Un’opera d’arte olfattiva: inaugura Objets Sentant Non Indentifiés
Il mito profumato della pantera: all'Esplanade des Invalides, Mathilde Laurent, il “naso” della maison Cartier, apre al pubblico un percorso di sperimentazione sinestesica.
di Mariangela Rossi
3' di lettura
«Grazie alla meraviglia che procura la bellezza olfattiva, il profumo, oggi come ieri, continua ad elevare le nostre anime, come una forma di spiritualità lontana dai dogmi. È connesso con l'invisibile». Mathilde Laurent, già al fianco di Jean-Paul Guerlian e dal 2005 Maître Parfumeur della Maison Cartier , per cui ha creato fragranze culto come Baisier Volé, ha deciso di condividere con il grande pubblico il potere magico dell'olfatto, l'unico senso sconnesso dalla ragione, facendo vivere un'esperienza immersiva, breve ma molto intensa, che esplora la dimensione del profumo.
Dopo il successo di OSNI (Objets Sentant Non Indentifiés), la sua prima installazione artistica creata nel 2017 a Parigi, successivamente trasferita per un periodo al Louvre di Abu Dhabi, la talentuosa Laurent ha debuttato il 1° dicembre a L'Esplanade des Invalides a Parigi con la sua seconda opera olfattiva d'arte, OSNI 2, che resterà aperta e gratuita sino all'11 dicembre 2023: un percorso in un ambiente scuro e misterioso dove a parlare sono solo i sensi. Dalla prima sala, in cui, mentre si viene accolti dalla voce narrante e suadente del poeta Rhael ’LionHeart’ Cape, spicca un disegno stilizzato di George Barbier del 1914, a metà tra un gigante oleogramma e un'apparizione divina, che rappresenta la pantera, simbolo della Maison, con un invito ad entrare nel suo tempio.
«A volte la pantera è donna, a volte animale, sin dall'antichità è un mito che rappresenta il potere, da usare in modo saggio e consapevole, ma anche l'agilità, la dignità e una sorta di di femminilità calma, di seduzione serena e non dominatrice. Allontaniamoci dal cliché del selvaggio, la pantera ha una sua aurea luminosa, meditativa e anche olfattiva, perché sin dal Medio Evo, per il suo odore di buono, era in grado di attirare gli altri animali» spiega Mathilde Laurent.
Intanto si segue, affascinati, sempre in un ambiente buio e sonoro, immersi in una sinestesia di emozoni, la metafora della pantera anche nella seconda stanza dell'installazione, dove su tre cascate di pioggia («Grazie alla collaborazione con il Bureau of Extraordinary Affairs siamo riusciti ad avere acqua, priva di cloro e distillata, che poi verrà riutilizzata»), appare l'ombra dell'animale, come una proiezione su tende immaginarie e liquide, una delle quali profumata, non a caso, con la stessa fragranza creata da Laurent, La Panthère.
Ci si avvicina poi, con un certo stupore, accarezzando con la mano la cascata invisibile e fragrante da cui appare e scompare la figura della pantera, che poi sparisce lieve sotto forma di migliaia di particelle luminose - un richiamo alle molecole del profumo - mentre quest'ultimo rimane morbido nell'aria e sulla pelle. «È l'obiettivo dell'installazione e del profumo stesso, che ha una storia ricchissima e non da tutti conosciuta: è giocoso, ma significa anche contemplazione, ritorno a noi stessi, introspezione. Qualcosa che aiuta ad elevarci, come l'arte. Le maison del lusso devono mettere in pratica queste forme di “elevazione” e condividerle con il pubblico» conclude Mathilde Laurent.
Intanto OSNI 2, il suo Mythe Parfumé, è aperto e accessibile a tutti a Parigi sino all'11 dicembre. «Ma pensiamo che l'installazione potrebbe viaggiare, essere trasportata, diventare itinerante come la precedente». Non si sa dove, si mormora qualche destinazione, ma nulla è già confermato. On attend, come si dice qui. E intanto, chi può, si prenota il proprio percorso parigino ( www.osni.cartier.com ).
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