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Vaccini: parte la campagna, ma è rischio caos con l’arrivo di più farmaci anti-varianti

Al via le somministrazioni del vaccino bivalente su Omicron 1. Ma a fine mese potrebbe arrivare quello aggiornato sulla sottovariante Omicron 5

di Marzio Bartoloni

Via libera dell'Aifa ai vaccini anti-Covid contro Omicron

3' di lettura

Tutto pronto per la nuova campagna contro il Covid, quella del primo richiamo annuale con i nuovi vaccini aggiornati contro Omicron. Oggi il ministero della Salute emanerà la sua circolare dopo il via libera dell’Aifa ai nuovi vaccini del 5 settembre indicando le categorie dalle quali partirà la campagna e cioè over 60 e fragili. C’è però una incognita: le somministrazioni partiranno già entro metà settembre impiegando i vaccini bivalenti studiati sul ceppo originario di Wuhan e sulla variante Omicron 1 (oggi non più presente) appena approvati da Ema e Aifa. Ma già a fine mese potrebbero arrivare anche le dosi del nuovo vaccino bivalente studiato su Wuhan e Omicron 4-5, le sottovarianti oggi prevalenti.

Con quali criteri saranno scelte le due tipolgie di vaccino? A chi sarà somministrato il vaccino più “aggiornato”? Insomma Il rischio caos è dietro l’angolo anche se gli esperti già assicurano: i vaccini per Omicron 1 sono efficaci anche per le altre sotto varianti.

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Pronta la circolare del ministero della Salute

Oggi arriverà la circolare del ministero della Salute a fornire i dettagli della nuova campagna vaccinale che potrebbe partire anche prima del previsto e cioè entro metà settembre. Le fiale dei nuovi vaccini bivalenti sono attese già in questi giorni con i primi invii da parte delle due aziende: Moderna e Pfizer. La circolare chiarirà le categorie prioritarie a cui saranno destinate le fiale e cioè over 60, fragili e forse anche sanitari. La nuova iniezione si potrà fare dopo 3 mesi dall’ultima dose (seconda o terza che sia). A chi deve fare ancora il vaccino saranno riservate le dosi del “vecchio” vaccino (quello costruito solo sul ceppo originario del virus). Per la nuova campagna si insisterà ancora sui grandi hub ancora aperti ma si coinvolgeranno di più le farmacie e gli studi dei medici di famiglia. saranno poi le Regioni a organizzare localmente le somministrazioni in sinergia con la task force a Palazzo Chigi guidata dal generale Tommaso Petroni.

Ecdc-Ema: «Prepararsi prima di possibile ondata autunnale»

Su questo fronte sono appena intervenuti anche Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e l’Ema consigliando che i nuovi booster adattati «siano indirizzati come priorità alle persone che sono più a rischio di progredire verso una malattia grave a causa di alcuni fattori di rischio». Tra queste le persone con più di 60 anni, immunocompromesse e altri vulnerabili (dai 12 anni) con condizioni di rischio e donne in gravidanza. Residenti e personale nelle case di cura «dovrebbero avere la priorità» mentre gli operatori sanitari «possono anche essere considerati». «La vaccinazione e l'impiego di booster in maniera tempestiva - avvertono ancora Ecdc-Ema - prima di una potenziale ondata autunnale e invernale di casi Covid è essenziale per proteggere le persone e impedire che i sistemi sanitari vengano sopraffatti. Si consiglia alle persone che non hanno ancora avuto la vaccinazione primaria o il booster di farli secondo le raccomandazioni dei loro Paesi».

Più vaccini in arrivo, il rischio caos

La nuova campagna vaccinale come detto partirà impiegando i vaccini bivalenti di Pfizer e Moderna studiati su il ceppo di Wuhan e la variante Omicron 1. Le fiale sono attese già entro il 10 settembre in modo da far partire subito dopo le prime somministrazioni. Ma un altro vaccino bivalente è in arrivo: già a metà settembre l’Ema dovrebbe autorizzare anche il bivalente Wuhan-Omicron 5 e quindi entro fine mese potrebbero arrivare questo vaccino “aggiornato” alla sottovariante ora più diffusa anche in Italia. Come ci si comporterà quando si avrà la disponibilità di entrambi i vaccini? Il ministero della Salute deciderà quando ci sarà anche questa disponibilità, ma la strada da seguire potrebbe essere quella di finire prima le scorte del vaccino bivalente “tagliato” su Omicron 1 per poi passare a quelli studiati per Omicron 5. Il rischio però potrebbe essere quello che molti italiani potrebbero preferire aspettare l’ultimo vaccino più “aggiornato” e rinviare così la vaccinazione.

Vaccini efficaci contro le sottovarianti, la scelta degli Usa

Ad aiutare gli italiani nell’adesione da sunito alla campagna vaccinale sono i dati sull’efficacia dei nuovi vaccini. Come ha sottolineato infatti l’Ema nella sua approvazione al bivalente di Pfizer e Moderna dello scorso 1 settembre e poi confermato dall’Aifa nella sua autorizzazione dello scorso 5 settembre i nuovi vaccini per Omicron 1 «hanno mostrato la capacità di indurre una risposta anticorpale maggiore di quella del vaccino monovalente originario sia nei confronti della variante Omicron BA.1 che delle varianti BA.4 e BA.5», mentre sul piano della sicurezza, «i dati disponibili non mostrano differenze rispetto al vaccino monovalente originario». Insomma l’efficacia contro tutte le sottovarianti è provata. Negli Stati Uniti però si è fatta una scelta diversa e si è direttamente autorizzato l’impiego solo dell’ultimo vaccino bivalente Wuhan-Omicron 5 con le somministrazioni che partiranno proprio in questi giorni.

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