Un terzo della ricchezza dei super-abbienti è nelle case
Secondo l’ultimo Wealth Report di Knight Frank, con l’inflazione e le crisi (dalla pandemia alla guerra in Ucraina, incluse le tensioni sul mercato cinese) i super-ricchi accelerano la diversificazione, puntando su immobiliare e arte. Nel 2023 il 15% della popolazione più abbiente cercherà una casa da acquistare
di Laura Cavestri
3' di lettura
Le crisi accrescono le diseguaglianze. E cihi era ricco, spesso, accresce (se non addiruttura raddoppia) il proprio patrimonio. E investe, sempre di più, anche nell’immobiliare e nel residenziale di alta gamma. A fotografare attitudini le propensioni di investimento dei super-ricchi (ultra-high-net-worth individuals) è Knight Frank, nel suo ultiumio Wealth Report. Dal quale emerge che quattro su dieci tra i super-abbienti hanno registrato una crescita della propria ricchezza nel 2022, nonostante la “Permacrisi” (definizione del Collins English Dictionary del periodo di costante instabilità e incertezza che stiamo vivendo).
La ricchezza cresce, nonostante tutto
I principali driver della crescita sono il settore immobiliare, il commercio di valuta, il market timing – entrare e uscire dai mercati finanziari al fine di ottenere il maggior profitto - e, per la prima volta dopo più di 10 anni, il ritorno del contante.
Secondo gli esperti del mercato e i dati raccolti dall’attitude survey, sondaggio condotto dall’agenzia lo scorso novembre su oltre 500 investitori tra banchieri, advisor e family officer (gestori di patrimoni familiari), coloro che hanno visto una riduzione della ricchezza l’hanno attribuita ai mercati azionari e finanziari e, più in generale, ai movimenti dei tassi di interesse. Dalle minacce nascono però le opportunità. Nonostante l’instabilità economica degli ultimi tempi, più di due terzi degli intervistati si aspetta un aumento della ricchezza dei propri clienti nel 2023: incremento moderato, come indicato dal 47% dei rispondenti, oppure significativo, come affermato dal 21 per cento.
In questo scenario, il real estate si riconferma la migliore opportunità di investimento per il 46% degli intervistati, seguito dalla tecnologia (per il 31%) e dal mercato azionario (per il 28%).
«L’immobiliare – ha sottolineato Flora Harley, partner del Dipartimento di Ricerca Residenziale di Knight Frank – rappresenta uno dei migliori settori di investimento, come scudo contro l’inflazione o per diversificare il proprio portfolio. Un intervistato su dieci è alla ricerca di soluzioni sicure, controllabili e dal grande valore aggiunto, e le trova nel real estate, oltre che nell’high-tech e nel mercato azionario».
« La pressione al ribasso sui valori degli immobili, dovuta a tassi di interesse più elevati – ha aggiunto Liam Bailey, Global Head del Dipartimento di Ricerca di Knight Frank – ha creato una finestra per il capitale privato, in particolare perché stiamo entrando in una nuova fase di mercato con minimi storici in termini di stock di proprietà di fascia alta nei mercati residenziali e commerciali».
Prime e seconde case
Le prime e le seconde case rappresentano un terzo della ricchezza dei super-ricchi, a livello globale. In media, più di un quarto di esse si trova al di fuori del territorio di residenza, soprattutto per quanto riguarda individui alto spendenti del Medio Oriente. La media delle case di proprietà dei super-abbienti è di 4,2 e addirittura di 5 in Asia, trend che dimostra il forte interesse in generale nei confronti degli immobili.
Si prevede che gli alti tassi di interesse comporteranno un rallentamento della domanda nel mercato immobiliare residenziale per il 2023: il 15% sta infatti cercando una casa da acquistare contro il 20% dell’anno scorso.
I compratori più attivi si trovano in Medio Oriente. Secondo il sondaggio, Stati Uniti, Regno Unito e Spagna sono le tre migliori location per acquistare una casa. Australia e Francia completano la classifica delle top 5.
Gli investimenti
I super-ricchi sono nettamente diversi sia per provenienza che per assetto sociale e più di un quinto degli investimenti degli intervistati è indirizzato verso gli immobili commerciali. A livello globale, un intervistato su cinque sta pianificando investimenti diretti nel settore immobiliare per il 2023, mentre il 13% è alla ricerca di opportunità indirette. Il dato è abbastanza in linea con il 20% dello scorso anno, riconfermando l'attrattiva del mercato nonostante l’incertezza economica. I settori più appealing, sul fronte degli investimenti immobiliari, sono healthcare, logistica/industria, uffici, affitti privati, e hotel.
A fronte di un investimento immobiliare, i buyer prendono sempre più in esame fattori come fonti energetiche (il 57%), opportunità di ristrutturazione (il 33%) e materiali utilizzati, in particolare per ridurre l’impronta carbonica (30 per cento).
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