Verso nuovo taglio al cuneo fiscale e rivalutazione pensioni del 2%
Oggi l’incontro con i sindacati. L'intervento andrebbe ad aggiungersi all'esonero contributivo dello 0,8% già in vigore
di Giorgio Pogliotti
3' di lettura
Il nuovo taglio aggiuntivo del cuneo contributivo riguarderà i redditi medio bassi: ne potrebbero beneficiare i lavoratori con redditi fino a 35mila euro. Ma in questo caso l’entità dello sgravio si lega anche alle risorse necessarie per l’anticipo della rivalutazione delle pensioni rispetto a gennaio 2023 già annunciata ai sindacati.
Le ipotesi sono allo studio dei tecnici di palazzo Chigi, del Mef e del ministero del Lavoro, in vista della presentazione del Dl Aiuti bis da 14,3 miliardi al consiglio dei ministri di domani. L’intervento andrebbe ad aggiungersi all’esonero contributivo dello 0,8% introdotto dalla legge di Bilancio 2022 per i dipendenti pubblici e privati con retribuzioni fino a 35mila euro.
Nel Dl che ancora ieri è stato oggetto di riunioni tra i ministeri interessati che si sono protratte fino a tarda sera, nei giorni scorsi si è parlato di una possibile sforbiciata ulteriore semestrale del cuneo contributivo dell’1%, ma si sta anche valutando di superare questa soglia fino alla fine dell’anno, in base alle risorse disponibili che comunque sono limitate. L’ipotesi allo studio è che introducendo la soglia di 25mila euro si avrebbe un effetto rafforzato sui redditi medio-bassi, mentre la fascia da 25mila a 35 mila continuerebbe a beneficiare del taglio dello 0,8% fino a dicembre.
Per la rivalutazione delle pensioni si ipotizza un anticipo di tre mesi con un aumento del 2% a partire da ottobre, secondo quanto riporta Radiocor circa alcuni dei contenuti del decreto che il governo ha illustrato mercoledì mattina ai partiti nel corso di una riunione a Palazzo Chigi e che sta proponendo ai sindacati.
Tra le novità c’è poi la tempistica della proroga degli sconti sulle accise dei carburanti, che potrebbe fermarsi al 20 settembre aggiungendo quindi un solo mese rispetto all’ultima proroga che ha fissato lo sconto di 30 centesimi, Iva inclusa, al 21 agosto.
A delimitare modalità ed estensione delle norme, che per il resto allungano al terzo trimestre la vita dei crediti d’imposta per energivore e gasivore e al quarto trimestre il bonus sociale e l’abbattimento degli oneri di sistema sulle bollette, è ovviamente il confine dei 14,3 miliardi a disposizione del decreto, che per due miliardi abbondanti sblocca i fondi congelati con il Dl 80/2022. A renderli disponibili è l’assestamento di bilancio, approvato ieri alla Camera (oggi è al Senato) dove è piombata sulla discussione la questione dei 9 miliardi mancanti dal contributo sugli extraprofitti anticipata dal Sole 24 Ore di ieri. «È un fatto gravissimo», tuona Mario Turco, vicepresidente M5S chiedendo al governo di «spiegare i motivi della debacle e i possibili, urgenti rimedi». Nella lettura di Luigi Marattin (Iv), presidente della commissione Finanze, l’inciampo è un avvertimento dei rischi prodotti da «norme scritte sull’onda del populismo».
Tornando al decreto atteso per domani, nel pacchetto di misure sul lavoro il ministro Orlando ha quantificato ai sindacati in 25 milioni le risorse per l’estensione dell’una tantum di 200 euro. Si tratta in sostanza di 125mila lavoratori dipendenti che – pur percettori di reddito inferiore ai 35mila euro – nei primi sei mesi dell’anno non hanno beneficiato dell’esonero contributivo previsto dalla legge di bilancio 2022, in quanto interessati da eventi (maternità o cassa integrazione) coperti solo figurativamente dall’Inps. A questi lavoratori l’indennità è riconosciuta in via automatica, sulla base di un’autodichiarazione, nella retribuzione erogata a ottobre. Sarà prorogato, sempre secondo quanto annunciato dal ministro Orlando, lo smart working per i lavoratori fragili e i genitori con figli minori di 14 anni, scaduto il 31 luglio (la durata è oggetto di valutazione tra Lavoro e Mef, si ipotizza fino a fine ottobre o fino alla fine dell’anno). Oggi al tavolo tecnico Cgil, Cisl e Uil chiederanno, tra l’altro, di fare chiarezza sulle cifre e di rafforzare l’intervento di decontribuzione per le fasce deboli, con l’estensione della quattordicesima ai pensionati fino a 1.500 euro di pensione.
Nel Dl sono previste anche misure per fronteggiare l’emergenza idrica. Sono stanziati 200 milioni di euro per interventi diretti a favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva in favore delle imprese agricole che hanno subito danni derivanti dall’eccezionale siccità. È previsto che la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale di protezione civile, in relazione al rischio derivante da deficit idrico, possa essere adottata anche qualora sia possibile prevedere che lo scenario in atto evolva in emergenza.
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