La giornata dei mercati

Borse: nervi tesi su debito Usa, Milano chiude in forte calo (-2,39%). Fed divisa sulla pausa nei rialzi

In assenza di un accordo sul tetto al debito americano entro il primo giugno, gli States andranno in default. A Piazza Affari in controtendenza solo Mediobanca e Prysmian

di Eleonora Micheli

La Borsa, gli indici del 24 maggio 2023

5' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Il timore che non sia raggiunto un accordo bipartisan al tetto sul debito pubblico americano tiene sotto scacco tutte le Borse mondiali. Del resto l’assenza di un’intesa entro il primo giugno avrebbe conseguenze devastanti, visto che gli Stati Uniti cadrebbero in default, come ha confermato anche la segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen. Ad ogni modo gli analisti sono convinti che una quadra sarà trovata, come ha rassicurato anche il presidente, Joe Biden. Gli investitori, però, traggono spunto dall’incertezza per alleggerire le posizioni, dopo la corsa registrata dagli indici negli ultimi mesi. Per altro rimane il rebus sulle mosse delle banche centrali, con la Fed che dovrebbe prendersi una pausa di riflessione nella corsa al rialzo dei tassi e la Banca centrale europea che invece dovrebbe portare avanti la sua lotta contro l’inflazione. Milano ha accusato un calo del 2,39%, mentre lo spread è lievemente salito a 186,58 punti (da 185 della vigilia) mentre il rendimento del Btp a dieci anni è rimasto stabile in area 4,31%. Parigi, inoltre, ha segnato un calo dell'1,7%, Amsterdam dell'1,55%, Francoforte dell'1,92%, Madrid dell'1,12% e Londra dell'1,75%.

Anche Wall Street chiude negativa. Il Dow Jones perde lo 0,77% a 32.800,38 punti, il Nasdaq cede lo 0,61% a 12.484,16 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,72% a 4.115,33 punti.

Loading...
Andamento Piazza Affari FTSE Mib
Loading...

Occhi su trattative su debito Usa e mosse delle banche centrali

Le trattative sul tetto al debito americano tengono gli investitori di tutto il mondo con il fiato sospeso, dal momento che in assenza di accordo la potenza rischia il default. Gli esperti, comunque, rassicurano che presto una quadra sarà trovata, magari sul filo di lana, prima della scadenza fissata il primo giugno. Anche la segretaria al Tesoro statunitense, Janet Yellen, si è definita fiduciosa su un accordo che vede «ancora possibile». Ha però ammonito che senza intesa è «quasi certo» che gli Stati Uniti finiranno in default all'inizio di giugno. L’incertezza è comunque stata pretesto ideale per alleggerire i portafogli, dopo la corsa registrata dagli indici nel primo scorcio del 2023, nonostante per altro la situazione macro e quella geopolitica siano elementi di preoccupazione. Se l’economia nei primi mesi dell’anno è andata meglio delle attese, di recente iniziano a essere registrati segnali di rallentamento. Proprio ieri è emerso che l’attività manifatturiera europea, già in contrazione, è ulteriormente peggiorata. Va bene l’attività dei servizi, ma a maggio ha rallentato l’andatura. Intanto la fiducia delle imprese tedesche si sta deteriorando: l'indice Ifo, che la misura, è sceso a maggio a 91,7 punti, in flessione dai 93,4 punti di aprile. In Europa, inoltre, Christine Lagarde continua a minacciare una politica monetaria intransigente contro l’inflazione, che rimane troppo elevata. Ma questo fa temere un peggioramento della congiuntura, in una fase di conclamata debolezza. Anche Oltremanica l'indice dei prezzi al consumo continua a destare preoccupazione, pur registrando una frenata: ad aprile ha segnato un incremento dell'1,2% su base mensile (+2,5% a marzo) e dell'8,7 per cento su base annua, in calo rispetto al +10,1% di marzo. Oltreoceano la Federal Reserve dovrebbe prendersi una pausa di riflessione nel rialzo dei tassi, dopo dieci ritocchi consecutivi.

Fed: maggioranza favorevole a una pausa

Fed che però appare divisa, con la maggioranza dei banchieri favorevole a una pausa nel rialzo dei tassi d’interesse. È quanto emerge dai verbali relativi all'incontro del 2-3 maggio del Fomc, l'organismo della Federal Reserve responsabile della politica monetaria degli Stati Uniti. In occasione di quella riunione, il Fomc ha annunciato un aumento dei tassi d’interesse - il decimo consecutivo - di 25 punti base al 5%-5,25%, il livello più alto dal 2007. L’inflazione, si legge nei verbali, è infatti ancora “alta in modo inaccettabile”. I banchieri, si legge ancora, prevedono che una leggera recessione sia “possibile” verso la fine dell’anno.

Mediobanca corre nel giorno del piano, in rialzo anche Prysmian

A Piazza Affari pochi titoli si sono salvati dalle violenti vendite. Si tratta di Mediobanca (+1,92%), Prysmian (+0,46%), Tenaris (+0,24%), Eni (invariata) e Moncler (invariata). L’istituto di Piazzetta Cuccia ha presentato il piano industriale al 2026, che è stato apprezzato dalla comunità finanziaria. A fine periodo i ricavi sono visti a 3,8 miliardi (+6% medio annuo), l’utile per azione in aumento a 1,8 euro da 1,15 (+15% medio annuo), anche grazie alla cancellazione dell'80% dei titoli riacquistati, e una remunerazione complessiva ai soci in aumento del 70% rispetto al quadriennio precedente a 3,7 miliardi. Mediobanca ha inoltre indicato di porsi come obiettivo prioritario il raggiungimento della leadership nel wealth management. Per quanto riguarda in particolare la remunerazione dei soci, il payout cash è confermato al 70% e darà dividendi per 2,7 miliardi, con l’introduzione dell’interim dividend (acconto a maggio, saldo a novembre). E' inoltre stato previsto anche un buyback da un miliardo con la cancellazione dell'80% dei titoli. Livello che potrebbe anche essere innalzato in assenza di operazioni straordinarie. Il numero uno, Alberto Nagel, ha per altro detto che qualora si presentasse l’occasione di un’operazione, che sarà nel wealth management, Mediobanca potrebbe decidere di cedere anche l’intera quota in Generali(-1,27%), oggi pari al 13%. Gli investitori hanno subito pensato che potrebbe scattare un corteggiamento per Banca Generali(-2,78%), la società attiva nella gestione del risparmio controllata dall'assicurazione triestina. Si sono inoltre distinte le Prysmian (+0,46%), pur rallentando il passo sul finale. Le azioni della società di cavi sono state sostenute dalle indicazioni positive emerse nel corso degli incontri organizzati da Kepler Chevreux con la comunità finanziaria. Hanno tenuto le Moncler, ma soltanto perché erano state vendute a piene mani la vigilia, insieme a tutto il comparto del lusso, risentendo sia delle prese di beneficio, sia delle ipotesi di una nuova impennata di casi di Covid in Cina. Eni e Tenaris hanno beneficiato del rialzo del valore del greggio.

Il cambio euro / dollaro
Loading...

Bilancio in profondo rosso per le banche, Mps giù di oltre il 7%

Le vendite hanno invece colpito con violenza i titoli delle banche, che a loro volta hanno penalizzato il Ftse Mib, che dunque ha registrato la performance peggiore in Europa. Banca Mps, forte dei recenti rialzi, ha perso il 7,1%, Banco Bpmil 3,86% e Banca Pop Er il 4,29%. Sono andate male le Intesa Sanpaolo (-3,84%) e le Unicredit (-4,19%). Il bilancio è stato in profondo rosso anche per Stmicroelectronics (-5,4%) e Stellantis (-4%), oltre che Saipem (-4,53%), Pirelli (-5%) e Nexi (-3,91%). Leonardo - Finmeccanica ha lasciato sul parterre il 4,99%, risentendo anche del giudizio di Goldman Sachs, passato da 'Buy' a 'Neutral'.

Euro debole. Corre il petrolio, mentre il valore del gas è in forte calo

Sul mercato valutario, l’euro vale 1,0755 dollari (da 1,0778 della vigilia), 149,63 yen (149,4), mentre il dollaro/yen è a 138,1 (138,63). Prosegue in rialzo il petrolio, sostenuto anche dal calo superiore alle attese delle scorte americane: il Wti con scadenza a luglio segna un progresso del 2% a 74,35 dollari al barile. Nel dettaglio la scorsa settimana, le scorte di petrolio negli Stati Uniti sono notevolmente diminuite, al contrario delle attese: hanno registrato un ribasso di 12,456 milioni di barili a 455,168 milioni di unità, secondo i dati diffusi dal dipartimento dell'Energia, contro attese per un rialzo di 0,7 milioni di barili. Si è trattato del maggior calo settimanale dallo scorso novembre. Infine è in forte calo il valore del gas: ad Amsterdam perde il 4,4% attestandosi a 27,8 euro al megawattora.

Mercati, per saperne di più

I podcast con i dati e le analisi

Cosa sta accadendo alle Borse, qual è stato il fatto chiave del giorno? Appuntamento quotidiano con la redazione Finanza e Risparmio che cura il podcast quotidiano “Market mover”. Ascolta il podcast
Ogni giorno alle 18 puoi avere il punto sulla chiusura delle Borse europee con il podcast automatico creato con AI Anchor

La Borsa oggi in video

La redazione di Radiocor cura ogni giorno - dal lunedì al venerdì - un video con i dati fondamentali della giornata della Borsa di Milano, l’andamento dell’indice, un’analisi dei titoli in maggiore evidenza. Guarda i video

Le notizie per approfondire

Gli approfondimenti delle notizie di Finanza e Risparmio sono l’elemento distintivo di Mercati+, la sezione premium del Sole 24 Ore. Qui per scoprire come funziona e i servizi che offre.
Per gli aggiornamenti dei dati delle Borse ecco la sezione Mercati mentre per le notizie in tempo reale il rullo della sezione di Radiocor .
Infine, ecco la newsletter settimanale Market Mover

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti