Viaggio a San Ginesio, dove pubblico e privato s’incontrano per costruire cultura
Una scuola del futuro: 2700 metri quadrati di innovazione e modernità, ideati e promossi dalla Andrea Bocelli Foundation e un nuovo strumento di project and impact management attraverso cui gestire opere complesse con molti stakeholder.
di Giulia Carrarini
3' di lettura
Se c'è un luogo capace di raccontare con un solo edificio l'efficacia e la proficuità della collaborazione tra pubblico e privato, questo luogo è San Ginesio, borgo medievale nel cuore delle Marche, conosciuto, per la sua ricchezza architettonica, come “il paese delle 100 chiese”. L'edificio, però, non è religioso, ma come una chiesa è sacro e prezioso: è una scuola, più precisamente il nuovo complesso IPSIA “R. FRAU”, 2700 metri quadrati di innovazione e modernità, ideati e promossi dalla Andrea Bocelli Foundation.
In questo piccolo comune del maceratese, il terremoto del 2016 ha reso inagibile il 95% degli edifici pubblici e il 68% delle abitazioni private. Oltre 3000 abitanti hanno perduto i loro spazi collettivi, più di 150 studenti la loro scuola. Dalla necessità di ricostruire partendo dal bene pubblico per eccellenza, l'educazione, è nato il progetto per la realizzazione di una nuova struttura scolastica. Uno spazio innovativo concepito con tecniche di costruzione moderne e antisismiche, ma soprattutto un modello di incontro inedito tra pubblico e privato. A San Ginesio, infatti, un'ordinanza del Commissario Straordinario alla Ricostruzione ha assegnato alla Fondazione l'incarico di progettista e al tempo stesso di project manager: un provvedimento che in Italia rappresenta un unicum e che attribuisce alla ABF un ruolo fondamentale nella riduzione delle tempistiche burocratiche ed esecutive. Così, per realizzare questo ambizioso progetto, grazie anche alla collaborazione con KPMG e il Commissario Straordinario, la Andrea Bocelli Foundation - che nelle nelle zone colpite dal terremoto ha già costruito altre tre scuole - ha messo a punto una piattaforma innovativa, la prima piattaforma tecnologica per la gestione di progetti complessi.
Presentata lunedì 6 giugno a Palazzo Madama, “ABF Suite” è uno strumento di project and impact management attraverso cui gestire efficacemente - e con un unico, semplice, linguaggio - opere complesse con molti stakeholder di diversa natura. Un contenitore pensato per permettere a tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione del progetto - professionisti, architetti, ingegneri, pedagogisti - di essere costantemente aggiornati sulle sue fasi evolutive, condividendo in tempo reale informazioni e documenti. E superando, così, con la condivisione e la trasparenza, le difficoltà tecniche e burocratiche insiste in progetti tanto complessi.
Se la scuola di San Ginesio rappresenta una sfida importante per la rinascita della sua comunità, la piattaforma che ne accompagna la realizzazione oltrepassa i confini regionali, proponendosi come modello virtuoso di collaborazione per tutta la penisola. “L'auspicio - ha detto Laura Biancalani, Direttore Generale della ABF - è quello di favorire uno sviluppo di processi efficaci che possano portare al raggiungimento degli obiettivi prefissati in tempi programmati non solo per la Fondazione e i nostri beneficiari, ma per tutti coloro, enti pubblici e privati, che decideranno di utilizzare ABF Suite”.
“Durante la pandemia, la fiducia delle persone e delle comunità si è trasferita su soggetti privati”, ha spiegato Stefano Aversa, presidente della Andrea Bocelli Foundation, citando i risultati dell'ultimo Edelman Trust Barometer, l'indagine annuale sulla fiducia e sulla credibilità: “Le organizzazioni no profit si sono rivelate essere l'elemento cruciale per la ricerca di soluzioni a problematiche che il pubblico, da solo, non avrebbe potuto gestire. Ecco perché, una collaborazione reale, fattiva, tra pubblico e privato è capace di generare un cambiamento profondo nel sistema di un intero Paese”.
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