Vaccini, via alla quarta dose in sei Paesi. Dubbi da Ema ed esperti
Israele apripista, il secondo booster autorizzato per persone fragili anche da Stati Uniti, Danimarca, Spagna, Germania. In Ungheria a chiunque ne faccia richiesta
I punti chiave
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Israele ha fatto da apripista, seguito da Danimarca, Stati Uniti, Ungheria e poi da Spagna e Germania: sono sei i Paesi che finora hanno dato via libera alla quarta dose del vaccino anti-Covid, prevalentemente alle persone fragili. E in Italia? Al momento sull’opzione del secondo booster per tutti non c’è un’evidenza scientificamentre forte, ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza. «Non sarà una quarta dose ma un richiamo che auspichiamo annuale» è la previsione del direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Nicola Magrini. Cautela è stata espressa dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema) che preferisce attendere ulteriori dati.
Israele prima al via con il secondo booster
All’inizio di gennaio Israele ha autorizzato la dose aggiuntiva per ultra 60enni e alle persone maggiorenni a rischio (le cui condizioni mediche richiedano un secondo booster o che siano a grande rischio per gli effetti del virus). In un mese la quarta dose è stata somministrata a circa 600mila persone.
Negli Stati Uniti i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) hanno autorizzato l’inoculazione della quarta dose alle persone immunocompromesse a cinque mesi dalla terza inoculazione.
A metà gennaio in Spagna le autorità sanitarie hanno dato il via libera alla somministrazione della quarta dose di vaccino anti-Covid a persone con alta fragilità, come i pazienti sottoposti a chemioterapia o radioterapia, quelli trapiantati o sotto terapia con farmaci immunosoppressori. La quarta dose può essere somministrata dopo almeno cinque mesi dalla precedente.
Anche la Danimarca offre la quarta dose di vaccino anti-Covid ai soggetti vulnerabili. L’annuncio è arrivato dal ministro della Salute, Magnus Heunicke, a metà gennaio.
In Germania la commissione specializzata sui vaccini Stiko ha consigliato il secondo booster per alcune categorie di persone: ultrasettantenni che vivono in case di cura, persone con il sistema immunitario debole e il personale medico che ha contatti con fasce a rischio. mentre l’Ungheria lo prevede per tutta la popolazione.
Il caso Ungheria
L’Ungheria è il primo Paese dell’Unione europea a partire con la quarta dose del vaccino anti-Covid per chiunque ne faccia richiesta. L’annuncio è arrivato a metà gennaio dal capo di gabinetto del premier Viktor Orbán, Gergely Gulyás.
La cautela dell’Ema
Un’indicazione netta sulla quarta dose è giunta dall’Ema con il capo della strategia vaccinale Marco Cavaleri che ha sottolineato: «Ci sono prove insufficienti da parte dei trial clinici o dal mondo reale a supporto di una raccomandazione sulla popolazione generale» del secondo booster.
Il virologo Broccolo: meglio un vaccino annuale
«Nella storia della vaccinazione non si era mai arrivati a dare quattro dosi così ravvicinate fra loro, il massimo erano state tre, con le prime due ravvicinate e la terza distanziata», afferma il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca, citato dall’agenzia Ansa. «I dati preliminari finora disponibili sollevano alcuni dubbi sull’efficacia ulteriore di questa dose aggiuntiva», osserva Broccolo. «È probabilmente opportuno prendere una lunga pausa, anche per vedere come si evolve il virus, se ci saranno nuovi sviluppi, mentre i casi nel nostro Paese sono in calo e si va verso l’endemia. Una possibilità - ha concluso - potrebbe essere optare per un vaccino annuale che protegga da Omicron e da possibili nuove varianti».
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