Un modello di business che punta sull’eccellenza operativa e la neutralità dal carbone
di Celestina Dominelli
2' di lettura
Contribuire a una transizione energetica socialmente equa in grado di garantire l’accesso all’energia a tutti tutelando l’ambiente. È il sentiero lungo cui si snoda la declinazione in casa Eni della sostenibilità, i cui molteplici ambiti sono integrati nel modello di business del gruppo guidato da Claudio Descalzi, basato su tre pilasti (eccellenza operativa, neutralità carbonica nel lungo termine e alleanze per lo sviluppo locale), tutti collegati a una base comune fatta di valorizzazione delle competenze, applicazione delle tecnologie innovative e digitalizzazione. Un assetto complessivo ben sintetizzato nella mission di Eni che recepisce i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Il modello di business di Eni prevede un percorso stringente verso la neutralità carbonica che porterà alla totale decarbonizzazione dei processi e dei prodotti entro il 2050. Un traguardo che il gruppo è intenzionato a centrare attraverso tecnologie già esistenti. E, per conseguire questo risultato nel lungo termine, Eni ha fissato una serie di obiettivi strategici che spaziano dalla svolta “green” della raffinazione (dove si prevede una crescita della capacità produttiva delle bioraffinerie fino a 5-6 milioni di tonnellate entro il 2050) e dall’utilizzo sempre più consistente di materia prima proveniente da scarti e rifiuti, all’incremento dell’uso di biometano e del riciclo di prodotti finali, dall’aumento della capacità rinnovabile a 60 gigawatt al 2050 pienamente integrata con i clienti Eni, alla spinta sempre più decisa sulla cattura del carbonio naturale o artificiale per assorbire le emissioni residue. Accanto a questo, c’è poi tutto il versante collegato all’eccellenza operativa che si traduce in primis in un impegno continuo per la valorizzazione delle persone e per la salvaguardia della loro salute e sicurezza con un focus forte sulla formazione del personale. Senza tralasciare la terza direttrice, le alleanze per la promozione dello sviluppo, con altri attori riconosciuti a livello internazionale, al fine di individuare i bisogni delle comunità locali, favorendo l’accesso all’elettricità e la promozione di programmi di sviluppo. Uno sforzo chiaro, dunque, sul fronte della sostenibilità che giustifica la sua presenza tra “I Leader della sostenibilità 2021” e che attraversa anche la finanza: nel 2020, Eni ha sottoscritto 4,35 miliardi di contratti finanziari sostenibili con istituti bancari legati al raggiungimento degli SDGs dell’Onu.
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