Un mix fra tennis e squash, che si gioca all’aperto: perché il padel piace tanto
Aggregazione, concentrazione, divertimento. Uno sport che si può praticare a tutti livelli e che è accessibile a ogni età: ecco le ragioni del successo crescente, secondo Simone Cremona, il campione italiano che è riuscito a scalare il ranking mondiale.
di Paco Guarnaccia
2' di lettura
Nel giro di tre anni, il Padel è entrato nella vita di tantissimi. Atleti o meno. Giocatori di tennis o meno. Uno sport ormai diffusissimo che ha scalato posizioni nel cuore di tanti sportivi amatoriali. E che, anche in Italia, ha i suoi giocatori professionisti. Uno di questi è Simone Cremona, classe 1987, da tre anni consecutivi campione italiano Assoluto Maschile (l’ultimo dei sette titoli vinti in totale finora, lo ha conquistato il 13 novembre scorso) e friend of the brand di Seiko.
Come mai hai iniziato a giocare a Padel?
Nel luglio del 2016, ho giocato a livello amatoriale con un mio amico tennista. Dopo un paio di partite insieme ci siamo iscritti a un torneo: alla fine abbiamo perso contro una coppia della nazionale italiana giocando quasi alla pari. A quel punto ho deciso di provarci.
Qual è l'allenamento di un professionista come te?
Nei primi mesi dell’anno, quando non ci sono tornei, insieme al mio preparatore organizzo un piano di allenamento fisico che dura tra le sei e le otto settimane, di circa un’ora e mezza al giorno, da combinare quotidianamente a 2/3 ore di padel. Nel periodo dei tornei, se sono in giorni senza competizioni, riduco un po’ i tempi.
Quali sono i colpi più importanti per un giocatore?
Sono tutti indispensabili, nessuno escluso, se si vuole essere un giocatore completo. Ogni giorno ci si deve allenare per migliorare la tecnica e perfezionarli tutti nel dettaglio.
Secondo te qual è la parte migliore di questo sport?
L'obiettivo è arrivare a essere il numero 1. E mi impegno per questo. La parte più bella per me è l'allenamento: a volte la fatica è tale che hai la sensazione di non farcela, ma poi ti regala grandi soddisfazioni quando vinci.
Quali sono le qualità imprescindibili per emergere in questo sport?
Quelle che servono nella maggior parte delle discipline sportive, lavorare sodo, non montarsi la testa e ricordarsi che non si smette mai di imparare.
Quali obiettivi ti sei posto per la tua carriera?
Nel 2022 sono arrivato a un passo dalle top 100 del ranking mondiale. Nel 2023 vorrei posizionarmi tra i primi 80 e poi salire ancora. Il sogno resta partecipare a un’Olimpiade, magari nel 2028 a Los Angeles.
Per migliaia di amanti del padel l’obiettivo è semplicemente divertirsi. Che cosa pensi del boom di questo sport?
Da circa tre anni è così. La svolta penso sia iniziata quando hanno cominciato a trasmettere in tv le tappe del circuito mondiale. In tantissimi hanno deciso di provarlo, appassionandosi. Credo che funzioni perché è uno sport che unisce aggregazione e competizione, che si può praticare a tutti livelli e che è accessibile a ogni età.
Questo successo in che modo influisce sui professionisti?
Se i grandi tornei vengono trasmessi su canali tv in tutto il mondo, aumenta il livello di visibilità e la possibilità per noi di acquisire sponsorizzazioni importanti, come quella di Seiko. In Italia tanti appassionati ci seguono e ci sostengono durante tutto l’anno.
- Argomenti
- sport
- Italia
- Seiko
- Los Angeles
loading...