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Viaggio in Sardegna dalle miniere al mare

Tra gli itinerari di primavera ci sono quelli tra il Sulcis e il Medio Campidano lungo i percorsi dei vecchi minatori che portano al meraviglioso mare dell’ Iglesiente e di Piscinas

di Davide Madeddu

3' di lettura

Un'escursione nel “villaggio da fiaba” lungo i sentieri dei vecchi minatori attraversando pini e lecci, ma anche macchia mediterranea e imbattendosi in costruzioni ormai dismesse che ricordano un tempo ormai lontano. Non sono gli unici luoghi della Sardegna che oggi rivivono nelle camminate degli escursionisti. Tra il Sulcis e il Medio Campidano, proprio gli antichi villaggi minerari e l'architettura delle attività industriali dismesse diventano meta di camminatori. Ecco dove andare e cosa trovare

Il villaggio che rivive

Nella montagna di San Giovanni, nella Sardegna sud occidentale, a cavallo tra i comuni di Iglesias e Gonnesa c'è il Villaggio Normann. Per arrivarci si deve attraversare un primo borgo minerario e seguire la strada che conduce in alto sulla montagna. Da qui, dove si domina l'intera vallata che si spinge sino al Golfo del Leone e alle spiagge di Funtanamare e Plagemesu, può iniziare l'escursione. Il borgo, costruito ai primi del 900 dalle società minerarie per dare una sistemazione ai dipendenti, operai e impiegati ma anche tecnici e direttori, oggi è popolato da una ventina di famiglie. Dopo anni di abbandono questo piccolo borgo, ha ripreso a vivere. Grazie a un'associazione che si chiama Villaggio Normann che, con il lavoro dei volontari, ha riportato alla luce i vecchi sentieri. Quelli seguiti dai minatori che andavano nei cantieri, dalle cernitrici che raggiungevano altri reparti delle miniere.

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Il Golfo visto dall'alto

Per un'escursione non c'è che l'imbarazzo della scelta. Ogni sentiero è tracciato e segnalato. Si può partire dal basso, e attraversare la vegetazione ricca di alberi di leccio, lentischio, corbezzolo e cisto per arrivare nella zona intermedia. Nel cammino si possono trovare sorgenti oppure ruderi che cominciano a rivedere la luce dopo anni di abbandono e una vegetazione cresciuta a dismisura. Per i più appassionati c'è poi la possibilità di raggiungere la cima della montagna. Nella borgata anche il parco della Villa in cui dimorava il direttore generale delle miniere. Oggi è uno spazio ritrovato che l'associazione Villaggio Normann ha restituito alla collettività e reso fruibile con iniziative culturali. Spettacoli e rassegne. Eppoi il belvedere dove tra panche e vegetazione si può vedere il mare. Spazio che in estate, si utilizza anche per osservare le stelle durante la notte.

Il quasi gemello

Nel Medio Campidano, c'è un altro villaggio che sembra quasi il gemello di Normann. E' Montevecchio, frazione di Guspini dove le tracce del passato minerario sono ancora più evidenti. Ai sentieri che conducono nelle campagne vicine, tra pini, lentischio e lecci, si uniscono i resti dell'architettura mineraria. C'è la Villa che ospitava la direzione delle aziende minerarie, lo spaccio, gli altri edifici. Gli immobili vivono una seconda vita all'insegna delle iniziative culturali e del turismo. In alcuni sono presenti infopoint e servizi. In questo caso è possibile effettuare anche visite guidate.

Set cinematografico

Poco distante, in comune di Arbus c'è poi Ingurtosu, la frazione del centro minerario caratteristica per la cura e particolarità degli edifici che ospitarono direzione e uffici delle società minerarie. In più occasioni proprio per la particolarità architettonica delle case e della vicina chiesa tutta la borgata è stata trasformata in set cinematografico. Ai sentieri dei minatori si unisce poi la strada che, anche in questo caso conduce al mare. E da Ingurtosu porta dritto alle dune di Piscinas. Dalle miniere al mare.

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