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Una dote di 300 milioni per il completamento di due dighe incompiute

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di Davide Madeddu.

2' di lettura

L’acqua prima di tutto. Per uso potabile ma anche industriale e idroelettrico. Dalla Regione Sardegna nuove risorse per portare avanti le opere di due dighe (in costruzione da anni) in una partita che, per il momento, sfiora i 300 milioni. Si tratta della diga di Monti Nieddu, a pochi chilometri da Cagliari e della diga di Cumbidanovu, nel nuorese. Nel primo caso (la diga di Monti Nieddu ha un uso potabile e irriguo) sono previsti due lotti per la realizzazione di tre infrastrutture: la diga sul rio Monti Nieddu, la traversa di Medau Aingiu, sul rio Is Canargius, e il collegamento tra i due invasi. «Il primo lotto, il corpo principale sul rio Monti Nieddu che consentirà l'entrata in funzione degli invasi sperimentali - chiariscono dalla Regione -, ha una dotazione finanziaria complessiva di quasi 172 milioni di euro, di cui 88,6 milioni stanziati a ottobre dalla Giunta regionale a integrale copertura dei costi». Entro giugno 2023 si procederà all'affidamento del progetto esecutivo e a gennaio 2024 si potrà procedere alla consegna dei lavori la cui conclusione è prevista entro la fine del 2027.

Per la diga di Cumbidanovu, per la quale è previsto un intervento di 120 milioni, la Regione, a dicembre, ha deliberato «la modifica allo schema di accordo con il inistero delle Infrastrutture, che consentirà alla Regione di ricevere il finanziamento per il completamento dell'opera sull’alto Cedrino: complessivamente 47,5 milioni dal Fondo di sviluppo e coesione, con un incremento di 13,5 milioni ottenuto in seguito alla recente intesa raggiunta tra il presidente Solinas e il ministro Salvini». La diga di Cumbidanovu è destinata alla produzione di energia idroelettrica, alla fornitura d’acqua per gli usi industriali, con una portata continua di 50 litri al secondo, e all’irrigazione di circa 2.800 ettari di terreni agricoli nel territorio dei Comuni di Ogosolo, Oliena, Nuoro, Orune, Lula e Dorgali. L’invaso ha una capacità di 13,32 milioni di metri cubi ed è realizzato per il 48 per cento.

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Per l’assessore regionale ai Lavori Pubblici Pierluigi Saiu si tratta di «un passaggio importante». «Il nostro obiettivo è creare le condizioni perché l’opera possa essere completata – dice –. Siamo davanti a un intervento importante e significativo e a due opere strategiche». Dalle organizzazioni sindacali l’auspicio che, come sottolinea Erika Collu, segretaria regionale della Fillea «sia la volta buona, dato che, nel caso della diga di Monti Nieddu la storia non è positiva». Poi un appello. «Ci piacerebbe essere coinvolti dalla politica e dalle istituzioni nelle scelte decisionali che attengono le infrastrutture regionali per costruire processi partecipativi per i risvolti occupazionali e quindi di sviluppo – conclude –. La diga di Monte Nieddu è, come tutte le opere commissariate, oggetto di un accordo nazionale unitario di categoria con il Mit, che prevede un protocollo di intesa con i commissari di ogni opera».

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