Venezia, esplorazioni di arte e gusto in città nei giorni del cinema
Hotel, ristoranti, mostre e nuovi musei da scoprire nei meandri della Serenissima mentre la 79esima edizione della Biennale d’arte Cinematografica entra nel vivo
di Luca Bergamin
I punti chiave
3' di lettura
Un tuffo nel Mare Adriatico al mattino presto sulla spiaggia del Lido di Venezia in questi giorni può regalare la sorpresa, da vivere con discrezione affinché non evapori all'improvviso, di ritrovarsi in acqua con una star del cinema che ha prenotato una cabana bianca e nocciola alla Spiaggia dell'Excelsior Des Bains. Questi, infatti, sono i giorni più caldi della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, giunta alla 79esima edizione, delle proiezioni senza soluzione di continuità, degli eventi e presentazioni tra il razionalista Palazzo del Cinema, il Palazzo del Casinò e il PalaBiennale. E si stanno vivendo anche le ultime settimane della Biennale di Arte Contemporanea tra i Giardini e l'Arsenale, curata da Cecilia Alemani, prima donna italiana meritoriamente chiamata a scegliere in tutto il mondo gli interpreti più vivaci delle fervide pulsioni della nostra società da tradurre in arte.
Cena tra i tetti della Palazzina Grassi al picco Ridotto
Potrebbe capitare di trovarsi vicino di tavolo un attore di Hollywood o del cinema francese alla Palazzina Grassi, nella sua frizzante e raffinata Krug Lounge o alla Terrace celata tra i tetti veneziani con vista sul Canal Grande e frutto della visione sempre sciantosa del designer Philippe Starck. Più difficile, matematicamente, ma bisogna assolutamente provare, prenotare al Ridotto, il ristorante di Gianni e Nicolò Bonaccorsi al Sestiere Castello che si ispira proprio a un piccolo teatro, dove gustare gli spaghetti neri, ricci di mare, peperone e friggitelli e la Sogliola indivia, bergamotto e Gin Paracelso Dibaldo. Anche Local, in Salizzada dei Greci, Zanze XVI che si trova in Fondamenta dei Tolentini, e Wisteria vicino a Campo San Tomà propongono una cucina di alta qualità che esalta i sapori del territorio in una chiave più contemporanea, esaltando la millenaria vicenda gastronomica delle osterie.
Da Peggy per il surrealismo magico e alla casa del Doge Grimani
C'è sempre un motivo e costituisce ogni volta un piacere visitare la Collezione Peggy Guggenheim, anche perché sino al 22 settembre ospita la mostra “Surrealismo e magia”: la modernità incantata che indaga l'attrazione di quella corrente artistica per il mistero, l'esoterismo, il mito suscitato dall'occulto in artisti quali Giorgio de Chirico, Max Ernst sino a Leonora Carrington e Remedios Varo. Palazzo Vendramin Grimani, riaperto da pochi mesi grazie alla Fondazione dell'Albero d'or nel Sestiere di San Polo, è una gemma del Canal Grande: oltre ad ammirare le sale di quella fu la dimora del Doge Pietro Grimani, si ha la possibilità di assistere allo scambio con gli artisti contemporanei invitati a esperienze in residenza.
Tornare a Palazzo Fortuny tra sogni e nudi
Un'altra soglia che si può varcare restando incantati dalla bellezza degli ambienti in cui si è accolti da tele e tessuti è Palazzo Fortuny, che dopo il restauro e il riallestimento delle saleè tornato a essere l'emblema architettonico dello stile gotico fiorito: trasmette l'impressione vivida che vi aleggi ancora la personalità esuberante e sciantosa di Mariano Fortuny y Madrazo, il suo celebre proprietario. Si viene invitati a sognare dai cicli parietali del Giardino d'Inverno, che l'artificio del trompe-l'œil rende appunto onirico, poi si è circondanti dai nudi femminili dipinti da Mariano, che era discendente di una famiglia spagnola dallo spiccato dna artistico. L'amore per il collezionismo ha portato a una raccolta unica ed entusiasmante di vestimenti, arazzi, tappeti, vetri, vasellame.
C'è Afro a Ca' Pesaro e gli Appartamenti Reali al Museo Correr
Ca' Pesaro rappresenta una meta classica per ogni viaggio in laguna per immergersi ogni volta tra le sculture pensanti di Auguste Rodin, incontrare la Salomé di Gustav Klimt e in questo periodo anche per essere partecipi dell'euforia suscitata dall'esposizione “Afro 1950-1970. Dall'Italia all'America e ritorno”, dedicata ad Afro Basaldella, che vede protagonista il nostro rappresentante dell'astrattismo amato e assai collezionato negli Usa, dove incontrò nella Grande Mela la scuola di Pollock e De Kooning. Suscita meraviglia anche il percorso che si può compiere all'interno degli appartamenti privati impiegati dalle case regnanti Bonaparte, Asburgo e Savoia dall'Ottocento fino al 1920 all'interno del Palazzo Reale - siamo dentro il Museo Correr - riaperti a luglio: le decorazioni e i sontuosi rivestimenti, i mobili originali tornati al proprio posto, proiettano in un'ambientazione sfarzosa.
A Palazzo Nani un'esperienza per i cinque sensi
Elegante e charmant appare anche Palazzo Nani, che si eleva nei pressi del Canale di Canareggio e di quello che era il Ghetto veneziano dal XVI secolo. Questa residenza di una delle più potenti famiglie lagunari è aperta da pochi mesi ai viaggiatori d'elite desiderosi di soggiornare nelle sue sfarzose stanze decorate con stucchi e affreschi, nonché contaminate da opere e fotografie della scena contemporanea nell'ambito del progetto Art Series della Radisson Collection. Vengono anche organizzate esperienze sensoriali coinvolgenti la casa di profumi The Merchant of Venice e quella di tessuti pregiati Rubelli.
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