Venture, prima conferma: nel 2022 investimenti a oltre 2 miliardi di euro
le start up e scale up italiane segnano un +67,3% rispetto ai 1.243 milioni del 2021, in controtendenza rispetto a ecosistemi più maturi in Europa
di Monica D'Ascenzo
I punti chiave
2' di lettura
Stime confermate: gli investimenti in venture capital in Italia nel 2022 hanno superato il traguardo dei due miliardi di euro. Con una raccolta di 2.080 milioni, le start up e scale up italiane segnano un +67,3% rispetto ai 1.243 milioni del 2021, in controtendenza rispetto a ecosistemi più maturi in Europa, quali Uk e Germania, dove i volumi investiti sono rimasti sostanzialmente stabili. È quanto emerge dall’EY Venture Capital Barometer, studio annuale di EY.
«In generale, gli investimenti in venture capital in Italia sono aumentati negli ultimi anni, ma rimangono ancora inferiori rispetto ad altri paesi europei come la Germania, la Francia o la Spagna. Ci sono anche meno fondi di venture capital attivi in Italia» Gianluca Galgano, startup and venture capital leader di EY in Italia, che prosegue: «Per ridurre il divario dell'ecosistema italiano con quello dei Paesi più avanzati su quest'asset class, infatti, è fondamentale unire le forze di tutti gli stakeholder al fine di favorire e sviluppare progettualità in grado di incidere sulla competitività dell'Italia. Non solo quindi il ruolo centrale delle università, degli acceleratori e incubatori, dei centri di ricerca, degli investitori dai cosiddetti business angels ai fondi più istituzionali, ma diventa fondamentale la presenza più attiva delle grandi aziende».
Quali i settori più attivi?
Dal punto di vista settoriale, si posiziona in testa alla classifica il fintech con 712 milioni raccolti grazie ai round di Satispay e Scalapay. A seguire l’energy & recycling con circa 346 milioni raccolti, rappresentati quasi interamente da Newcleo. Al terzo e quarto posto, health & life sciences e proptech, rispettivamente con 284 e 172 milioni. In ultima posizione, in netto calo rispetto allo scorso anno, il foodtech con 119 milioni.
Quali stime per il 2023?
«Ci aspettiamo per il 2023 di mantenere tassi di crescita significativi per quanto riguarda l'investimento in start up e scale up. Se, da un lato, il clima economico complessivo è atteso in deterioramento rispetto all'anno appena trascorso, rileviamo una maggiore maturità del sistema e iniziative che sono destinate a scaricare impatti positivi per il prossimo futuro. Crediamo, inoltre, che nei prossimi mesi si strutturerà ulteriormente l'attività del cosiddetto Corporate Venture Capital, da parte di aziende di medio-grande dimensione. Alla luce dei fattori citati, si può ipotizzare come obiettivo per il 2023 quello di superare un volume complessivo di raccolta di almeno 3 miliardi di euro (ovvero superare lo 0,15% del PIL) continuando il trend di crescita che il nostro Paese certamente può e deve mantenere» conclude Marco Daviddi, strategy & transactions markets leader Europe West di EY.
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