato che la penuria di armi resta un tasto dolente per Zelensky. I due eventi sono dunque in qualche modo collegati. Inoltre Kuleba tornerà a battere il tasto dei missili a lungo raggio - gli Atacms americani e i Taurus tedeschi - giudicati essenziali per interrompere le linee logistiche russe. “Non abbiamo il lusso di poter aspettare, dobbiamo tenere Mosca sotto pressione altrimenti si trincererà ancor di più a sud e tutto diventerà ancora più complicato”, spiega un funzionario ucraino. La scorsa notte la Russia ha colpito duro, con un “massiccio attacco alle infrastrutture civili” di Odessa (il Cremlino sostiene di aver colpito “depositi di munizioni all’uranio impoverito e di missili da crociera Storm Shadow”), tetro promemoria di ciò che le forze aerospaziali con la stella rossa sono ancora in grado di fare. “Una quantità senza precedenti di velivoli, sia droni che aerei tattici”, ha dichiarato un portavoce dell’aviazione. Nel Kherson due persone ci hanno rimesso la vita. E rischia di essere un antipasto. L’intelligence Nato suggerisce che da ottobre in poi Mosca scatenerà nuovamente l’inferno sulle strutture energetiche ucraine. La buona notizia è che la contraerea è messa meglio dell’anno passato, la brutta che la capacità di generazione di energia è invece inferiore. Ecco allora che sul tavolo del Consiglio Esteri ci sarà pure il tema degli aiuti economici e di una stretta ulteriore all’elusione delle sanzioni, perché nei missili e nei droni di Putin - stando all’intelligence ucraina - arrivano tuttora componenti high-tech europei che invece dovrebbero stare alla larga. Non è tutto. Un passaggio sarà anche riservato all’allargamento. Perché ai primi di novembre è previsto il rapporto della Commissione sui Paesi candidati e l’Ucraina sta correndo per arrivare con i compiti a casa ultimati, così da poter aprire i negoziati di adesione entro la fine dell’anno. E dare qualcosa in cui sperare ai suoi cittadini. Zelensky ha quindi raddoppiato gli sforzi nella lotta alla corruzione. I vertici del ministero della Difesa sono stati così decapitati, seguendo la sorte dell’ex ministro Oleksii Reznikov (sei viceministri sono stati licenziati, tra cui Hanna Malyar, che nei giorni scorsi aveva dato la notizia, prematura, della riconquista del villaggio di Andriivka). Certo, al momento non ci sono indicazioni che il ripulisti sia legato allo scandalo sugli appalti gonfiati al ministero ma rientra nella stagione di purghe avviata da Zelensky. C’è un motivo. I sondaggi, per il presidente, non sono buoni. La politica estera va bene ma gli ucraini, pur comprendendo la situazione eccezionale, vorrebbero più risultati nelle faccende interne così come, peraltro, vorrebbe l’Ue: uno sforzo immane ma forse è l’unico scenario possibile per riformare un Paese lontano anni luce dagli standard europei. Non a caso già si parla di elezioni il prossimo anno. Come se il calendario elettorale del 2024 - tra presidenziali in Russia e Usa nonché le europee - non fosse già sufficientemente affollato.
Filorussi: «Il colonnello Kondrashkin ucciso in Ucraina»
Il colonnello dell’esercito russo Andrey Kondrashkin (nome di battaglia ’Dunay’), è stato ucciso in Ucraina. Lo sostiene Alexander Khodakovsky, vicecomandante della Guardia nazionale della Repubblica popolare di Donetsk, citato da alcuni media russi come Meduza e Moscow Times. Kondrashkin comandava la 31/ma brigata d’assalto aereo, un’unità d’élite di Mosca che aveva preso parte a tutte le battaglie più importanti a partire da quella dell’aeroporto di Hostomel, vicino a Kiev. Secondo il giornalista ucraino Yurii Butusov, l’unità si trova ora vicino a Bakhmut. Kondrashkin è stato incaricato di respingere gli attacchi della 3ª Brigata d’assalto ucraina nei pressi del villaggio di Andriivka. Butusov afferma che le Forze armate ucraine sono riuscite ad entrare nel villaggio attraverso il settore di difesa di Kondrashkin.
Kiev: sfondata linea difensiva russa in direzione Bakhmut
“Come risultato delle azioni delle nostre truppe” in direzione di Bakhmut “la linea di difesa del nemico è stata violata”. Lo ha annunciato il comandante delle forze di terra ucraine Alexander Syrsky riportato dal canale Telegram Military Media Center. I russi avrebbero “lanciato in battaglia tutte le riserve disponibili” comprese “alcune delle unità più preparate” ma l’esercito di Kiev le avrebbe “sconfitte e completamente disabilitate”. “Naturalmente continuiamo ad andare avanti. Questo è solo un ulteriore passo verso la completa liberazione dei nostri territori”, ha concluso Syrsky.
Blinken: «La nostra priorità è riportare gli americani a casa»
«La priorità assoluta di questa amministrazione è riportare a casa gli americani illegittimamente detenuti all’estero». Lo ha detto Antony Blinken, in un punto con la stampa sul rilascio dei cinque americani incarcerati in Iran. «Ho parlato al telefono con i nostri connazionali ed è stato un momento molto toccante per tutti noi», ha detto il segretario di Stato americano visibilmente commosso, trattenendo a stento le lacrime. «Mariti e mogli, padri e figli, nonni e nipoti potranno finalmente riabbracciarsi».
Cina: «La cooperazione con la Russia non è contro nessuno»
La Cina e la Russia intendono portare avanti una politica estera indipendente e la loro cooperazione «non è diretta contro nessuno». Lo ha detto il ministro degli Esteri cinese Wang Yi incontrando a Mosca il suo omologo russo Serghei Lavrov, secondo quanto riferisce la Tass.
Ucraina: amb. russo in Vaticano, Papa vuole che missione Zuppi prosegua
L’ambasciatore della Russia presso il Vaticano, Ivan Soltanovsky, in un’intervista all’agenzia di stampa russa Ria Novosti, ha riferito che nel corso dell’incontro avuto oggi con Papa Francesco, al quale ha presentato le sue credenziali, il Pontefice ha espresso interesse a continuare la missione di pace del cardinale Matteo Zuppi per l’Ucraina. È quanto riporta la stessa Ria Novosti sul suo sito. L’ambasciatore russo ha anche riferito di avere discusso con il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, delle questioni attuali dell’agenda internazionale, tra cui la situazione in Ucraina. Venerdì il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, aveva dichiarato che Zuppi si recherà di nuovo in Russia e aveva aggiunto: “Siamo pronti a incontrare tutti, pronti a parlare con tutti”.
Usa: Trump, «terribile la legge che limita aborto firmata da DeSantis»
Per attaccare il suo principale avversario nelle primarie repubblicane, Donald Trump sembra assumere una posizione critica nei confronti delle decine di leggi anti-aborto passate negli Stati a guida repubblicana. “Credo che quello che ha fatto sia terribile e che sia un terribile errore”, ha detto, intervistato da Nbc, parlando della controversa legge firmata dal governatore della Florida, Ron DeSantis, che vieta l’interruzione di gravidanza dopo le prime sei settimane di gravidanza, quando in molti casi la donna non si è neanche accorta di essere incinta. Inoltre, l’ex presidente ha affermato che se rieletto non sosterrà una legge per vietare a livello federale l’aborto dopo la 15esima settimana, come chiedono i gruppi antiabortisti con il sostegno di esponenti repubblicani come l’ex vice presidente Mike Pence, anche lui candidato alla Casa Bianca. E promette che negozierà con repubblicani e democratici per trovare un accordo per “portare la pace su questa questione per la prima volta in 52 anni”. “Entrambe le parti saranno contente, farò riunire tutti i gruppi per avere qualcosa che sia accettabile”, ha concluso Trump, definendo “estremisti” i democratici che sostengono l’aborto dell’ultimo trimestre.
Ucraina, esplosioni in centro Donetsk vicino a edificio amministrativo
Alcune esplosioni sono avvenute poco fa nel centro di Donetsk vicino a un edificio amministrativo del governo della autoproclamata Repubblica popolare. Lo riferisce il corrispondente dell’agenzia Ria Novosti, secondo il quale almeno un’esplosione è avvenuta nello stesso edificio.
Hunter Biden fa causa a fisco Usa, non ha protetto mia privacy
Hunter Biden ha citato in giudizio l’Internal Revenue Service, il fisco Usa, accusando l’agenzia di aver divulgato illegalmente le sue informazioni fiscali e di non aver protetto i suoi documenti privati. Lo riporta la Cnn. Il figlio del presidente Biden chiede, inoltre un rimborso di 1.000 dollari per ogni documento diffuso e il pagamento delle spese legali. La causa, depositata presso il tribunale federale di Washington, non li menzione ma riguarda in particolare le due ’talpe’ del fisco Gary Shapley e Joseph Ziegler, e i loro avvocati che hanno testimoniato all’Oversight Committee, la commissione investigativa della Camera preposta al controllo di frodi e abusi. “Il presunto status di ’whistleblower’ (informatori, ndr) di questi agenti non li autorizza a fare divulgazioni pubbliche non autorizzate. Una talpa dovrebbe scoprire la cattiva condotta del governo, non dare la proprio opinione sulla situazione particolare di un privato cittadino”, si legge nella causa.
Nigeria: Acs, ennesimo rapimento di un sacerdote
Un altro rapimento di un sacerdote in Nigeria. Don Marcellinus Obioma Okide è stato rapito ieri, 17 settembre, intorno alle 17.00 mentre percorreva la strada Eke-Egede-Affa. Il sacerdote cattolico era diretto verso la sua parrocchia di St. Mary Amofia-Agu Affa. La diocesi di Enugu, cui il religioso appartiene, ha rivolto un invito alla preghiera auspicandone la celere liberazione. Aiuto alla Chiesa che Soffre rinnova, a fronte dell’ennesimo attacco al clero nigeriano, l’appello affinché “le forze di polizia intensifichino gli sforzi per restituire Don Okide alla propria comunità e per assicurare quanto prima alla giustizia i responsabili. E proteggere le comunità cristiane sempre più vittime di feroci azioni criminali”.
Papa: ambasciatore russo, «Francesco vorrebbe nuovo incontro con Kirill»
Papa Francesco ha espresso il desiderio di incontrare nuovamente il Patriarca Kirill. Lo ha dichiarato il nuovo ambasciatore russo presso la Santa Sede, Ivan Soltanovsky, in una intervista all’agenzia di stampa Ria Novosti dopo essere stato ricevuto questa mattina in udienza dal Pontefice. “Papa Francesco ha ricordato con affetto il suo incontro con il Patriarca Kirill all’Avana e ha espresso la speranza che non sia l’ultimo e che possa rivedere il Patriarca della Chiesa ortodossa russa”, ha detto l’ambasciatore russo. Soltanovsky ha fatto riferimento al primo incontro tra il Pontefice e Kirill il 12 febbraio del 2016 all’Aeroporto Internazionale dell’Avana. Si è trattato del primo incontro a questo livello tra la Chiesa ortodossa russa e quella cattolica romana. “Papa Francesco ha espresso interesse a proseguire la missione di mantenimento della pace che, a suo nome, è portata avanti dal presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Matteo Zuppi”, ha aggiunto il diplomatico.
Ue alla Cina, “garantire concorrenza equa nel digitale”
L’Unione europea ha esortato la Cina “a garantire un contesto imprenditoriale equo e basato sulla reciprocità nel settore” e “ha espresso preoccupazione per le difficoltà incontrate dalle imprese europee in Cina nell’utilizzare i propri dati industriali”. Lo rende la Commissione Ue in una nota al termine del secondo dialogo digitale ad alto livello Ue-Cina ospitato a Pechino. Al centro dei colloqui, “questioni chiave” come “le piattaforme digitali, la regolamentazione dei dati, l’intelligenza artificiale, la ricerca e l’innovazione, il flusso transfrontaliero di dati industriali e la sicurezza dei prodotti venduti online”.
Ucraina: Mosca, colpiti depositi missili e munizioni uranio impoverito
L’esercito russo ha lanciato questa notte un attacco contro magazzini di missili da crociera Storm Shadow e delle munizioni all’uranio impoverito delle forze armate ucraine. É quanto afferma il ministero della Difesa russo. “Questa notte le Forze Armate della Federazione Russa hanno effettuato un attacco di gruppo con armi di precisione a lungo raggio e droni d’attacco sui luoghi di stoccaggio”, aggiunge il Ministero, come riporta l’agenzia Tass, “l’obiettivo dell’attacco è stato raggiunto. Tutte le strutture sono state colpite”.
Ucraina e vertice Xi-Putin, il capo della diplomazia cinese è in Russia (dopo Sullivan)
Wang Yi in Russia. Dopo l’accoglienza riservata dal presidente russo Vladimir Putin al leader nordcoreano Kim Jong Un, il capo della diplomazia cinese arriva nella Federazione russa a seguito dell’incontro che ha avuto a Malta con il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan. Washington e Pechino vogliono ulteriori colloqui “ai massimi livelli” nei prossimi mesi, hanno confermato dalla Casa Bianca dopo l’incontro tra Wang e Sullivan “nell’ambito dell’impegno in atto per mantenere aperti canali di comunicazione e gestire in modo responsabile le relazioni”, un colloquio incentrato su “questioni cruciali nelle relazioni bilaterali Usa-Cina”, compresa l’invasione russa dell’Ucraina. Il cardinale Matteo Zuppi è rientrato da pochi giorni dalla quarta tappa, in Cina (dopo Kiev, Mosca e a Washington), della missione di pace per l’Ucraina voluta da Papa Francesco. Ora, secondo il ministero degli Esteri di Pechino, Wang arriva in Russia per il “18esimo round di consultazioni sulla sicurezza strategica” (che andranno avanti fino al 21 settembre, dopo che russi e nordcoreani hanno fatto sapere di aver parlato di “cooperazione militare”) su invito di Nikolai Patrushev segretario del Consiglio di sicurezza della Federazione russa. Colloqui incentrati sulla “sicurezza” mentre Mosca continua a cercare sostegno e prosegue il conflitto in Ucraina. Per i media russi, il viaggio di Wang serve anche a gettare le basi per una possibile visita di Putin nel gigante asiatico. Secondo l’agenzia Tass, il capo della diplomazia cinese incontrerà il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, e il conflitto in Ucraina sarà in cima all’agenda. Parleranno anche “della diffusione delle forze Nato e dell’infrastruttura nella regione” e di un maggiore coordinamento a livello di organizzazioni internazionali, dalle Nazioni Unite ai Brics, dalla Sco all’Apec.
Iran: missile devia traiettoria e cade in una città, due feriti
Un proiettile militare, che potrebbe essere un drone o un missile, è esploso oggi durante un test in Iran e le schegge cadute sulla città di Gorgan, nel nord del Paese, hanno ferito due persone. Lo riferiscono fonti del ministero della Difesa riprese dai media. “Durante un test di ricerca su sistemi offensivi e droni, effettuato in una regione desertica, uno di loro ha avuto un problema tecnico, ha deviato dalla sua traiettoria e si è disintegrato”, ha spiegato il portavoce del ministero della Difesa Reza Talainik alla televisione statale. “I detriti sono caduti nelle zone della città di Gorgan”, ha aggiunto, senza fornire dettagli sull’esatta natura del proiettile. “Due persone sono rimaste ferite”, ha detto un funzionario della provincia del Golestan, Ali Mohajer, citato dall’agenzia Isna. Secondo l’agenzia Tasnim, gli abitanti di questa cittadina di 350.000 persone hanno sentito un forte rumore quando i detriti sono caduti, in particolare su una delle arterie principali. I residenti hanno poi spento i pezzi fumanti, secondo un video diffuso dall’agenzia. L’Iran, soggetto alle sanzioni degli Stati Uniti e di altri paesi occidentali, sta sviluppando una vasta industria degli armamenti, in particolare missili e droni. (
Brexit: «Futuro governo laburista rafforzerà rapporti con Ue»
“Un accordo troppo snello” e da rinegoziare. E’ questo l’impegno sulle relazioni del dopo Brexit con Bruxelles evocato a nome di un futuro governo britannico guidato dal Labour - in netto vantaggio da mesi nei sondaggi sui conservatori del primo ministro Rishi Sunak in vista delle elezioni di fine 2024 - in un’intervista concessa al Financial Times dal leader laburista neomoderato, Keir Starmer in Canada. Finora prudentissimo su un dossier ritenuto divisivo in seno al suo stesso elettorato, Starmer - invitato in questi giorni a una riunione di leader occidentali di centro-sinistra ospitata dal premier liberale canadese Justin Trudeau.- insiste da tempo a negare di voler rimettere in discussione il risultato del referendum del 2016; e di pensare a una riadesione del Regno all’Unione o anche solo al mercato unico. Ma al Ft rompe gli indugi se non altro sulla volontà di rivedere l’’intesa post divorzio di libero scambio suggellata faticosamente con i 27 sotto la leadership Tory. L’accordo sottoscritto dall’allora premier Boris Johnson “non è un buon accordo, come quasi chiunque riconosce, è decisamente troppo snello”, taglia corto, dicendosi convinto che - alla scadenza “del 2025”, fissata per una revisione - un ipotetico esecutivo laburista potrà “tentare di ottenere un’intesa molto migliore per il Regno Unito”, specie a livello “commerciale.
Libia: a Derna in azione i palombari della Marina Militare
L’Ambasciata d’Italia in Libia comunica che nelle operazioni di soccorso a Derna sono impegnati anche i palombari della Marina Militare. Personale specializzato in operazioni subacquee. I Palombari della Marina Militare, insieme ai Sommozzatori, fanno parte del Gruppo operativo subacquei (Gos), una forza specialistica della Marina Militare deputata alla conduzione di operazioni subacquee complesse e alla bonifica dalle mine e da ordigni inesplosi trovati in mare. I Palombari della Marina Militare entrano in scena anche in caso di interventi tecnici a quote profonde e di soccorso e supporto tecnico agli equipaggi delle unità sottomarine. Il reparto Palombari è schierato inoltre a tutela sia dei beni archeologici subacquei, che della popolazione civile in caso di necessità.
Iran: scambio di prigionieri con Usa, Teheran conferma rilascio 5 americani
E’ oggi il giorno in cui, dopo mesi di trattative, si terrà il tanto atteso scambio di prigionieri tra l’Iran e gli Stati Uniti mediato dal Qatar. E questo in seguito al trasferimento, nelle banche di Doha, di sei miliardi di dollari di fondi iraniani precedentemente congelati in Corea del sud in base a quanto prevedono le sanzioni imposte dalla comunità internazionale nei confronti del regime iraniano. Lo ha annunciato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran Nasser Kanaani nel corso di una conferenza stampa. A rientrare negli Stati Uniti saranno quattro uomini e una donna, che erano detenuti nel famigerato carcere di Evin e che sono anche in possesso di un passaporto iraniano. Tra loro Siamak Namazi, 51 anni, Emad Shargi, uomo d’affari di 59 anni, e l’ambientalista 67enne Morad Tahbaz, che possiede anche la cittadinanza britannica. In cambio Washington farà partire per Teheran cinque cittadini iraniani detenuti in carceri statunitensi perché riconosciuti colpevoli di aver violato le sanzioni. Così prevede l’accordo raggiunto ad agosto dopo un anno di colloqui indiretti.
Tunisia: accordo nel mirino difensore civico Ue, ’vanno rispettati diritti umani’
Il difensore civico dell’Ue, l’irlandese Emily O’Reilly, ha scritto alla Commissione Europea chiedendo chiarimenti su come l’esecutivo comunitario intenda garantire il rispetto dei diritti umani in Tunisia, nel contesto del memorandum d’intesa siglato nel luglio scorso a Tunisi da Ursula von der Leyen, Giorgia Meloni e Mark Rutte. In tutti gli accordi con Paesi terzi, incluso quello con la Turchia, scrive tra l’altro O’Reilly, “dovrebbe esserci una valutazione preventiva ed esplicita dell’impatto sui diritti umani di azioni e politiche, idealmente prima che queste azioni inizino e le politiche vengano adottate, per ovvie ragioni. Nel contesto di questa valutazione, dove vengono identificati rischi per i diritti umani, dovrebbero essere proposte azione per mitigarli”.
Ucraina: Kiev, raid russo nella notte, mai così tanti jet
Questa notte la Russia ha lanciato sull’Ucraina “una quantità di mezzi dell’aviazione senza precedenti: diverse decine di aerei”. È quanto ha affermato il portavoce delle forze aeree ucraine Yuriy Ignat in diretta sulla tv nazionale, come riporta Ukrainska Pravda. “Si tratta sia di droni che di aviazione tattica, che hanno attaccato l’Ucraina insieme ai mezzi di cui abbiamo parlato: missili da crociera e Shahed”, ha aggiunto Ignat, “l’attività dell’aviazione era elevata”.
L’Aeronautica militare ucraina aveva in precedenza fatto sapere di aver distrutto 18 dei 24 droni Shahed e tutti i 17 missili lanciati nella notte dall’esercito russo.
Iran: sbloccato da Usa fondo da 6 miliardi per scambio prigionieri che si terrà oggi
Circa 6 miliardi di dollari di beni iraniani una volta congelati in Corea del Sud si trovano in Qatar. Si tratta di un passo in avanti nella trattativa tra Iran e Stati Uniti per un previsto scambio di prigionieri che si dovrebbe tenere oggi: cinque iraniani in cambio di cinque americani. Lo ha annunciato il funzionario iraniano Nasser Kanaani durante una conferenza stampa trasmessa dalla televisione di Stato, ma la trasmissione è stata interrotta subito dopo le sue osservazioni senza alcuna spiegazione.
L’Amministrazione Biden aveva dato il via libera l’11 settembre allo sblocco dei fondi iraniani, congelati in varie banche, in cambio del rilascio di cinque cittadini americani detenuti da Teheran.
Erdogan chiede a Elon Musk uno stabilimento Tesla in Turchia
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha invitato Elon Musk ad aprire uno nuovo stabilimento della Tesla in Turchia. Durante un incontro alla Turkish House di New York, dove Erdogan si trova in occasione dell’assemblea generale delle Nazioni Unite, il presidente turco ha detto che “Tesla è entrata nel mercato turco” in seguito al lancio della Togg, la prima automobile elettrica prodotta da Ankara, fa sapere la presidenza della Repubblica turca. Durante il colloquio, Erdogan ha invitato Musk a visitare la Turchia in occasione della prossima edizione di Teknofest, la fiera della tecnologia organizzata dal governo turco che si terrà dal 27 settembre all’1 ottobre a Smirne, sulla costa dell’Egeo.
Migranti: Berlino, sì a sorveglianza aerea e navale
La ministra dell’Interno tedesca Nancy Faeser ha detto di appoggiare la proposta della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di espandere la sorveglianza area e navale dei confini esterni dell’Ue. “Non possiamo fare altro, altrimenti non avremo in pugno la situazione migratoria”, ha detto la ministra parlando ieri nel tardo pomeriggio sul primo canale pubblico Ard e rispondendo alla domanda se anche lei vorrebbe una simile espansione della sorveglianza, che è uno dei dieci punti del Piano d’azione Ue presentato ieri.
Ucraina: Zelensky, «Putin? società russa ha creato un altro Hitler»
“Se i russi raggiungono la Polonia, cosa succederà dopo? La terza guerra mondiale?”. Lo ha chiesto retoricamente il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky nel programma ’60 Minutes’ della televisione americana Cbs, invitando a riflettere su cosa accadrà al mondo tra 10 anni se l’Ucraina perdesse. “La società russa ha perso il rispetto del mondo. Lo ha eletto e rieletto creando un secondo Hitler - ha detto il leader ucraino riferendosi a Putin - Lo ha fatto. Non possiamo tornare al passato. Ma possiamo fermarci qui”. Quanto alla controffensiva, Zelensky ha ammesso che si sta sviluppando lentamente, ma le forze armate continuano ad andare avanti. “Abbiamo l’’iniziativa, questo è un vantaggio. Abbiamo fermato l’offensiva russa e lanciato una controffensiva, non molto veloce ma è importante andare avanti ogni giorno e liberare i territori”.
Migranti: Darmanin oggi pomeriggio a Roma
Il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ha annunciato che si recherà a Roma oggi nel “pomeriggio” per discutere di cooperazione europea in merito all’afflusso dei migranti a Lampedusa. “Su richiesta del presidente (Emmanuel Macron) andrò a Roma questo pomeriggio”, ha dichiarato ai media Europe1/Cnews, spiegando che la Francia vuole in particolare “aiutare (l’Italia) a tenere la sua frontiera” esterna.
Zelensky, «controffensiva lenta ma non daremo tregua a Putin»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ammesso che i progressi della controffensiva di Kiev sono stati lenti e che “la situazione è difficile”, ma è necessario andare avanti e “non dare tregua a Putin”. “Abbiamo l’iniziativa. Questo è un vantaggio”, ha detto Zelensky in un’intervista a Cbs News. “Abbiamo fermato l’offensiva russa e siamo passati alla controffensiva. E nonostante ciò, non è molto veloce”, ha aggiunto. “Dobbiamo liberare il nostro territorio il più possibile e andare avanti, anche se si tratta di meno di mezzo miglio o cento iarde, dobbiamo farlo”, ha continuato. “Non dobbiamo dare tregua a Putin.” Commentando gli attacchi di droni sulla Russia, che l’Ucraina non riconosce ufficialmente, Zelensky ha sottolineato che Kiev “usa le armi dei partner solo sul territorio dell’Ucraina”, ma “la Russia deve sapere che qualunque sia il luogo utilizzato per lanciare missili per colpire l’Ucraina, l’Ucraina ha tutto il diritto morale di attaccare quei luoghi”
Usa-Cina: vertice a sorpresa Sullivan-Wang a Malta
Il consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Usa Joe Biden, Jake Sullivan, negli ultimi due giorni ha incontrato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi a Malta, in uno sforzo che la Casa Bianca ha dichiarato domenica che punta a “mantenere responsabilmente le relazioni” in un momento di tensione e sospetto reciproco tra le potenze rivali. La Casa Bianca ha fatto sapere che Jake Sullivan e l’inviato cinese Wang Yi hanno avuto “discussioni candide, sostanziali e costruttive” in un momento in cui cercano di “mantenere aperte le linee di comunicazione”. Sullivan e Wang si erano incontrati l’ultima volta a maggio a Vienna per un colloquio.
Ucraina: Russia, tre droni Kiev abbattuti in Crimea
Tre droni ucraini sono stati abbattuti dai sistema di difesa aerea russi in Crimea. Lo comunica il ministero della Difesa russo. “Verso le ore 8.30 di Mosca è stato sventato un attacco da parte di Kiev contro strutture nel territorio russo con l’uso di veicoli aerei senza pilota - si legge in una nota della Difesa - Due veicoli aerei sono stati abbattuti nella zona sud-occidentale della Crimea”. Un altro drone è stato abbattuto un’ora dopo nella zona sudoccidentale della Crimea. Il governatore di Sebastopoli Mikhail Razvozhayev ha scritto sul suo canale Telegram che non sono stati segnalati danni alle infrastrutture della città.
Cina: ministro Esteri in visita in Russia, incontrerà Lavrov
Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi sarà in Russia da oggi fino al 21 settembre. Lo comunica il ministero degli Esteri in una nota. Nel suo viaggio in Russia Wang Yi incontrerà il suo omologo russo Sergey Lavrov per discutere “di una serie di questioni di cooperazione bilaterale” compreso “uno scambio di opinioni dettagliato su questioni relative a una soluzione” del conflitto “in Ucraina”.
Libia: Onu rivede al ribasso bilancio morti, ’almeno 3.958’
L’Onu ha rivisto drasticamente al ribasso il bilancio delle vittime delle inondazioni in Libia, affermando che almeno 3.958 persone sono morte in tutto il Paese dopo che in un precedente conteggio aveva riferito di 11.300 deceduti per le alluvioni. Lo riporta la Cnn citando un rapporto rivisto e aggiornato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha). Il nuovo documento, che cita l’Oms, afferma inoltre che più di 9.000 persone risultano ancora disperse. “Utilizzeremo i dati appena verificati dall’Oms”, ha riferito alla Cnn Farhan Haq, vice portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite, in merito al nuovo conteggio, sottolineando che “in molte tragedie diverse finiamo per rivedere i nostri numeri”. Sul precedente bilancio dei morti era scoppiata una bagarre con la Mezzaluna libica, che ha smentito a stretto giro il conteggio di oltre 11 mila morti rilasciato dall’Onu.