Via al Registro delle imprese per la parità di genere
Le aziende virtuose che si iscriveranno potranno beneficiare di premialità nell’accesso alle agevolazioni e al credito
di Vera Viola
2' di lettura
La Campania ha istituito il Registro delle imprese virtuose in materia retributiva di genere. La delibera 226 del 10/05/2022 ha infatti approvato il Regolamento attuativo della Legge Regionale n. 17/2021. Tale decreto disciplina il funzionamento del Registro e prevede concessione di contributi, agevolazioni e premialità alle imprese che si iscriveranno. Inoltre fissa i criteri per l’accesso al microcredito. Infine, il decreto prevede iniziative per la celebrazione della giornata regionale contro le discriminazioni di genere sul lavoro, fissata il 13 maggio di ogni anno.
Imprese pubbliche e private, imprese sociali con meno di cento dipendenti, compresi gli enti strumentali o controllati, le società partecipate e le aziende speciali di enti pubblici, capaci di garantire la parità retributiva, il sostegno dell’occupazione femminile e la valorizzazione della competenza delle donne possono presentare domanda di iscrizione al Registro che consente un sistema di premialità nell’attribuzione di un punteggio negli avvisi o bandi regionali. Fino al 28 febbraio 2023 è possibile richiedere l'iscrizione al Registro regionale delle imprese virtuose. Per le successive annualità il termine per l'iscrizione al Registro è fissato al 30 novembre di ciascun anno.
La stessa Regione negli ultimi due anni ha anche destinato, nella nuova programmazione Por Fesr 21-27 (Asse 4 ), 23 milioni per l’Obiettivo “Rafforzare l’inclusività dei mercati del lavoro a favore delle donne”.
La Regione, inoltre, nell’ambito del Piano di potenziamento dei Centri per l’Impiego sta prevedendo l’attivazione di sportelli dedicati alle donne.
L’assessore al Lavoro, Antonio Marchiello, crede nella importanza della crescita dell’occupazione femminile come presupposto necessario per la crescita economica. «Siamo partiti con l’istituzione del registro – dice – e abbiamo promosso anche una serie di eventi promozionali che puntano a far conoscere buone pratiche in tema di parità di genere».
Bassa occupazione femminile
L’occupazione femminile in Italia ha un tasso tra i più bassi nel confronto con i 27 Paesi dell’Unione europea. A sua volta la Campania ha un tasso di partecipazione di gran lunga più basso della media nazionale: in Campania per una lavoratrice tra i 25 e i 49 anni, la probabilità di transitare dallo status di occupato a quello di inattivo è maggiore, soprattutto quando l’interruzione della ricerca del lavoro avviene a causa di esigenze familiari; nel confronto con la media italiana, tale probabilità per le donne in Campania è più elevata di 2 punti percentuali.
Cresce l’imprenditoria femminile
Nel secondo trimestre 2022, le imprese femminili del Mezzogiorno crescono del +0,6%, quelle del Centro-Nord diminuiscono del -0,1%.Quello femminile risulta un segmento produttivo meno “industrializzato”, dato che solo il 10% delle imprese di donne operano nell’industria a fronte di quasi oltre il 25% di quelle maschili. Osservando la dinamica del numero di imprese femminili, le crescite più consistenti si concentrano in 3 regioni: Campania, Lombardia e Sicilia. La Campania primeggia per crescita assoluta dell’impresa al femminile.
Una recente analisi di Unioncamere rileva un’altra tendenza: cresce anche l’innovazione al femminile. L'innovazione al femminile ha il suo cuore pulsante in quattro regioni, che concentrano più del 50% del totale delle imprese guidate da donne di questa tipologia: Lombardia (470), Lazio (263), Campania (204), Emilia Romagna (143).
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