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Vespa Gts 300, come va l’ultima evoluzione del mito

La model year 2023 della Vespa più grande guadagna freni e sospensioni migliorate, una nuova strumentazione e il sistema keyless

di Gianluigi Guiotto

3' di lettura

L'avevamo lasciata su un enorme trono allo stand Piaggio dello scorso Eicma di Milano: la Vespa Gts 300 hpe (high performance engine), nella sua ultima evoluzione (my2023), è stata tra le regine del Salone. Da quando fu progettata da Corradino d'Ascanio nel 1946 (la prima fu la 98), con due ruote piccole e l'inconfondibile scocca in acciaio (caratteristiche rimaste praticamente immutate), la Vespa è un'icona conosciuta in tutto il mondo, costruita in oltre 18 milioni di esemplari.

Difficile migliorarla, dunque: eppure il model year 2023, ultima evoluzione del mitico “Vespone”, rinato nel 2003 con l'arrivo di Vespa Granturismo 125 e 200, ha ulteriormente alzato l'asticella, dal punto di vista del comfort e della sicurezza. Per capire come, abbiamo provato la Gts Super 300 Sport nella colorazione “grigio travolgente matt”, una delle cinque disponibili per l'allestimento (7.300 euro).

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Più elegante e comoda

Per la Vespa 2023 il Centro stile Piaggio ha messo mano alle luci, con modifiche tecniche (le frecce anteriori fungono anche da luci diurne a led) e nel disegno degli elementi. La classica “cravatta” (il decoro nello scudo sotto il faro) ha ora fregi più piccoli e cambiano anche le griglie ai lati dello scudo e il parafango anteriore, più rastremato. Anche il manubrio è stato rivisto: più largo, ha le leve freno riposizionate, nuove manopole e inediti blocchetti elettrici cromati. Il manubrio incorpora la nuova strumentazione, in grado di collegarsi al sistema di connettività Vespa Mia (di serie, però, solo su SuperSport e SuperTech): è composta da un tachimetro analogico, sotto al quale c'è un display lcd di 3”. Altra novità è il sistema keyless, che consente di avviare il motore, aprire la sella e inserire il bloccasterzo senza dover inserire la chiave.

A proposito del sottosella: c'è spazio per due caschi jet non troppo grossi oppure per la classica valigetta da ufficio; peccato che ospiti il tappo del serbatoio da 8,5 litri: ai più distratti potrà capitare di versare benzina nel vano durante il rifornimento. Alla capacità di carico concorre il cassetto nel retroscudo: utile per riporre documenti e occhiali, ha anche una presa Usb.

In sella

L'ergonomia della Vespa non è mutata: seduta naturale, comoda, con le braccia rilassate, adatta a tutte le taglie. Il motore 300 hpe e la trasmissione Cvt hanno ricevuto alcune modifiche volte a migliorare rendimento, durata e silenziosità; la potenza è di 23,8 cv a 8.250 giri, mentre la coppia massima è di 26 Nm a 5.250 giri, per una percorrenza dichiarata di 30,3 km/l (ciclo Wmtc). All'anteriore, la sospensione con schema monobraccio adotta ora una differente taratura, a vantaggio del comfort e della maneggevolezza: sulla Vespa ora le asperità meno ostiche si digeriscono meglio.

E l'impianto frenante a doppio disco da 220 mm vede l'adozione di nuove pinze e nuove pompe freno Brembo: la forza frenante è maggiore ma bisogna spremere bene le leve per averla tutta a disposizione, soluzione che evita disastri nei panic-stop. Su strada, la Vespa più grande si dimostra sempre molto reattiva: il monocilindrico dà risposte molto rapide alle sollecitazioni della manopola del gas; in città si riesce a sfruttare tutto il potenziale di questo veicolo: agilissimo tra le auto, si manovra con estrema facilità ed è sempre pronto a schizzare davanti a tutti al verde. L'unico suo nemico sono ovviamente le buche più profonde (alcune purtroppo vere voragini) che mettono in difficoltà le ruote da 12” e le sospensioni, ma basta solo fare attenzione.

Sulle strisce pedonali si può aprire il gas tranquillamente: il controllo di trazione che impedisce il pattinamento del posteriore è sempre di serie. Le strade statali sono l'àmbito preferito dalla Vespa Gts 300: è lì che si apprezza appieno il piacere di guidare una Vespa, senza correre ma gustandosi il viaggio, sfruttando il reattivo motore quando si esce dalle curve. Infine, l'autostrada: la 300 è benissimo in grado di affrontarla, ma occorre essere consapevoli che la velocità massima raggiunge a fatica il limite dei 130 km/h e si è particolarmente sensibili alle turbolenze dei mezzi pesanti.

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